Centro di salute mentale

Per legge ognuno e’ libero di decidere il medico da cui farsi seguire !! … questo pero’ bisogna purtroppo dire, in teoria. In pratica e’ vero si che e’ previsto che ogni zona (almeno a Milano) abbia un suo Centro Psicosociale (CPS), di conseguenza un SPDC (reparto) di riferimento, in cui farsi seguire. Questo come indicazione, di norma. Poi nessun CPS o SPDC vuole di fatto malati in piu’ da seguire, in altri termini, lavorare di piu’, avere altre responsabilita’ oltre quelle che ha.
L’unica possibilita’ e’ chiedere ad un medico, uno psichiatra, che si conosce, o particolarmente volenteroso, da accettare, parlando con i singoli interessati, di seguire un certo pz, anche di un’altra zona: e’ liberissimo di vederlo e seguirlo !!
Una alternativa e’ quella di rivolgersi a quelli che si definiscono ambulatori sovrazonali come quelli presso alcuni centri Ospedalieri, in genere Universitari, come per esempio il Policlinico di Milano in cui per definizione si seguono pz che arrivano da ogni parte del paese.
Le cose poi pero’ si complicano se una persona ha bisogno di un servizio di tipo socio-sanitario di appoggio, dell’assistente sociale, di una comunita’ in cui inserire il proprio malato: qui intervengono problemi di ordine finanziario. Solo il CPS di competenza e’ disposto e preposto a spendere i soldi pubblici per quell’inserimento o sussidio o altro.

Diego,
mi risulta che a Roma sono state fatte delle richieste al Tribunale per poter cambiare il Centro di Salute Mentale, di cui non si era contenti. e questo sulla base della Costituzione che sancisce la libertà del malato alla scelta del medico e della cura. Peraltro bisogna fare una causa con tutti i costi relativi. Anche in questa circostanza i malati di mente, grazie alle balorde teorie della 180, vengono penalizzati. Anzi gli vengono addirittura tolti i diritti costituzioinali. Bisogna dire che, in questa sconcia storia della 180, vi è un grande assente; la classe medica. A parte proteste individuali non vi è mai stata nessuna protesta ufficiale di qualche ordine medico ( e men che meno dell’ordine degli psichiatri) per protestare contro l’esistenza in Italia di una legge basata non sulla scienza ma su presupposti di pura superstizione.