mio figlio
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28 Marzo 2011 alle 7:11 PM #270Ada SantamaitaPartecipante
mio figlio ha 26anni, tutto ha avuto inizio a 21…i medici che lo hanno seguito ad oggi non sanno ancora fare una diagnosi certa.Mio figlio ha usato sostanze psicoattive, le quali a detta dei medici come automedicazione, per tre anni ha accettato le cure, sembrava in alcuni periodi stesse meglio,ma proprio durante questi periodi rifiutava i farmaci e tutto ricominciava da capo…sente voci, paranoie, assenza di stimoli, persecuzione….fino ad un anno fa decidendo di non accettare più alcuna terapia… la situazione è degenerata, spesso sparisce di casa, vagabonda senza soldi,indumenti, punti di riferimento..durante quest’ultimo anno ha fatto due TSO, dai quali cacciato via dopo una settimana in condizioni penose, traumatizzato con delirii suicidi, e noi genitori nulla abbiamo potuto fare…ad oggi continua a sparire di casa, dormendo per strada, con tutti i rischi che comportano questo tipo di atteggiamento peraltro da lui sempre condannato quando stava in salute….Siamo noi a recarci dallo psichiatra, il quale ci dice che deve accettare la cura, però non ci dice come? viviamo costantemente angosciati, ci rendiamo conto che quando rientra, dopo giorni per strada è sempre più devastato e non possiamo fare nulla. E’ un ragazzo intelligente, studiava all’università con buon profitto, è il nostro unico figlio,ed io madre, sono disperata perchè penso di non farcela più a sostenere questo dolore nel vedere mio figlio perso senza alcun aiuto, siamo abbandonati, i servizi di appartenenza non oso nemmeno raccontarli per incompetenza e superbia….la prego cortesemente, anche solo una parola di conforto. La ringrazio.
28 Marzo 2011 alle 10:33 PM #273ldalbuonoAmministratore del forumSignora, signora, è da trenta anni purtroppo che io vivo la realtà espressa nella Sua lettera. Da quando quel criminale di Basaglia e questo sordido Stato hanno chiuso gli Ospedali Psichiatrici. Oggi, per fortuna, c’è un raggio di speranza: la Cassazione ha stabilito che quei medici che noi paghiamo perchè curino i nostri malati, sono responsabili se al malato succede qualche danno. Quindi quello che noi consigliamo sempre è di premere sulle strutture con raccomandate in copia ai PM ed ai carabinieri. Senza essere troppo gentili: il curare il malato è un loro ben pagato dovere. In attesa che lo psichatra Le risponda, non riesco però a capire come suo figlio potesse uscire dal TSO in condizioni peggiori di prima: allora dovevano tenerlo dentro. Di dove è lei? Per favore – questo lo dico a tutti – dite sempre di dove siete, in modo che possiamo meglio valutare la situazione.
3 Aprile 2011 alle 7:26 PM #288Ada SantamaitaPartecipanteciampino prov. di roma….sono accadute cose molto strane, credo siano da denuncia…come fare per esporle? è una brutta storia lunga…..grazie
3 Aprile 2011 alle 7:34 PM #289Ada SantamaitaPartecipantepresa in carico SERT ciampino, trasferiti secondo tempo psichiatra di altro sert di frascati, sorpassando il cim di ciampino servizio di nostra appartenenza, inizio disavventura nostro figlio stava ancora bene, le sostanze ci portarono in questa direzione—- dopo alcuni mesi dalla psicoterapia, la caduta improvvisa della depressione, dott,ssa psicologa ci dice chiaramente che non aveva fiducia nel dsm ed era per questo che ci trasferiva ad altro sert di frascati, nostro figlio era consapevole del suo stato ed accettò tutte le cure seguendoci senza mai fare resistenza…hanno fallito…..è una storia lunga non riesco a farla breve ci sono dei passaggi molto importanti…grazie
3 Aprile 2011 alle 8:16 PM #290Massimo Carlo MauriModeratoreMi risulta difficile dare una risposta alla signora e nello stesso tempo “difendere la categoria” ma dal racconto fatto il ragazzo, che frequenta il SERT, sembra essere un disturbo del carattere con abuso di sostanze. Le condizioni di psicosi indotte in questo senso, ormai e’ assolutamente provato anche per i cannabinoidi, sono di fatto sensibili ai farmaci solo se uno non fa piu’ uso di sostanze. Ma se l’abuso continua ?!
