Da dove iniziare?
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9 Maggio 2017 alle 5:41 PM #944GalsorPartecipante
Buonasera,
ho letto praticamente già tutti i thread precedenti, ma chiedo comunque un consiglio.
Mio zio ha manifestato disturbi psicotici dacchè sono nato (ho 35 anni): ha commesso atti violenti, fortunatamente senza conseguenze gravi, verso noi familiari e verso gli estranei e non è in sè, ma a causa dello stigma sociale, i suoi genitori non hanno mai voluto tentare di curarlo: non è mai stato visto da uno psichiatra nè ha mai ricevuto alcuna forma di sostegno o assistenza; la situazione si è trascinata per decenni, ha vissuto per molto tempo da solo in condizioni ignobili e solo da poco sono riuscito a trascinarlo a casa con noi dove sicuramente sta meglio di prima; abbiamo trascorso qualche mese relativamente sereno, anche con l’aiuto dell’aloperidolo che lo ha aiutato parecchio a calmarsi) fin quando non è scivolato fratturandosi un femore: ha ovviamente rifiutato di ricoverarsi, di operarsi, di curarsi per cui ora non è più autonomo, non riuscendosi più a mettersi in piedi e camminare: ha bisogno di assistenza 24 ore su 24.
La domanda è: che possibilità ho oggi? Che posso fare per il suo benessere?
Sono combattuto tra tentare finalmente le strade che non sono state percorse in passato (TSO? Amministratore di sostegno? Tutore?) o cercare di fare quel che posso in autonomia, procurandogli qualcuno che mi sostituisca nella sua assistenza quando sono a lavoro…
Grazie per l’attenzione che vorrete dedicarmi9 Maggio 2017 alle 8:36 PM #945ldalbuonoAmministratore del forumEmilio,
mi scusi se le parlo chiaramente, ma il suo comportamento mi sembra tipico di quel buonismo idiota della nostra società che causa solo danni. Suo zio, incapace di intendere e di volere, cade, si rompe il femore e Lei -per non andare contro alla pseudo-volontà delirante di un povero malato – gli permette di non curarsi? Col risultato che ora , ovviamente, la qualità di vita dello zio, e anche di tutti Voi, è drasticamente peggiorata. Il Suo dovere era ragionare e decidere come avrebbe fatto lo zio se fosse stato sano. E quella decisione benefica avrebbe dovuto perseguirla con serietà e senza incertezze. Se adesso lo zio è invalido è solo colpa Sua. Cerchi almeno di rimediare adesso: chiami le strutture, psichiatriche e ortopediche, e faccia in modo che lo zio venga curato, anche con TSO. Magari non è troppo tardi e può riprendere a camminare. Oltre che, finalmente, ad essere curato decentemente.9 Maggio 2017 alle 9:28 PM #947GalsorPartecipanteLa ringrazio per la franchezza della risposta.
Non voglio discolparmi, ma il medico di base, l’ortopedico, cliniche private, vari soggetti da me interpellati in tal senso mi hanno a suo tempo spiegato che nulla si poteva fare senza il consenso del malato. E sì, mi sono arreso come un idiota.
TSO: la prego, parliamone: il mio timore, sarà buonismo, sarà ignoranza, è arrecare un ulteriore trauma ad una persona che già sta male di per sé…10 Maggio 2017 alle 12:51 AM #948ldalbuonoAmministratore del forumMio caro,
Parlavo oggi con un mio giovane amico architetto. Non aveva lavoro qui in Italia. E’ andato in Congo ed ha sposato una bellissima e giovane negretta, figlia di un professore di francese, ovviamente nerissimo e congolese. Se la è portata in Italia e, dopo qualche mese, la moglie ha mostrato chiari segni di psicosi. Si rende conto di cosa significa una schizofrenia in una giovane e bella donna? Tra scene bestiali e deliri impressionanti usciva ogni notte di casa e si accoppiava con i primi che trovava. Il marito è riuscito, dopo 2 anni, a divorziare ed a farla tornare a casa. Là la hanno curata in un manicomio e adesso è fuori, accetta le cure e sembra guarita. Capisce cosa voglio dire? Primo siamo un paese, anzi un continente ( tutta l’Europa) degenerato ed allo sbando. Avevamo dei decenti Ospedali psichiatrici e li abbiamo chiusi, per dare retta al Vannoni di turno (quello di Stamina), che , a quel tempo, si chiamava Basaglia. Secondo: in Congo ci sono ancora gli Ospedali psichiatrici e, evidentemente, funzionano. Da noi no. Quindi lei è obbiettivamente in una situazione difficile. Tutti, ortopedici, psichiatrici, medici generici, le dicono la balla di comodo: che, senza il consenso del malato non si può fare niente. Non è vero. Si può fare tutto, almeno a breve termine, dato che gli Ospedali non ci sono più. Si rivolga ad un avvocato. Tiri fuori le palle e combatta per Suo zio e per sè stesso e per la sua famiglia.10 Maggio 2017 alle 12:58 AM #949ldalbuonoAmministratore del forumE, mi scusi se mi ripeto, leggete il libro mio e di Mauri di cui parliamo in prima pagina: Schizofrenia e psicosi. E’ fatto apposta per risolvere tutti i problemi dei familiari e dei malati, sia per quanto riguarda i farmaci ( e qui ne parla Mauri) che per quanto riguarda il cosa fare e come farlo: TSO, tutela, prognosi, cure, evoluzione ecc.ecc. della malattia.
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