conseguenze di un tso senza malattia mentale: si deve andare a vita dallo psichiatra?

sono sul piede di causa giudiziaria per trattamento sanitario obbligatorio evidentemente abusivo, senza malattia mentale né gravità o acuità di uno stato mentale. la diagnosi sarebbe importante stato d’angoscia già da tempo con idee persecutorie e ipocondriache legate al conflitto familiare. sono stata dimessa con ‘psicosi da determinare’ e mi sono liberata da questo cps andando in clinica privata che ha fatto comunicazione al cps.
la mia storia sembra assurda, da tempo mi ero rivolta al cps per madre che dà segni di squilibrio vietandomi da cucinare al padre anziano che periodicamente finisce al pronto soccorso, esce di sera in auto dopo i litigi essendo a rischio patente per grave miopia, chiude gli altri fuori di casa. quando si è toccato il fondo, ossia si è messa ripetutamente a lanciare la spesa in giardino e anche all’interno della casa quando ha scoperto che ho dato da mangiare a mio padre, ho accettato disperata la visita domiciliare propostami dal cps. davanti alle psichiatre, mia madre ha ammesso trionfalmente di aver lanciato spesa in giardino perché non sufficientemente considerata dai familiari e mi ha coperto di accuse convinta che volessi farla ricoverare. ricoverando me, il cps ha assolto in pieno i comportamenti di mia madre. da documenti, lo stesso cps ha potuto rinvenire falsità di accuse tipo che io bevo (le analisi erano perfette e non mi hanno fatte nemmeno il cdt), sono sempre in malattia sul lavoro mentre ho presentato il resoconto inps al cps,ecc…. la mia colpa è di aver rifiutato alternativa iniezione che avevo chiesto sul braccio anziché anale, e su questo punto mio padre ha scoperto che esisteva ago apposta per il braccio accusando cps di sequestro. che al malato psichico si deneghi ordinario pudore mi sembra immorale e violento, perché mi devono costringere a calare braghe davanti a estranei senza malattia mentale o gravità/acuità di uno stato mentale peraltro dipendente da un esterno conflitto familiare? all’ospedale mi costringevano a doccia in pubblico non accettando che mi chiudessi a chiave per lavarmi col bidet a rispetto del mio pudore.

dimessa dal tso, il cps voleva continuarmi cure per anni minacciandomi altri tso e sono dovuta andare in privato . per quanto tempo il cps può chiedere relazione al mio psichiatra privato? e se nel frattempo cambio psichiatra devo comunicarlo al cps?e posso trovare psichiatra che si rifiuta di farmi comunicazione al cps? e se cambio anche cps che succede?
mi pare che con la relazione biennale della patente, tale problema si risolva automaticamente perché sono costretta a relazione biennalmente.
iuna volta la psichiatra del cps si è lasciata scappare un termine di due anni per le cure che è il termine medio di revisioni patenti invalidi psichici. dopo due anni, potrei considerarmi libera da obblighi di cure psichiatriche anche in privato o devo andare dallo psichiatra a vita? e se non tollero queste cure per sonnolenze e irritabilità, con gravi conseguenze sul lavoro, non ho alcuna tutela?

riguardo a mia madre, inutile dire che dopo la visita domiciliare è peggiorata convinta di essere nel giusto. qualche mese fa è tornata a casa all’una di notte accompagnata dai carabinieri in quanto in giro senza motivo solo per fare l’offesa. mio padre era disperato perché non sapeva se chiamare la guardia medica o riandare a tentare al cps. certo che il mio tso ha risolto veramente la situazione.