Ho conosciuto un ragazzo che dopo 3 anni di comunita’ in Canada, costosissima (oltre misura d’uomo !), la piu’ famosa al mondo, originariamente voluta dagli statunitensi per i loro reduci dal Vietnam, al ritorno a Milano, con i genitori a braccia aperte ad accoglierlo, ignorarli, e correre in Viale Monza o chi sa dove a comperarsi “finalmente” un po’ di coca ! La soluzione in genere, ma e’ molto difficile, sta nel chiudere i rifornimenti. Ma anche questo a volte non basta. Ed il ricovero in psichiatria lascia il tempo che trova.6 Aprile 2011 alle 1:55 PM #293Ada SantamaitaPartecipanteoggi nostro figlio non frequenta nessun servizio, è solo da quindici mesi che disconosce il suo stato, sta male, ride da solo rendendosene conto,non riesce a vedere la tv, non ascolta musica, non riesce ad avere relazioni e confronti di nessun tipo, abbiamo chiuso da tempo tutti i rifornimenti, senza auto, senza soldi,senza nulla, non sta facendo uso di sostanze, i medici che lo hanno seguito anche se in diversi servizi o privati, tutti non lo hanno ritenuto tossico dipendente, c’è chi sostiene essere bipolare, chi ha parlato di una leggera forma di schizzofrenia, chi invece pensa che abbia un gran dolore di qualche trauma accaduto che noi non conosciamo, oppure, noi genitori siamo separati da quando lui aveva 9anni, non ha mai dato segni di sofferenza, era un bimbo intelligentissimo e nell’adolescenza contornato da amici e pieno di curiosità per il mondo, non soffriva nell’apparenza di nulla che potesse metterci in allarme fino ai 18anni, quando cominciammo a notare un atteggiamento durante il fine settimana con alcol e cannabinoidi.
6 Aprile 2011 alle 4:55 PM #294Massimo Carlo MauriModeratoreForse non ho compreso, ma appunto lei stessa dice che dopo i 18 anni nel “fine settimana…” faceva uso di alcool e cannabinoidi. Che la condizione di patologia psichica possa dipendere dalle sostanze, paradossalmente e’ prognosticamente meglio. Basta non usare le sostanze.. mi dira’ lei, semplice ?! Me ne rendo conto ! ma e’ la prima strada da percorrere.
8 Aprile 2011 alle 9:53 PM #312Ada SantamaitaPartecipantePurtroppo la situazione è molto più complessa, mio figlio ha fatto uso di cannabinoidi,alcol, per breve tempo droghe pesanti, tranne l’eroina. Durante questi anni gli psichiatri che lo hanno avuto in cura sostengono che non sia tossico dipendente, ma che ne abbia fatto uso come automedicazione. In quest’ultimo periodo è molto sotto controllo, abbiamo chiuso da un anno tutti i rifornimenti e precedentemente erano molto scarsi. Non sta facendo uso di nulla, ma a differenza dell’inizio avventura dove era consapevole di stare male,da quindici mesi non lo è più, questo avveniva doPo sospensione cure all’improvviso, non riconosce il suo stato, è confuso, assenza totale di stimoli, difficoltà nel relazionarsi, crede che la tv parli con lui, scrive sui muri, esce di casa e non fa ritorno per gg senza nulla dietro, a volte ride da solo, ma se io lo guardo cerca di nasconderlo….. Tutto questo è incredibilmente lasciato solo a se stesso… Grazie a presto. Buonasera.
