un malato di mente puo’ essere obbligato a vivere in una struttura?
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- Questo topic ha 3 risposte, 2 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 5 anni, 5 mesi fa da Silvia De Sanctis.
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21 Marzo 2019 alle 9:49 PM #1249Simone RMPartecipante
Gentile avvocato,
in attesa che lo psichiatra risponda ad un altro quesito che ho esposto nella sezione dedicata, le vado a chiedere:
un malato di mente può essere obbligato – quindi contro la sua volontà – ad essere inserito in una struttura?
Mi spiego meglio: mia madre ha 80 anni.
E’ malata di mente da circa 40 anni.
Le è stata diagnosticata una grave forma di sindrome dissociativa con deliri paranoidi.
Ha un atteggiamento sospettoso, diffidente ed ostile praticamente nei confronti di qualunque estraneo alla nostra famiglia.
Ha il medesimo atteggiamente nei confronti di mio padre anziano con cui convive.
E’ perennemente nervosa, agitata, isterica , aggressiva (non fisicamente, ma verbalmente).
Alterna le giornate a rari momenti di tranquillità a ben più frequenti momenti in cui è nervosa, agitata, e passa il tempo a parlare da sola ad alta voce, e ad urlare.
Ogni evento quotidiano può diventare, nella sua mente farneticante, il pretesto per aggredire verbalmente mio padre o chiunque le capiti a tiro.
(Per darle un esempio, oggi – ero presente io in casa – hanno suonato alla porta delle ragazze della parrocchia , ha aperto mia madre le ha aggredite verbalmente, urlandogli contro ed insultandole).
Convivere con lei è praticamente impossibile (a meno che non si vuole diventare folle insieme a lei).
La mia famiglia non ha possibilità economiche per poter pagare un appartamento dove possa vivere da sola, e comunque data la sua età non sarebbe neanche fattibile.
Tenga conto avvocato, che mia madre non ha nessuna consapevolezza della sua malattia mentale. Pensa di essere sana e reagisce in modo aggressivo ed ostile a chiunque “osi” mettere in dubbio la sua sanità mentale.
In passato è stata oggetto di tre TSO che non hanno sortito nessuno effetto durevole. Poco tempo dopo il ritorno a casa, ritornava alla stessa situazione precedente che le ho fino ad ora descritto.
Attualmente sta assumendo degli psicofarmaci che le sono stati prescritti dalla psichiatra, (da circa un anno), ma senza riscontrare alcun cambiamento sostanziale.
La mia domanda è la seguente: mia madre può essere obbligata – quindi anche contro la sua volontà – a vivere in una struttura pubblica ( non abbiamo i mezzi economici per pagare strutture private) dedicata a persone malate di mente?
Se è possibile, cosa dobbiamo fare io e mio fratello per muoverci in tal senso?
Le chiedo aiuto avvocato. Io e la mia famiglia siamo disperati. La gestione della malattia mentale di mia madre è diventata insostenibile: mio padre è anziano e non puà più convivere con una donna malata di mente che lo odia e lo assale. E io e mio fratello ovviamente abbiamo la nostra vita.
La ringrazio in anticipo per la risposta.
Simone A.
1 Maggio 2019 alle 5:02 PM #1267Silvia De SanctisModeratoreGentile Simone,
direi che per prima cosa dovete rivolgervi subito al CPS competente territorialmente (della zona di residenza di vostra madre) e concordare con gli psichiatri le modalità di azione, dove e come avvicinare vostra madre.
Nel caso, probabile, che lei non accetti le cure e neanche un avvicinamento dei medici, questi ultimi potranno fare un TSO della durata di sette giorni ma prorogabile per un numero non definito di volte.
Non fatevi problemi a chiamare i carabinieri o le forze dell’ordine in caso di pericolo per vostra madre stessa o per il papà anziano; le forze dell’ordine insieme al medico valuteranno il da farsi e sarà comunque documentazione utile per l’eventuale ricovero in struttura.
Ricordo che nel caso in cui i medici del CPS dovessero “disinteressarsi” al vostro caso non dovete esitare a mandare raccomandate ed esposti per obbligarli a farlo.
Da ultimo, il Giudice può disporre che un paziente psichiatrico grave venga mandato in una struttura abilitata; per ottenere questo dovete fare denuncia ai carabinieri ed alla Procura della Repubblica (meglio se aiutati da un avvocato) spiegando e documentando tutta la situazione.
Auguri per tutto…
Silvia7 Giugno 2019 alle 2:30 PM #1306Simone RMPartecipanteGentile avvocato,
la ringrazio della risposta, e avrei bisogno di una delucidazione:
lei scrive: “Da ultimo, il Giudice può disporre che un paziente psichiatrico grave venga mandato in una struttura abilitata; per ottenere questo dovete fare denuncia ai carabinieri ed alla Procura della Repubblica (meglio se aiutati da un avvocato) spiegando e documentando tutta la situazione.”
Ma per sporgere questa denuncia è essenziale che mia madre commetta un reato? e se non ne commette? cerco di essere più chiaro: mia madre non è pericolosa (fisicamente ) nè per sè stessa nè per altri, in assenza di questa pericolosità possiamo comunque procedere affinchè venga inserita in una struttura abilitata?
9 Giugno 2019 alle 9:27 AM #1311Silvia De SanctisModeratoreCaro Simone,
no, non è necessario che sua madre commetta un reato per chiedere l’inserimento in una struttura abilitata.
Il giudice procederà in base alla gravità della patologia, non alla commissione di reatiun augurio per tutto e buona giornata!
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