Temo che gli psichiatri non abbiano capito mio fratello
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- Questo topic ha 9 risposte, 2 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 6 anni, 10 mesi fa da Massimo Carlo Mauri.
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12 Dicembre 2017 alle 9:14 PM #1036Rino86Partecipante
Premetto che mio fratello ha un lieve ritardo mentale dovuto ad una meningite avuta in età neonatale. Ciò gli ha lasciato, a detta dei neurologi, una maggior lentezza rispetto alla media, sia fisica che cognitiva ma ha completato gli studi senza mai avere avuto il prof di sostegno ed ha superato l’esame della patente di guida senza problemi; potrebbe inoltre essere anche causa di una scarsa predisposizione alle relazioni interpersonali che per lui sono sempre state faticose tanto che è andato 3 anni dalla psicoterapeuta tra i 7 ed i 9 anni.
I primi veri sintomi di malessere psichico sono comparsi all’età di 19 anni quando frequentava l’università e cioè gli capitava di sentire dolori al petto, mediamente 6-7 gg in un mese, gli veniva il vomito quando doveva mangiare, a volte si alzava da tavola ed andava in camera con un forte attacco di ansia tanto da tremare e piangere e a volte, diceva di sentire di impazzire.
Ha iniziato la psicoterapia ma è andato progressivamente peggiorando nonostante abbia cambiato più di uno psicologo. Con la comparsa dei primi episodi di lieve aggressività verbale e fisica ha iniziato una terapia farmacologica prescritta dal policlinico di Milano, poi si è rivolto al Cps di zona per frequentare (dietro consiglio dello psichiatra) il centro diurno ma mai con continuità o col desiderio di farlo, i problemi di fondo erano sempre gli stessi, non si trovava bene con nessuno e in più gli dava fastidio dover frequentare quel posto anziché avere una vita normale come tutti i ragazzi sani.A giugno 2016 una fase molto acuta ha reso necessario il primo ricovero, aggrediva spesso noi familiari e minacciava telefonicamente persone estranee. La terapia è stata modificata, in particolare gli è stato detto che Abilify non era indicato per una persona che ha avuto la meningite. Comunque dopo il primo ricovero non è mai più stato bene, si è sempre alternato tra fasi acute con altri 3 ricoveri (di cui 2 negli ultimi 3 mesi) e fasi dove stava un po’ meno male ma in sostanza ha smesso di far tutto, passa le sue giornate a casa con mia mamma a lamentarsi che sta male perché si sente molto ansioso, a volte manifesta più rabbia, in altri momenti è più depresso, rimugina sul passato, a suo dire il malessere è dato dal fatto che si sente sempre teso, qualsiasi cosa pensa di fare gli vengono attacchi di ansia, infatti cambia sempre pensiero, un attimo prima dice che vorrebbe fare di nuovo l’università, un attimo dopo lavorare, poi inizia a lamentarsi per l’ansia, a piangere ecc ecc.
Spesso dice anche che vuole farla finita perché fa uno schifo di vita…e come dargli torto del resto.
L’unica cosa che fa quando non è troppo agitato, è venire con me in palestra o uscire con l’educatore che lo sta seguendo da circa 1 mese oppure andare al day hospital del San Carlo per la riabilitazione psichiatrica 2 volte a settimana.
Quando sta con persone esterne al nucleo familiare è un altra persona, dialoga e cerca di costruire dei legami ma senza grossi risultati perché sembra non aver diciamo imparato “il metodo”
Al San Raffaele di Milano dove è stato ricoverato le prime 2 volte, hanno diagnosticato un disturbo di personalità con tratti schizoidi, la prima volta al San Carlo invece, 2 mesi fa, hanno diagnosticato una lieve schizofrenia, diagnosi però ritenuta eccessiva dalla psichiatra che lo ha preso in cura al secondo ricovero che ha confermato l’iniziale diagnosi del San Raffaele. Dagli ultimi colloqui con gli psichiatri che hanno attualmente in cura mio fratello ho capito che attribuiscono queste difficoltà al lieve ritardo mentale, ma io non sono del tutto d’accordo, questo lieve ritardo lo ha sempre avuto questo dicono gli esami diagnostici, ha iniziato a star male quando, col passaggio dall’adolescenza all’età adulta, ha incontrato difficoltà e delusioni dalla vita rispetto a quelle che erano le sue aspettative, che lo hanno segnato profondamente. Poi questo continuare ad avere ansia e non fare nulla riduce ancora di più le sue capacità cognitive e di conseguenza la frustrazione.
Volevo avere un vostro parere in merito al mio sospetto che i medici stiano tenendo poco in considerazione le cause psicologiche alla base del suo malessere (pur riconoscendo che sicuramente la meningite lo ha reso più propenso a sviluppare questi disturbi) e che non andando a risolvere queste non ne verrà mai fuori e vorrei sapere se ci sono altri percorsi terapeutici (non farmacologici perché si stanno rivelando poco efficaci) oltre alle sedute di psicoterapia individuali con le quali non ha mai ottenuto alcun beneficio12 Dicembre 2017 alle 11:30 PM #1037Massimo Carlo MauriModeratoreSalve ! Mi spiace essere pessimista ma il ritardo mentale ha sicuramente influito sul suo sviluppo psicologico e il ritardo stesso “si vede” e da problemi proprio quando uno dall’adolescenza passa all’eta’ adulta e via via… quando uno e’ un bambino, un ragazzino molti aspetti non si notano.. o si notano meno… o non si vogliono notare…. e se uno vive in una societa’ “semplice” alcuni disturbi nemmeno si percepiscono !