2 Maggio 2011 alle 7:33 PM #319Massimo Carlo MauriModeratoreScusi il ritardo nella risposta.
Si, puo’ essere anche vero che suo figlio ha usato le “sostanze” come automedicazione (per l’ansia, la depressione, per vincere una condizione di insicurezza etc..), ma e’ pur vero che oggi e’ ormai accertato come le “sostanze” (inclusi i cannabinoidi) possano indurre una condizione di psicosi che si mantiene anche dopo la sospensione delle stesse, quantomeno nei soggetti predisposti. A parte che non sarei cosi’ sicuro abbia smesso veramente. In ogni caso una condizione di psicosi indotta puo’ essere considerata prognosticamente piu’ favorevole in quanto piu’ sensibile ai farmaci. Se la situazione e’ grave, e questo mi sembra il caso, sarebbe purtroppo necessario un TSO. E’ vero che poi si viene dimessi ed il problema si ripropone ma durante il ricovero e delle terapie adeguate e’ anche possibile insorga una certa consapevolezza di malattia e questo puo’ permettere una continuita’ terapeutica.10 Maggio 2011 alle 2:25 PM #325Ada SantamaitaPartecipantebuongiorno dottore….ci sono delle novità,sarei molto interessata al suo parere. Dopo molto tempo mio figlio si era deciso a tornare dalla psichiatra che lo aveva seguito per anni, soltanto per vederla, dico così perchè non era in grado di recepire e quindi di dialogare,la dott.ssa accortasi dello stato grave ci ha fatto somministrare con il nostro consenso 10mg di zyprexa al giorno senza il suo consenso.Purtroppo non ha cambiato in meglio la situazione, anzi! sentendosi più padrone di se stesso è come se fosse partito a missile, come può beve, ha uno stato di iperattività sia nel linguaggio che nel comportamento,le faccio un esempio…ha una macchina fotografica che non aveva mai guardato, ora fotografa di tutto in modo esagerato, l’altra sera ha raccontato di aver aiutato in un intervento di incidente di persone, a differenza di prima è tutto rigido,come se l’olfatto, l’udito e la parola si fossero acutizzati…..Ieri siamo stati dalla psichiatra per raccontare il tutto, ha sospeso il farmaco, e ci ha detto che purtroppo su nostro figlio sono stati fatti degli errori perchè la malattia del bipolarismo si sta manifestando sempre più ed invece è stato trattato come tossico. Ora mi chiedo; sono anni che sta male, anni che dico che si chiude in casa e che non ho mai dovuto corrergli dietro per la droga. Caro dottore la prego di rispondermi è molto importante. Grazie
10 Maggio 2011 alle 9:28 PM #327Massimo Carlo MauriModeratoreBe, mi ripeto, a questo punto, con l’aiuto del suo psichiatra e’ meglio venga fatto un TSO, venga ricoverato e rivalutato clinicamente in modo da scegliere una terapia adeguata.
18 Maggio 2011 alle 2:54 PM #337Ada SantamaitaPartecipantebuongiorno dott.re….la prego di rispondermi, dopo aver somministrato per una ventina di gg lo zyprexa 10mg, mio figlio da uno stato quasi catatonico è passato ad uno stato di super eccitamento, abbiamo interrotto terapia ed è tornato depresso come prima.la dott.ssa che ci ha consigliato ha presupposto che forse sarebbe accaduto anche senza farmaco in quanto lo ha dichiarato bipolare.Ora mi chiedo, ma un bipolare non ha momenti up e down senza l’induzione da farmaco? perchè come lo abbiamo interrotto è tornato, tempo qualche giorno, depressissimo come prima? forse è schizzofrenico? nel caso in cui lo fosse, lo ziprexa fa male?
19 Maggio 2011 alle 9:22 AM #338ldalbuonoAmministratore del forumMi scusi se intervengo, ma volevo avvisarla che il Dott. Mauri è andato in vacanza per una settimana.
