CAMBIO FARMACO ANTIPSICOTICO
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3 Aprile 2017 alle 1:12 AM #930cristinaPartecipante
Vorrei sapere cosa ne pensa della necessita’, cambio farmaco dopo circa tre anni di assunzione di INVEGA 12 mg. al giorno. Il farmaco dopo diverso tempo, puo’ realmente diminuire i suoi effetti positivi ? Oppure e’ una prova che uno psichiatra vuole fare, non avendo altri mezzi di poter modificare nulla rispetto ai problemi del paziente ?
Inoltre se anche ci fosse un eventuale miglioramento in qualche cosa (ansia, irrequietezza) non si considerano mai gli effetti collaterali che inevitabilmente un cambio di farmaco, causano al paziente ?
Attualmente lo psichiatra di mio figlio, elogia molto di passare ad altro antipsicotico per diminuire la sua irrequietezza, quando fino ad un anno fa, motivava la sua irrequietezza solo come il frutto di una vita asociale e priva di interessi. Gli ha consigliato ABILIFY, che purtroppo si legge proprio spesso CAUSARE molta ansia e agitazione. Quindi ……?3 Aprile 2017 alle 6:43 PM #933Massimo Carlo MauriModeratoreDifficile rispondere ! Se il medico lo ha deciso un motivo ci sarà’ ! Comunque l’interruzione dell’invega in genere non da alcun problema. L’irrequietezza a cui accenna è ‘ probabilmente acatisia e con l’Abilify dovrebbe scomparire. L Abilify a sua volta e un farmaco ritenuto a volte attivante ma con questo non vuol dire dia ansia e irrequietezza. Sui foglietti illustrativi o internet come si sa c’è scritto tutto ed il contrario di tutto !!
18 Aprile 2017 alle 1:15 AM #936cristinaPartecipanteLa sua frase SE IL MEDICO LO HA DECISO, UN MOTIVO CI SARA’, mi ricorda anche questa volta, che quelli che capiscono DEVONO essere SOLO gli psichiatri…..e troppe volte mi sono imbattuta in questa situazione……Quello che ancora non mi e’ chiaro e’ se PARLARE E SPIEGARE le cose alla famiglia, sia secondo la PSICHIATRIA una perdita di tempo, oppure se NON SI VUOLE essere CAPITI in quello che la PSICHIATRIA decide di fare……..spero nessuna delle due……ma di certo quello che avviene e’ CHE SI AIUTA MOLTO POCO……
11 Maggio 2017 alle 9:51 AM #951violaPartecipanteBuongiorno dottore,
mi rivolgo a lei per alcune questioni che per tanti anni hanno assillato me e la mia famiglia. Sebbene io sia iscritta in questo forum non ho ancora capito che genere di malattia ha mia madre. Le racconto brevemente. Quando avevo 5 anni mia nonna si ammalò di tumore e mia mamma nonostante avesse all’epoca diversi problemi (lavoro, casa, me piccola ecc.) si è dovuta DA SOLA far carico di mia nonna facendole da infermiera. Le sorelle di mia madre (esclusa una delle mia zie) dicevano di non potersi far carico di lei perché abitavano troppo distante (Noi abitavano sopra di lei). Quando avevo 9 anni mia nonna purtroppo è venuta a mancare e dopo circa una settimana/10 giorni dal funerale mia mamma ha iniziato a mostrare i sintomi tipici della schizofrenia con una ferocia tale da non sembrare agli esordi ma bensì malata da più di 20 anni. Le mie domande sono le seguenti.
-Come è possibile che mia madre, all’epoca ultraquarantenne si sia ammalata di psicosi? Glielo chiedo xkè ho letto che la psicosi esordiscono verso gli 11 anni e non a 40.
-Mia mamma soffre anche di problemi alla tiroide e una volta un dottore mi disse che quest’ultimo può dare disturbi nervosi. Se questo è vero, come mai conosco moltissima gente che pur avendo problemi tiroidei non ha mai manifestato sintomi psicotici? (Mamma non ha mai voluto curarsi alla tiroide; non mi chieda xkè, xkè non lo so)
-Le psicosi si attenuano con l’età? Non vorrei sbagliarmi ma mia madre sembra essere leggermente migliorata (pur non ricevendo cure perché manco a dirglielo quasi nessun psicotico accetta la malattia o ne ha consapevolezza) da quando era in quello che io chiamo fase acuta (ovvero i primi anni dopo la morte di nonna).
-In conclusione mia madre è malata davvero od io o mio padre abbiamo sofferto di allucinazioni per 16 anni? Oppure mamma è lo Stephen Hawking della situazione?
Queste sono le domande che mi sono posta per 16 anni. Ringrazio in anticipo per la risposta ed ancora complimenti per il sito. 🙂
Cordiali saluti
Viola11 Maggio 2017 alle 3:09 PM #952Massimo Carlo MauriModeratoreSalve. Be’ le psicosi possono insorgere a qualsiasi eta’. Poi bisogna distingure se si e’ trattato di schizofrenia o di un disturbo bipolare in fase psicotica o di un’altra psicosi. Un tempo si diceva che le schizofrenie paranoidee erano ad esordio tardivo, 50-60 anni. Dalla descrizione cosi’ ad opcchio non mi sembra si possa trattare di schizofrenia (si e’ sposata, ha un marito, una figlia !! …. pur essendo anche qs relativo) Con l’eta’ come accade con tutto o quasi, i problemi vanno affievolendosi, cosi’ anche la psicosi ed i suoi sintomi tendono ad attenuarsi (poi dipende dalle diverse situazioni, se ad esempio si inserisce, come puo’ succedere, una problematica di tipo “demenziale” le condizioni possono anche peggiorare.
17 Maggio 2017 alle 10:23 AM #957violaPartecipanteGrazie dottore,
finalmente qualcuno che mi risponde seriamente… speriamo bene
Ancora distinti saluti e grazie mille -
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