Buongiorno,
nella nostra famiglia convive, con residenza, un figlio 35enne malato di mente diagnosticato nel 2009 come bipolare, e, poi, certificato da apposita commissione medica con l’80% di invalidità.
Non vuole assumere terapie e nel corso degli anni ha assunto atteggiamenti sempre più violenti verso tutti i componenti della famiglia. Dopo l’ultimo TSO, avvenuto circa 15 mesi fa, ha cominciato a minacciare di morte i suoi famigliari. Da ultimo, una notte, ha cercato attivamente, sfondando porte della casa che lo dividevano dalle camere dei famigliari, di mettere in atto il suo proposito, fortunatamente con esito negativo per l’arrivo delle forze dell’ordine. Ora è in TSO, ma tornerà tra… poco.
Vorrei che mi consigliaste un avvocato in Torino che possa aiutarci dal punto di vista legale a procedere penalmente contro di lui e ad allontanarlo da casa. E’ possibile che dopo tali atti di elevata ostilità, per il solo fatto di essere residente da noi, debba rientrare nella stessa casa dove ha perpetrato un’attentata aggressione con propositi omicidi?