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20 Novembre 2017 alle 8:57 PM #1022giacomoPartecipante
sono malato psichiatrico dal 1996. Ora, fortunamente, mi sono definitivamente, spero, liberato di quella sciagura, iattura ambulante che sono gli psichiatri. Nei primi 17 anni, ma anche dopo, me ne hanno combinate letteralmente di tutti i colori, della serie “Ho visto cose che voi umani…”. Ritengo che i CSM italiani versino in condizioni davvero pietose, dove si sentono solo frasi e si vedono cose, che oscillano tra il penoso e l’inquietante. Con la loro negligenza, incompetenza e disinteresse mi hanno portato ad essere invalido al 100%. Nel 2013 però c’è stata, per me, la svolta e ho detto:”Basta medici… adesso faccio umilmente IO” e grazie al web ho cominciato a vedere le mie difficoltà sotto la luce del semplice buon senso, applicando la letteratura scientifica disponibile riguardante il tal disturbo, tanto come i risultati delle ricerche più avanzate. Devo ringraziare chi mi vende i farmaci online e tutti i farmacisti che hanno chiuso un occhio se compravo un farmaco senza ricetta. Da quando mi sono emancipato dalla loro (presunta) professionalità sia livello psicoterapico (psicoterapia che per quella che è stata la mia esperienza mi sembra appartenere più al novero delle “Leggende Metropolitane”) e farmaco terapico i miei progressi sono stati altamente significativi, un cambiamento davvero di notevole entità. I miei problemi sono di natura economica, perchè per stare bene io, essendo molto grave, devo spendere centinaia di euro al mese, quindi tento e ritento di farmi prescrivere qualcosa per abbattere un pò i costi. Sia da parte degli psichiatri che da parte dei medici di base si è sollevato un muro di rifiuto aprioristico nei miei confronti per quanto riguarda qualsiasi tipo di aiuto. Come mi dovrei muovere per tentare di far valere le mie ragioni? Ma dopo tutto quello che mi hanno combinato, come fanno a non sentire che merito almeno un pò di essere ascoltato e aiutato, per, non dico risarcire, ma almeno compensare un pochino i loro disastri?? In questi anni ho contattato un miliardo di associazioni per la difesa del malato psichico, ma, quelle poche che hanno risposto, non hanno neanche capito, che so benissimo che non si può cambiare il sistema e non posso trasformare magicamente gli psichiatri in antipsichiatri Basagliani (perchè poi il vero nucleo del problema è questo), che sembra radicato come una mafia, ma sto solo tentando di avere alcune agevolazioni burocratiche, non mi sembra di chiedere la luna. In questi giorni sto tentando di trovare un medico di base che mi firmi il nulla osta sanitario per sdoganare 2 gr. di D-cicloserina (antitubercolare) ancora trattenuti dall’UPS. Con la letteratura medica che è disponibile oggi (vedere Google Scholar) sull’uso psichiatrico della cicloserina, un CSM che non ne ha un magazzino pieno fa la stessa figura che farei io se giocassi nel Barcellona al posto di Messi. Negare la Cicloserina è come impedire ad uno schizofrenico di usufruire del trattamento antipsicotico “tradizionale”. Questa mattina il ventesimo medico di base si è rifiutato di firmare il nulla osta sanitario per farmi sdoganare la cicloserina e lo ha fatto tramite delle menzogne o tramite argomentazioni abbastanza vere, ma che io le avevo già confutato in passato, cosa che la dottoressa fa finta di dimenticare. Qui siamo di fronte ad un abuso d’ufficio, ad un interesse privato, anche se non meglio specificato, che interrompe il regolare svolgimemto di un pubblico servizio. Dovrei recarmi alla più vicina caserma dei carabinieri a denunciare l’accaduto?? La teoria glutammatergica della schizofrenia è considerata da 40 anni la più completa ed attendibile, in quanto spiega anche i sintomi “Negativi” e “Cognitivi” delle psicosi. la “cicloserina” (antibiotico, antitubercolare di seconda fascia, unico farmaco al mondo agonista del glutammato=il più importante neurotrasmettitore eccitatorio del sistema nervoso centrale). La loro strategia per farmi desistere dal chiedere il loro aiuto è la seguente e molto semplice: hanno circa, poniamo, 10 scuse o meglio bugie da accampare per non darmela vinta e trionfare in questo “braccio di ferro”. Molto facilmente io le confuto tutte e 10. Arrivati alla decima non passano all’undicesima, ma ritornano alla prima e con una faccia tosta incredibile fanno finta di dimenticare che l’ho già confutata, da qui sperano che io mi stanchi ed accantoni questi insani propositi di automedicazione. Specifico poi che le loro uniche due armi, cioè gli antidepressivi (discreti ma un po’ blandi) e gli antipsicotici (…da vomito), sono stati da me provati tutti dal 1997 ad oggi, ma loro vogliono che li riprovi all’infinito, perché se una chiave non apre una porta basta aspettare qualche giorno e si modificherà, riuscendo ad aprirla… o no??
