Gentile Concetta,
evidenzio subito che ritengo il ricovero presso una RSSA una buona opportunità per suo fratello ma…torniamo un pochino indietro.
La Legge 328/2000 “legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” è la legge per l’assistenza, finalizzata a promuovere interventi sociali, assistenziali e sociosanitari che garantiscano un aiuto concreto alle persone e alle famiglie in difficoltà.
Uno dei principi fondamentali della legge è l’integrazione tra interventi sociali e sanitari; trattasi di prestazioni in cui è difficile distinguere l’incidenza sulla salute degli interventi sociali rispetto a quelli sanitari.Proprio per questo nelle legge ci si riferisce, tra gli altri, espressamente, agli interventi nei confronti degli affetti da patologie psichiatriche. La legge dà evidenza, proprio come giustamente preteso da lei per suo fratello, ad una protezione sociale attiva, facendo diventare le RSSA, per lo meno nella teoria, luoghi di prevenzione e promozione dell’inserimento della persona nella società valorizzando le capacità del singolo paziente.
Certo, questa è la previsione della legge…poi, come sempre, bisognerebbe capire la singola struttura indicata per suo fratello come mette in pratica questo inserimento sociale e questa valorizzazione (corsi, momenti sociali, incontri…).
E’ proprio la legge 328/2000 che stabilisce che le rette di ricovero sono a carico in parte del sistema sanitario nazionale, in parte a carico dei Comuni con la partecipazione dell’utente a seconda del reddito suo e dei famigliari. Le varie percentuali di contribuzione variano, quindi, a seconda del Comune, del reddito fiscalmente imponibile del malato e/o famigliari, dall’intensità dell’assistenza prevista, dal giorno di decorrenza…
La saluto con la speranza che suo fratello riesca ad entrare in una struttura che veramente abbia messo in atto quanto previsto dalla legge per questi malati per noi “speciali”…un abbraccio.
Silvia