Cerco Aiuto
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5 Febbraio 2016 alle 12:23 PM #809SaraPartecipante
Buongiorno e ringrazio per qualsisia aiuto.
Scrivo per Mio fratello maggiorenne,
ha 24 anni e dall’età di 16 anni ha iniziato a manifestare problemi psichici che si sono andati ad aggravare negli anni, forse anche perché mai seriamente curato.Solo da questo anno, dopo episodi di violenza più grave e abuso di sostanze, i miei genitori hanno richiesto un TSO.
Purtroppo rilasciato dopo 15 gg con diagnosi di dipendenza, ha ricominciato tutto di nuovo, con minacce, violenze, abuso di alcool, sonniferi etc…
Lo psicologo delle dipendenze mi ha spiegato che i problemi di mio fratello sono di natura psichica e le dipendenze sono collegate a ciò e che il sistema sanitario per non accollarsi problemi come mio fratello scaricano a loro pazienti con problemi che loro non possono risolvere perché non dovuti solo a dipendenze varie…
Mio fratello dovrebbe essere seguito da uno psichiatra e essere sotto cura farmacologica, ma si rifiuta di andare al centro salute mentale e seguire la sua terapia.
Avendo un comportamento nocivo per se stesso ( guida ubriaco e sotto sostanze, abusa di sonniferi etc…) e verso di noi, minacciandoci costantemente con parole e arrivando anche alle mani con lancio di coltelli o tutto ciò che trova se non ottiene quello che vuole, io credo che l’unico sistema per salvarlo e salvarci da situazioni ancora più distruttive ( omicidio stradale o atti gravi come mandare di nuovo al ospedale mia madre…) sia quello di ottenere un interdizione e mettere mio padre a suo tutore ( o un’altra persona capace se mio padre non se la sentirà) così che possa essere inserito in un centro di cura per ragazzi come lui e magari anche avere un futuro.
Se resta a casa, sarà solo disastri o TSO inutili.
Come posso fare? Quali sono le procedure? A chi devo rivolgermi?
E riguardo al CSM che non ci segue come dovrebbe e che non si vuole assumere la responsabilità di una diagnosi esatta, come posso far valere i nostri diritti? Possono essere denunciati?
Vi ringrazio
6 Febbraio 2016 alle 1:25 AM #810Silvia De SanctisModeratoreGentile Sara,
Cercherò di rispondere brevemente.
L’interdizione giudiziale (art 414 cc) è volta a tutelare soggetti che si trovino in condizione di “abituale” infermità di mente che li rende “incapaci di provvedere” ai “propri” interessi. L’unico modo per tutelare queste persone è, pertanto, quello di privarle della capacità di compiere atti aventi rilievo giuridico e potenzialmente lesivi dei loro (non dei familiari) interessi.
La richiesta è fatta con ricorso (con l’aiuto di un avvocato civilista esperto) diretto al Tribunale di residenza dell’interdicendo (suo fratello). Il Presidente del Tribunale dà comunicazione del ricorso al Pubblico Ministero che può chiedere che lo stesso sia respinto; se ciò non si verifica il Presidente nomina il Giudice Istruttore e fissa l’udienza di comparizione di chi ha presentato la domanda e dell’interdicendo (suo fratello).
Fase centrale del procedimento è l’esame diretto dell’interdicendo da parte del giudice che può farsi assistere da un consulente tecnico (es. un medico); con la sentenza che dichiara l’interdizione viene nominato un tutore ( di solito tra i familiari).Diversa è la figura dell’Amministratore di Sostegno, nuovo strumento giuridico di protezione finalizzato a tutelare, con la minore limitazione possibile della capacità di agire, chiunque si trovi in condizione di particolare difficoltà e ridotta capacità di autonomia. Condizione necessaria è, però, che queste persone siano in grado di esprimere i propri bisogni al punto che l’Amministratore non può prescindere da essi.
Diversamente ancora lei, Sara, appoggiandosi ad un avvocato penalista, può esporre denuncia ai carabinieri ed anche alla Procura della Repubblica spiegando e documentando tutta la situazione; il tutto verrà poi esaminato da un giudice che, se dedurrà che in effetti il comportamento del malato può essere pericoloso per se’ e/o per gli altri, potrà disporre che venga mandato in una struttura (opg).
Per finire, riguardo al CSM, qualora Lei ritenga di essere in presenza di una omissione di cura da parte dei medici della struttura, certamente potrà fare un esposto alla Procura della Repubblica (o anche, tanto per cominciare, solo minacciare i medici di farlo).
Da ultimissimo, una mia raccomandazione solita: non si faccia mai problemi a chiamare subito i carabinieri in caso di necessità contingente!
Un caro saluto
5 Marzo 2016 alle 11:42 PM #823NelyaPartecipantecara ragazza. Mi fa piacere che te sei presa per salvare il tuo fratello.
Non decidi subito. La legge non corrisponde più… e non risolve i problemi di chi gli ha…la legge non riconosce l’esistenza dell’animo. Continui cercare anche via internet…Se mi riesci contattare forse posso consigliarti qualcosa di più che far diventare il tuo fratello interdetto e privo anche di dignità di essere come tutti…
Ho perso il figlio appena due mesi fa e ho diritto di dirti come credo… -
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