Nella ns società’ sempre più’ esigente e competitiva.. e problematica in tutti i suoi aspetti..lavorativi.. rapporti sociali…etc..etc… le cose si complicano. Mi rendo conto di essere semplice e banale nella risposta ma la persona va accettata per quello che e’, innanzitutto, e, purtroppo, dico purtroppo, ci si deve accontentare… comunque ben venga ogni tipo di supporto e stimolazione psicologica oltre alla terapia psicofarmacologica, in qs caso più’ sintomatica che mai !!13 Dicembre 2017 alle 11:43 PM #1038Rino86PartecipanteGrazie innanzitutto della risposta
Io non metto in dubbio che un ritardo mentale ci sia ma il problema non siamo noi familiari, mi spiego meglio, il problema non è che noi familiari non accettiamo che mio fratello non lavori, non studi, non faccia nulla, se lui stesse bene con se stesso senza fare nulla per me non ci sarebbe alcun problema.
Il problema è che lui sta male, io riporto quello che lui dice ” non ce la faccio più ad alzarmi con la tensione nervosa e passare tutto il giorno così, a star male qualsiasi cosa faccia, voglio morire, mi hanno rovinato la vita, sto sempre male da anni”….
E noi lo vediamo spesso piangere, disperarsi e quando sta male male alza le mani…Che gli insuccessi della vita siano conseguenza della meningite lo capisco ma lui sta male perchè non accetta se stesso, il suo passato ed il suo presente, è questo che lo fa sentire depresso o ansioso o arrabbiato
20 Dicembre 2017 alle 2:00 AM #1042Rino86PartecipanteConsiderato quanto esposto sopra secondo lei ho torto nel pensare che mio fratello non abbia un disturbo psichiatrico ben definito (come potrebbe essere la schizofrenia per esempio o la depressione) e che la tensione nervosa ed i conseguenti disturbi comportamentali siano la conseguenza di rimuginazione sugli eventi passati, paura di essere nuovamente deriso o criticato e quindi rinuncia ad intraprendere progetti di vita che possano farlo sentire meglio? Perché solo cosi mi spiego perché i farmaci danno dei benefici lievi e temporanei
20 Dicembre 2017 alle 11:06 AM #1043Massimo Carlo MauriModeratoreSalve ! Nulla comunque toglie al fatto che possa essere visto da qualche latro specialista…per avere un altro parere !
21 Dicembre 2017 alle 12:37 AM #1044Rino86PartecipanteNon saprei sinceramente come muovermi perché la psichiatra del San Raffaele che lo seguiva privatamente aveva diagnosticato un disturbo di personalità con tratti schizoidi ma in base ai sintomi mi sembra eccessiva oppure non ho capito io cos’è. Mi può spiegare gentilmente cosa significa disturbo di personalità con tratti schizoidi?
9 Gennaio 2018 alle 12:50 PM #1053Rino86Partecipante[quote=”Rino86″ post=1478]Non saprei sinceramente come muovermi perché la psichiatra del San Raffaele che lo seguiva privatamente aveva diagnosticato un disturbo di personalità con tratti schizoidi ma in base ai sintomi mi sembra eccessiva oppure non ho capito io cos’è. Mi può spiegare gentilmente cosa significa disturbo di personalità con tratti schizoidi?[/quote]
Scusi dottore Le ripropongo la domanda non avendo ricevuto risposta
9 Gennaio 2018 alle 8:43 PM #1054Massimo Carlo MauriModeratorePer disturbo di personalità’ con tratti schizoidi si intende una problematica di tipo personologico (quindi non una patologia psichiatrica in senso stretto) caratterizzata dalla tendenza al ritiro, la scarsa comunicazione con gli altri, la non “necessita” di comunicazione con gli altri, di rapporto con il prossimo preferendo rimanere a casa o comunque rimanere soli con se’ stessi.
10 Gennaio 2018 alle 5:19 PM #1055Rino86PartecipanteGrazie per la risposta dottore, però non mi è chiara una cosa. Considerato che mio fratello prova molta frustrazione e di conseguenza molta rabbia per non aver avuto durante l’adolescenza e per non avere tuttora instaurato delle relazioni sociali al di fuori del nucleo familiare non vuol dire che lui desidera averle e non il contrario? Ed in questo caso non è diverso da un disturbo di personalità con tratti schizoidi?
10 Gennaio 2018 alle 5:53 PM #1056Massimo Carlo MauriModeratoreIl problema e’ che non sempre e’ possibile fare distinzioni cosi’ nette in ambibito psichico…puo’ essere ….ma puo’ anche essere si senta in dovere di arrabbiarsi ma in realta’ non lo ha voluto vberamente, o non si e’ sentito ….., altrimenti lo avrebbe fatto. C’e’ sempre una spiegazione ed il contrario della stessa.
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