Colgo anche l’occasione per spingerla ad appoggiarsi di più alla struttura: alle domande che lei rivolge nell’ultima lettera a Mauri, può e deve rispondere anche la dott.sa del CPS. Poi La prego di cercare di vivere con maggiore calma e serenità la situazione. So che, in un certo senso, sono parole stupide: questa malattie sono disgrazie molto grandi per un genitore. Però bisogna considerare l’arco di una vita: se ben curato, suo figlio potrà avere una vita quasi normale e con buone soddisfazioni. Però occorre che anche da parte sua, ci sia più calma e più sforzo di attendere con pazienza i risultati di una terapia e di una decisione. Al riguardo potrebbe essere utile avere vicino altri genitori di malati. Non c’è una associazione nella Sua zona? Ovviamente i Suoi interventi qui ci sono sempre graditi, ma noi purtroppo siamo fisicamente lontani19 Maggio 2011 alle 10:08 PM #339Ada SantamaitaPartecipantela ringrazio del consigliio..vorrei essere calma, dote per altro che mi ha contraddistinto nell’arco della mia vita, ovvio che in queste circostanze non è facile, vedere il proprio figlio, l’unico figlio, ammalarsi ed essere curato per tossico dipendende, sbagliando cure farmacologiche e psicoterapiche è devastante, queste cose con tutto il rispetto mi sono state proferite la scorsa settimana dalla psichiatra che lo ha assistito durante la malattia, quando mio figlio era accessibile a tutti i tipi di terapia ed oggi non lo è più, scioccato e peggiorato, quando ci si sente dire sono stati fatti degli errori, è stato scambiato per tossico ed invece è un bipolare, il ragazzo sta malissimo, faccia lei le somme, quando io che sono la mamma ho lottato con i denti per far capire che la situazione andava oltre.La ringrazio per il consiglio, esistono i gruppi ma noi non nè facciamo parte, perchè ritenuti non in grado di assistervi, questo solo perchè credevo di stare nel posto giusto tirando fuori la mia disperazione, non è piaciuta la verità, quindi bisogna schiattare in silenzio.
20 Maggio 2011 alle 12:40 AM #340ldalbuonoAmministratore del forumSignora, signora, che dice? Tossico è una circostanza aggravante. Bipolare è una parola. Tanti anni fa proprio il dott.Mauri mi ha illuminato dicendo “quella malattia lì”. E’ quella malattia lì. Non sappiamo cosa sia, nè a cosa sia dovuta, anche se capiamo che sono coinvolti i neurotrasmettitori. E’ una malattia che colpisce l’1% della popolazione in tutte le parti della terra. Noi poi la chiamiamo schizofrenia, borderline, disturbo bipolare, forma schizoide, neurosi ossessiva e chi più ne ha più ne metta, a seconda delle manifestazioni esterne che, d’altra parte, ogni individuo ha un pò diverse. In realtà non ne sappiamo niente, ma oggi – grazie a Dio – ne sappiamo almeno curare i sintomi. Così come facciamo con il diabete, l’artrite reumatoide, la sclerosi multipla e tutte le malattie che non provengono da un agente esterno microbico o virale, ma da un malfunzionamento di un nostro organo. In questo caso il cervello. Per cui, oggi – domani, magari, ci saranno terapie più efficaci – dobbiamo contenere la malattia, lenirla, fare uno sforzo per garantire ugualmente al malato una vita accettabile con qualche caduta dovuta ad un aggravamento e all’implacabile decorso di una malattia.
La rabbia che proviamo è il fatto che in Italia la legislazione non è al passo con la scienza. E’ una legislazione medioevale di superstizione ( la malattia – pensate un pò – è dovuta alla società capitalista). Quindi condanna al degrado, malati che potrebbero stare molto meglio, che potrebbero avere una ragionevole e buona qualità di vita. Però non siamo oggi in grado di guarire, ma solo di migliorare, di lenire, di curare. Esattamente come con i ragazzi malati di diabete. Però sono sempre processi lunghi, lenti. In cui una diagnosi lievemente errata non ha molto effetto. Bisogna puntare sul lungo termine. Sulla bontà della cura, sulla costanza, sulla eliminazione dei deliri e delle allucinazioni. Con pazienza, con elasticità. Disposti a cambiare struttura, a cercarne una migliore, come del resto la Costituzione ci permette. Disposti ad affrontare una lunga e difficile lotta per costringere al lavoro ed al rispetto delle leggi , pigri impiegati statali. Disposti a provare, a tentare. Ma ben consci che la malattia rimane. Ma che la vita continua e può essere accettabile, anzi bella, ricca di interessi. Ha visto quel bellissimo film “Beatiful mind”? E’ la storia di uno schizofrenico che arriva al premio Nobel. Ho pianto guardandolo. Perchè è vero. E’ proprio così. E’ grande e triste. Perchè è lotta, è sofferenza, è dolore. Ma è anche la vita. -
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