22 Novembre 2017 alle 1:48 AM #1023Silvia De SanctisModeratoreCaro Giacomo,
mi dispiace molto della difficile situazione in cui si trova e che con molta chiarezza e passione ha esposto nella sua lettera…
Per cominciare vorrei soffermarmi sulla vendita/acquisto di prodotti on line: dal 10 luglio 2015 è entrato in vigore il regolamento UE per cui anche in Italia sono consentite la vendita e l’acquisto on line di farmaci che non necessitano di prescrizione medica. Nel nostro Paese, al momento, la vendita a distanza è, inoltre, consentita solo a farmacie e negozi che hanno già titolo alla vendita di farmaci.
In Italia è illecito sia vendere che acquistare farmaci che hanno bisogno di ricetta su Internet. Questo perché la vendita dei farmaci deve essere fatta dietro prescrizione medica ed essa non può essere rilasciata a distanza.
Da ultimo, ma forse più importante, sull’argomento: coloro che ricorrono a internet per ottenere farmaci per i quali non hanno la ricetta devono sapere che il 90% dei farmaci acquistati on line da canali non autorizzati è contraffatto, cioè non contiene il principio attivo, lo contiene in dosaggio diverso da quello indicato, non è conservato alle giuste temperature…l’acquisto on line rimane una pratica molto pericolosa per la salute!!
Andiamo avanti…le ricette su ricettario nazionale (quelle che le darebbero il modo di abbattere completamente o quasi i costi) possono essere fatte unicamente dai medici di base oppure dagli specialisti per alcuni esami e farmaci specifici.
Ogni medico si assume personalmente la responsabilità delle sue prescrizioni; il suo dovere è quello di tutelare la salute del paziente anche nei confronti di possibili danni provocati da farmaci che lui considera inappropriati. Pertanto egli può e deve rifiutarsi di prescrivere farmaci qualora li reputi in contrasto con quanto sopra.
La ricetta con la prescrizione (necessaria per la D-cicloserina), quindi, è a discrezione del medico di base che è il solo a decidere se e quando rilasciare al malato una ricetta con la prescrizione dei farmaci. Non c’è modo di “costringere” un medico di base a prescrivere farmaci, per quanto dal paziente ritenuti di sicura, provata e pronta efficacia come nel suo caso.
Mi spiace non essere riuscita a darle una pronta soluzione alla sua situazione e capisco la sua rabbia di fronte ad un muro insormontabile ma la legge, in questo caso, non la aiuta…purtroppo, forse, non resta che cercare di valutare, insieme al suo medico e/o psichiatra altri farmaci ritenuti utili da entrambe le parti, magari diversi o alternativi rispetto a quelli provati fino ad ora.un abbraccio.
Silvia
22 Novembre 2017 alle 4:01 PM #1024giacomoPartecipanteGrazie della risposta. Gentilissima. Io sono molto contento che Lei NON sappia cosa significa essere “abili e arruolati” e finire, dopo 17 anni chiuso in casa, anche perché i miei genitori sono, come dire… il contrario di “ricchi”, invalidi al 100%, perché degli psichiatri, che tutti ti dicono essere bravissimi, hanno deciso senza farti alcuna domanda, così, a impressione, senza lasciarti aprir bocca, che il metodo da seguire per la cura, nel tuo caso, è “la fidanzata”, che ovviamente, come tutti i malati mentali, non so neanche com’è fatta e questa solitudine affettiva non creda che sia molto divertente, oppure che ti ci vuole un amico, dopo che quei pochissimi che c’erano si sono volatilizzati tempo zero, visto soprattutto il vuoto spinto del tuo portafogli. Quando poi magari dopo anni e anni si sono rassegnati, come mi ha detto il mio psichiatra storico:”Quando bacerai una ragazza… se mai succederà…”, ti somministrano un “sedativo” (l’antipsicotico), che ti lascia solo in stato comatoso e ovviamente tu te ne lamenti, perché è l’esatto contrario di quello che volevi, loro ti dicono, indispettiti,
arrabbiati o che tu hai “un inconscio rifiuto del farmaco”, che è poi lo stesso problema che hanno in America quando devono giustiziare il condannato nella camera a gas e quest’ultimo ha “un inconscio rifiuto del cianuro” o che sei “INCURABILE”, perché ti devi sforzare di far funzionare l’antipsicotico, perché l’alternativa per loro nel mio caso è o dormire tutto il giorno o rassegnarsi a stare in questo “manicomio a domicilio”. Sono anche molto contento che lei NON sappia com’è penoso incontrare magari ex compagni di classe, che se la godono perché sei costretto a dirgli, ma vorresti sprofondare, che sei disoccupato, che sei malato o invalido. Dopo vent’anni di “manicomio” poi ti trovi un altro psichiatra, che ti propone un altro sonnifero, che si infuria perché ti rifiuti di assumerlo, che sono già 3 anni che mi prende per il cu**, negando l’evidenza e che se stai assumendo un farmaco, che però odia perché non te l’ha prescritto lui, perché lui deve comandare, perché lui non ha mai ottenuto alcun risultato, ma ti devi fidare all’infinito e se gli dici sono alcuni mesi che sto assumendo il farmaco X e mi fa benissimo, non potrebbe prescrivermelo per non farmi spendere 400 euro a botta, ti dice no, perché potrebbe farti male, ma sarebbe anche capace di dire, pur di non cedere, che l’aspirina non è testata sull’uomo, come ha detto a me per la cicloserina che è sicura al 100%, perché è stata assunta da milioni di persone per decenni sia per la tubercolosi che per motivi psichiatrici. Colgo anche l’occasione per “ringraziare” quel VIGLIACCO dello “psichiatra” che collabora con questo sito, che non ha mai avuto le palle di rispondermi e vincere un po’ la vergogna che credo lo stia attanagliando. Le pongo un quesito legale con una fattispecie estrema. Mia mamma ha la gotta e necessita per il resto della vita dell’allopurinolo. Mi chiedo: se il medico di base si rifiutasse di prescriverglielo, mia madre cosa dovrebbe fare, concretamente?? E se tutti i medici di base gli impedissero l’assunzione di questo farmaco indispensabile?? e se non avesse i fondi sufficienti per andare nel privato?? Mi sembra che la realtà sia un pochino più complessa di come la semplificate voi.
