VITTIME DELLA 180
Le testimonianze che mostrano come la 180 sia inefficienza, crudeltà, sfruttamento, superstizione

Vittime della 180

Dimostrare che la legge 180 è dannosa e, spesso, omicida

RIFLESSIONE

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  • #801
    cristina
    Partecipante

    Dopo circa tre anni di controlli mensili di mio figlio da una psichiatra della Sanita’ Pubblica, mi chiedo (valutando ogni volta che cosa succede negli incontri di circa 20 m’ in osp.le) ma a cosa dovrebbe servire una psichiatra ? Oltre a prescrivere un farmaco, quale e’ il suo ruolo ?
    Probabilmente quello di qualsiasi altro specialista ……DARE I FARMACI…..solo che in questo caso, avendo a che fare con IL CERVELLO…..dovrebbe avere, piu’ sistemi per cercare di AIUTARE un paziente…
    L’unica cosa che attualmente sta cercando di fare…..e’ cercare di PASSARE mio figlio al Centro di Salute Mentale, per dare a loro, la maggiore responsabilita’ di un paziente a cui NON RIESCE a dare più nulla…..ne alla famiglia e tantomeno al
    paziente. Ogni incontro sembra solo INFASTIDITA per il suo non voler fare certe cose, del cambiare farmaco, dei suoi problemi di ansia aumentati…..Ma una psichiatra che cura persone MALATE…non dovrebbe ricordarsene anche in questi casi ….
    Io speravo che una psichiatra dovesse AIUTARE molto di più e invece…….

    #803
    tina1984
    Partecipante

    Ciao Cristina.
    Anche noi con il nostro malato siamo nelle mani di psichiatri della Sanità Pubblica.
    La sua psichiatra lo sta seguendo tutt’ora anche in reparto dove è ricoverato da circa 2 mesi. Anche lui verrà poi seguito, con controlli inizialmente ogni settimana, presso il CPS. Io trovo questa psichiatra molto determinata nelle scelte della terapia che ha scelto, ci da consigli su come comportarci con lui ed è sempre disponibile. Come dici tu il suo compito principale è quello di dare farmaci ma io non lo limiterei solo a questo; aggiungerei anche che, nel nostro caso, cerca il più possibile di colloquiare col mio famigliare per capire se la strada che lei ha deciso di percorrere tramite la terapia è quella giusta. Inoltre, per affiancarla, c’è anche la psicologa del CPS che integra la terapia farmacologica con quella psicologica.
    Questo secondo me potrebbe essere un “sistema” in più che possa aiutare i nostri famigliari.
    Posso assicurarti che nel mio caso la psichiatra ci sta aiutando e penso che di più non possa fare.
    Su questo sito ho letto un sacco di messaggi dove si denuncia l’assenza dei medici soprattutto della Sanità Pubblica e la non responsabilità degli stessi.
    Io sono estranea a questa problematica perchè da 6 anni a questa parte non ci siamo mai sentiti abbandonati e non potrei far altro che ringraziare tutti gli specialisti che nel loro piccolo ci hanno sempre aiutato.
    In bocca al lupo Cristina.
    Ti sono molto vicina.

    #804
    cristina
    Partecipante

    Sono molto contenta, che ci sia ancora qualche ISOLA FELICE. Per la nostra esperienza invece, non mi sento molto SUPPORTATA. A parte il farmaco, a livello psicologico, mi sembra che la figura dello PSICHIATRA, non veda con molta fiducia l’aiuto che potrebbe dare in persone affette da schizofrenia. Per non parlare dello scarsissimo aiuto/supporto dato alla famiglia, che molto spesso e’ COLPEVOLIZZATA, sui comportamenti verso il paziente, MA rimane comunque IL SOLO appoggio che una persona con problemi di questo tipo ha realmente, e quindi come tale andrebbe dagli ADDETTI molto tutelata e aiutata…..comunque sono contenta per la positivita’ che leggo nelle tue parole…

    #807
    tina1984
    Partecipante

    Isola felice per così dire diciamo nel senso che sarebbe felice se il nostro malato ovviamente guarisse anche se so che non sarà mai così.
    E’ brutto ma bisogna rassegnarsi, anzi, accettare questa condizione e pensare che loro sono sempre le persone che erano prima e non hanno nessuna colpa nell’essere malati. Nella buona e nella cattiva sorte. Avrei potuto essere malata anche io al suo posto e avrei sicuramente voluto al mio fianco le persone a me care, proprio come stiamo facendo con lui.
    A noi in reparto hanno chiesto i primi tempi se avevamo bisogno, come famigliari, di un supporto psicologico; ci hanno spiegato per bene la malattia, cosa ne comporta e tutte le varie sfaccettuture.
    Non ci siamo mai sentiti colpevolizzati, anche perchè non ne vedrei il motivo. E’ una malattia che può capitare a tutti, è ancora sconosciuta, subdola (perchè i nostri malati non si riconoscono tali), incomprensibile per chi non la conosce.
    Più che colpevolizzati noi ci sentiamo “abbandonati” dallo Stato con sta legge Basaglia (che non merita nemmeno la maiuscola). Ci sentiamo impotenti perchè lo vorremmo aiutare a stare meglio ma nello stesso tempo non abbiamo “armi” se non il fatidico TSO.
    Oggi finalmente dopo due mesi lo rimettono dall’ospedale.
    Provo sentimenti contrastanti ma ritengo che sia ovviamente un suo diritto tornare da noi e costruirsi una vita, in base alle sue capacità.
    Ha un sacco di progetti, vuole migliorarsi e stare bene.
    Lo spero con tutto il cuore. Stavolta ha ammesso di avere qualcosa, ovviamente non la schizofrenia ma piano piano ce l’ha farà e quando ammetterà la sua patologia verrà a stare bene.
    Cristina devi avere fiducia; noi trasmettiamo ai nostri malati indirettamente anche quello che sentiamo. Prima di pensare di far star bene loro dobbiamo domandarci se stiamo bene noi, accettare la malattia per aiutarli nel miglior dei modi.
    Se ti serve un consiglio o sapere qualcosa della mia esperienza basta chiedere…
    Sì, io voglio essere positiva. Stiamo già soffrendo abbastanza, perchè tirarsi a terra e magari ammalarsi? Noi dobbiamo essere forti!!!!!

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