Gestione e malattia
Home › Forum › Lo psichiatra risponde › Gestione e malattia
- Questo topic ha 3 risposte, 2 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 12 anni, 10 mesi fa da Massimo Carlo Mauri.
-
AutorePost
-
25 Gennaio 2012 alle 1:05 AM #404LeonoraPartecipante
Salve,
ho 25 anni e scrivo in preda alla disperazione e rabbia per la situazione che sta affliggendo la mia famiglia. Sono dinamiche molto complesse ma vorrei avere un consiglio, un appoggio, una soluzione anche blanda che possa aiutarci. Mia madre è affetta di disturbo bipolare paranoide ( queste definizioni talavolta sono riduttive) e in sintesi rende impossibile la vita a mio padre ( e familiari) con violenze, psicosi, deliri. Nonostante la malattia e le cure ( 25 anni circa di cura pesante, 6 TSO, oggi segue la terapia a tratti) ha una componente di carattere amplificata dalla malattia cronica che la porta ad essere una tiranna provocatoria, capace di pianificare le versioni e gli atteggiamenti, di condurre all’esasperazione di mio padre. Per questo è difficile, se non impossibile, gestirla: fondamentalmente ha rancore represso e vuole la distruzione della famiglia. Vani sono stati i ricoveri. Mio padre si è dedicato nella vita a lei, subendo continuamenti attacchi, deliri, violenze..sta cedendo. Sono soli, con la madre di lei a carico di 82 anni che saltuariamente appoggia la figlia ( nell’ignoranza e istinto di madre non accetta la malattia nemmeno una responsabilità sull’educazione impartita, quella di aver viziato e di onnipotenza della figlia che ha alimentato la malattia ). Adesso mio padre ha 55 anni e sta rischiando di perdere il lavoro. Lei lo chiude negli stanzini, picchia la madre o si intossica per farlo rientrare a casa, lo lascia domire 3 ore a notte attaccandolo fisicamente o verbalmente con le sue insinuazioni aggressive psicotiche, accusandolo e infamandolo. Non è libero di uscire di casa, ha sempre lei alle spalle. Non riesce a parlare con sindacati e medici singolarmente, vive al di fuori della società. Lui ha un carattere debole, non ha chiesto il divorzio, spesso questa situazione è stata spesso celata per paura e affetto, ma nelle sue debolezze ha portato avanti la famiglia. Gli ultimi due anni sono stati drammatici. Io sono una studentessa indietro con gli esami e lacerata da tanta sofferenza e anche ingiustizia. Spero di non esser tagliente nei confronti della madre a cui voglio bene e spero che possa migliorare ma purtroppo temo che non si possa fare niente per curarla perchè il suo carattere è forte e verte sul non voler guarire ma distruggere con ogni mezzo. Sono delusa dal sistema sanitario che non offre servizi adeguati per il malato e che soprattutto che non tuteli la vita dei familiari ( almeno comprenderla con sensibilità).
Ora chiedo: esistono strutture dove i malati possono esser ricoverati per lunghissimi periodi contro volontà?
Ci sono leggi per tutelare il lavoro? La 104 non è per noi..a mio padre mancano sette anni alla pensione, finirebbe per esser lincenziato comunque perchè mia madre ha ottenuto quello che vuole e continuerà ad imporsi patologicamente alla sua libertà.
Una malata del genere capace di stalking e aggressioni, in caso di divorzio, a chi sarebbe affidata?
Copio e incollo questa lettere a tutti i forum di questo sito per raccogliere più informazioni e commenti.
Qualiasi suggerimento è ben accolto!
Vorrei davvero esprimere tutta la mia solidarietà a chi ha avuto/ è affetta da malattie psichiatriche, le reputo dilanianti nello spirito e nell’esistenza che è tanto preziosa.Forza e coraggio!
Leonora25 Gennaio 2012 alle 7:19 PM #408Massimo Carlo MauriModeratoreSalve ! Purtroppo non esistono in Italia strutture lungo degenziali ove tenere un paziente contro la sua volonta’ Si tenga presente che saranno aboliti anche i manicomi criminali (luoghi di cura restrittivi in cui sono ricoverati pz che hanno commesso un reato) ed i pz affidati alle strutture territoriali.
Con questo c’e’ da dire che una terapia corretta a dodsaggi corretti, puo’ essere di molto aiuto: i farmaci “long acting”, lo Zypadhera, il Risperdal se non quelli di vecchia generazione, sono molto efficaci, con una fiala al mese o ogni due settimane. Ne usciranno a breve dei nuovi. Se la pz non fa l’iniezione si richiede un TSO solo per l’iniezione : dopo le prime tre in cui il paziente e’ costretto non mi e’ piu’ capitato che il pz si rifiuti di farla. Mi rendo conto che la cosa non e’ proprio il meglio per il pz ma putroppo e’ cosi’.25 Gennaio 2012 alle 11:18 PM #409LeonoraPartecipanteLa ringrazio della gentile risposta!
Mia madre prende già tutti questi farmacia più il litio ( e altri ma non ho adesso la posologia completa).
Dorme pochissimo, 5 ore massimo alzandosi tutte le mattine alle due..
Lei ha qualche suggerimento su un farmaco potente che possa aiutarla nel sonno?
Spesso la cura, ergo i farmaci supplementari, vengono rifiutati a causa dell’ideazione di ingrassare..
Purtroppo il suo decorso di malattia nasce da una serie di concause fra cui l’anoressia..31 Gennaio 2012 alle 1:25 AM #410Massimo Carlo MauriModeratoreSalve. Chiaramente non me la sento di indicare farmaci senza conoscere la paziente. Li dovrebbe chidere al curante.
-
AutorePost
- Devi essere connesso per rispondere a questo topic.