Sul web ho comprato ormai negli ultimi 4 anni dozzine e dozzine di farmaci e nessuno era contraffatto (i suoi dati, probabilmente, riguardano il Sildenafil, volgarmente detto Viagra) o sprovvisto del principio attivo, in quanto mi hanno spalancato le porte verso un mondo nuovo di inaudite possibilità, opportunità, risollevandomi dall’abisso della disabilità in cui ero finito, dove non riuscivo più a parlare, uscire di casa, rispondere al telefono, aprire la porta al postino ed altre simili amenità, mettendomi in grado di fare cose prima inconcepibili, regalandomi la serenità ed in alcuni casi anche la felicità e, aggiungo, per la prima volta nella mia vita (ho 43 anni). Lo stato italiano non mi può imporre la malattia o “morire” di depressione, perché non è in grado di assumere nei CSM medici provvisti del dono dell’intelletto. Già questo paese demenziale mi ha negato la possibilità della conoscenza, mettendomi a scuola professori su cui è meglio per tutti se stendiamo un velo di pietosa ipocrisia. Penso che esattamente come un donna che vuole abortire, anche se tutti i medici abilitati d’Italia si dichiarassero obiettori di coscienza (e anche a me l’aborto fa orrore), il giudice gliene dovrebbe precettare uno per forza, perché altrimenti non siamo in uno stato di diritto e non siamo mica a Bolzaneto. Nell’aborto c’è il rischio per l’incolumità fisica della persona, ma anche nella depressione o psicosi o D.O.C. c’è e forte il rischio suicidario. I medici stanno compiendo un illecito di tipo amministrativo che si chiama “abuso d’ufficio” e aggiungo anche “interesse privato che interrompe un pubblico servizio”. Lo stato giustamente mi denuncia per violenza privata se gli rifilo gli schiaffoni che meriterebbero e quindi non lo posso fare, però mi deve dare la possibilità di far valere il mio diritto alla salute, dato anche il fatto che ho ragione al 100%. Per tutte le dozzine di farmaci che ho comprato online questo ultimo psichiatra ha ripetuto, come un disco rotto, “attento… potrebbe farti male” cosa che non è mai successa nemmeno una volta e non succederà mai. Anche perché, capisce bene, che non potrei più uscire di casa perché potrei cadere dalle scale o non potrei più camminare per strada perché un’auto potrebbe investirmi o non potrei più fare amicizia perché potrebbe essere un assassino. Perché il metilfenidato che fa benissimo, potrebbe farti male e quindi non si prescrive, mentre l’aloperidolo che fa veramente male, lo devi prendere, perché se ha lo stesso meccanismo d’azione degli altri “sedativi”, si comporterà sicuramente in maniera diversa… o no???? Inutile girarci attorno, queste persone mi stanno usando violenza, per una antipatia di fondo, perché il medico ribolle di rabbia se gli dici quello che deve fare e ti devi rassegnare ad essere il suo milionesimo fallimento. Mia madre l’estate scorsa ha telefonato ai pompieri e le è scappato detto:”Ma… forse potreste risolvere la cosa in questo modo o…” e, giustamente, si è sentita rispondere:”Lei signora non deve dire a noi quello che dobbiamo fare…”. Alla fine della fiera le dico che se non c’eravamo noi ad aiutare i pompieri ci rimanevano dentro, perché non sapevano che pesci pigliare. Con questo cosa voglio dire? Non dico che tutti dovremmo vivere inseguendo nei comportamenti o nel linguaggio una precisione matematica, ma non si può neanche vivere all’estremo opposto solo basandosi su pregiudizi, senza verificare mai e dando per scontato che tutti gli altri siano stupidi, ignoranti ed altri invece infallibili come il Papa. Scusi il poema. -
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