Amministratore di sostegno, cosa può fare
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- Questo topic ha 6 risposte, 3 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 10 anni, 4 mesi fa da Nicola.
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19 Luglio 2014 alle 1:33 PM #692NicolaPartecipante
Buonasera Dottore,
siamo i genitori di un ragazzo di quasi 23 anni affetto da schizofrenia di primo grado, lo stiamo curando in casa senza avere risultati, anzi nell’ultimo periodo riscontrando notevoli peggioramenti, in quanto dice in continuazione cose senza senso. La malattia si è manifestata intorno al 15o anno di età e all’inizio lo curavamo di nascosto, adesso accetta di prendere le medicine e anche la puntura a lungo rilascio ogni 28 giorni; ma anche andando di tanto in tanto al CSM non collabora, dichiara solo di stare bene.
L’unica cosa che tutti ci consigliano è di ricoverarlo in una struttura specialistica, ma lui non accetta minimamente di andare via di casa. Ci stiamo muovendo per avere l’amministratore di sostegno, anche se a quanto pare (e qui anche l’avvocato non è chiaro) non possiamo obbligarlo ad andare in clinica.La prego di darci una risposta, un consiglio perchè non sappiamo come fare.
Ringraziandola,
N.19 Luglio 2014 alle 6:12 PM #693AnonimoInattivoCaro Nicola,
non ho buone notizie e forse nemmeno buoni consigli.
La strada dell’ADS è sicuramente la migliore, ma ci vorrebbe un amministratore “coi fiocchi”. Il guaio, per quel che ne so, è che le persone coi fiocchi, cioè con carisma e savoir faire, non fanno l’ADS. Comunque il mio consiglio è: fate la domanda, una domanda semplice, basata sui fatti; presentatela al Giudice Tutelare e chiedete, o trovate il modo di parlarne col G.T., magari lui (o lei: sono molto brave in questo campo anche – direi soprattutto – le donne) ha qualcuno di adatto in mente.
Comunque il guaio è che finché impera la L.180 non si può costringere nessuno ad andare in una struttura, salvo casi gravi, molto più gravi. Resta quindi solo la strada del convincimento, sulla quale vi faccio tanti auguri, magari una volta tanto qualcuno è fortunato.
Ciao OB20 Luglio 2014 alle 3:44 PM #694NicolaPartecipanteCarissimo Avvocato,
la ringrazio per la sua gentile risposta. Il GT, su consiglio dell’avvocato, sta per nominare me come ADS, che sono il padre; ma appunto come dice lei per quanto ne sappiamo non possiamo costringere nostro figlio a curarsi in una struttura adatta. Purtroppo queste malattie, e abbiamo constatato sulla nostra pelle, non sempre riescono a far prendere coscienza all’ammalato delle cure che gli servono, e questo per noi è un terribile impedimento. Questa legge ci impedisce di curare nostro figlio che, a quanto dicono i medici, potrebbe peggiorare..
Ovviamente, in un Paese civile come il nostro non si dovrebbe arrivare a casi gravi da lei menzionati, per recuperare questi malati che sono prima di tutto persone.
L’unica via quindi è cercare di convincerlo, ma sappiamo già che non sarà per nulla facile.
Cordialmente,
N.20 Luglio 2014 alle 4:49 PM #695ldalbuonoAmministratore del forumScusate se intervengo anche io, ma l’argomento è importante e spinoso e, tra l’altro viene trattato in un libro che uscirà a settembre fatto da me e da Mauri.
Vorrei dirVi 3 cose:– Forse meglio dell’ADS è il puro e semplice tutore. Con il tutore è come se il malato avesse meno di 18 anni e quindi il tutore stesso può chiedere che sia ricoverato nella struttura che lui ritiene opportuna. Ed ha anche molto maggiore influenza sul DSM, rispetto all’ADS. L’ADS è una figura limitativa che, a mio parere, ha poco senso.
– Non avete detto dove siete e a che struttura Vi appoggiate. Vi devo dire che io – se avessi un figlio schizofrenico – comincerei non dagli psicofarmaci, ma dall’elettroconvulsione (elettroshock). E’ la cura più usata al mondo, non ha nessun effetto collaterale. E’ facile ed indolore. E’ indicata proprio nella schizofrenia in fase iniziale e nelle depressioni. Gli psicofarmaci portano, come sapete, una quantità di effetti spiacevoli, specie per un giovane. L’elettroconvulsivante non ne ha alcuno. In Italia è vittima della demenziale ideologia basagliana: la malattia mentale non esiste, sono disturbi dovuti alla società capitalista. Ma dappertutto è usata con ottimi risultati. In Italia si fa in alcune strutture pubbliche ed in altre private, ma senza alcuna pubblicizzazione, come se fosse una pratica vergognosa.
– Un mezzo usato dagli psichiatri più coscienziosi, per obbligare i pazienti a entrare in comunità è il TSO: se non vai in comunità, Ti faccio il TSO in Ospedale.
Bisogna però che il primario sia in gamba e serio. Altrimenti se ne frega,
– Infine va detto che la 180 rende difficile il TSO in Ospedale, ma non dice affatto che va fatto solo nell’Ospedale. Anzi. A Trieste, culla della 180, lo fanno nei normali CPS, che sono aperti 24 ore al giorno e che hanno dei posti letto.
Forse varrebbe la pena di sollevare la questione: anche il soggiorno in comunità può (anzi deve, se serve) essere obbligato21 Luglio 2014 alle 4:45 PM #696NicolaPartecipanteIl nostro avvocato non ci ha parlato di tutore, e inoltre mai nessuno ci ha parlato di elettroshock. C’è da dire che lei parla di fase iniziale e in questo caso non è più in fase iniziale, in quanto è da ormai diversi anni che combattiamo. Sarebbe utile comunque?
Noi siamo calabresi, abbiamo fatto vari TSO che non sono serviti a niente.22 Luglio 2014 alle 11:05 AM #699AnonimoInattivoCredo che Dalbuono abbia fatto un po’ di confusione; il tutore presuppone che il maggiorenne sia interdetto, volete farlo interdire?
Quanto all’elettroschock, non so che cosa dire. Non è materia mia.
Auguri OB23 Luglio 2014 alle 6:19 PM #700NicolaPartecipanteE infatti noi non vogliamo farlo interdire..per questo stiamo facendo l’ADS.
Grazie a entrambi. -
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