VITTIME DELLA 180
Le testimonianze che mostrano come la 180 sia inefficienza, crudeltà, sfruttamento, superstizione

Vittime della 180

Dimostrare che la legge 180 è dannosa e, spesso, omicida

domanda di pensione

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  • Questo topic ha 9 risposte, 3 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 13 anni, 8 mesi fa da Anonimo.
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  • #252
    maurizio1981
    Partecipante

    salve sono il marito di una ragazza di28anni,che da agosto2010 ha avuto deliri,sente voci,me ne ha combinate di tutti i colori,si e’ pure ingoiata una scatola di sonniferi stilinox…etc etc la porto al csm di zona qualke volta,fino a quando si rompe le scatole e da allora vado solo io a prendere le medicine…lei rifiuta le cure,la malattia,non fa piu’niente di niente,non ho diritto neanke a un aiuto economico???l’ho chiesto al csm e mi e’ stato risposto dal dottore che fino a quando lei non ammette di sentire le voci,di ammettere la sua malattia,non se ne fa nulla,vi pare normale??????non credo che la mia lei lo fara’ne ora ne mai,cosa devo fare????

    #261
    Anonimo
    Inattivo

    Caro Maurizio,
    la soluzione (si fa per dire: parlo solo della pensione …) del Suo caso è il cosidetto “accompagno”, o pensione di accompagnamento, mi pare che sia fra i 400 e i 500 € al mese, la erogava prima il Ministero dell’Interno, ora da qualche anno viene dall’INPS. Se digita su INTERNET “pensione accompagnamento” Le spiega tutto, comincio a dirle che è destinata ai soggetti (specie anziani, ma non necessariamente) incapaci di compiere i normali atti della vita quotidiana; di gestirsi da soli, insomma, sia che la cosa dipenda da handicap fisico come da disturbo mentale.
    Certo, chi ha quest’ultimo tipo di disturbo difficilmente ammette di essere in difficoltà (disturbati sono se mai gli altri), e allora bsogna fargli dare la pensione contro la loro volontà. Come si fa? Gli si fa nominare un Amministratore di sostegno. Vada dal Giudice Tutelare competente per il territorio dove Lei vive, lì Le spiegheranno tutto, Le daranno i moduli e un promemoria con, fra l’altro, la documentazione occorrente, immagino che Lei ne abbia già un bel po’.
    Se incontrasse difficoltà mi torni ad interpellare.
    Scusi il ritardo nella risposta, ho avuto negli ultimi giorni molto da fare e anche parecchi guai in famiglia.
    OBonzio

    #263
    maurizio1981
    Partecipante

    grazie mille e non si preoccupi,volevo chiedergli anche cosa succede dopo avere fatto tutto,immagino dopo la reazione dell’ammalata….la patente gli verra’ revocata credo…e cosa fa l’amministratore??

    #265
    Anonimo
    Inattivo

    L’abilitazione alla guida (“patente”) fa parte di un “patrimonio personalissimo” del soggetto (anche, per esempio, la capacità di contrarre matrimonio”) in merito al quale l’ADS non può entrare ammenocché, per ragioni gravissime, il GT che l’ha nominato non glien’abbia dato espressa facoltà, cosa che in genere non succede.
    Quando parlo di ragioni gravissime, mi riferisco all’interesse – patrimoniale morale e sanitario – del beneficiario (beneficiaria, nel Suo caso) a cui sia il GT come ‘ADS debbono sempre fare esclusivo riferimento. Gli interessi degli altri vengono in luce solo in secondo piano e solo subordinatamente a quelli del “sostenuto”.
    Direi quindi che per la patente non debba minimamente preoccuparsi. Sarà sospesa o revocata soltanto per gravi violazioni stradali o reati.
    Mi viene in mente un’altra cosa che è utile dirLe. Sua moglie dialoga meglio con uomini o con donne? Perché se si intendesse meglio con una donna sarebbe bene che Lei orienti la scelta del GT (art. 408 C.C.) su persona, appunto, di sesso femminile. Lei, art. 407 C.C., sarà sentito così come saranno convocati ascendenti, discendenti, fratelli/sorelle, o altri conviventi se ve ne sono.
    Naturalmente chi sarà ascoltato più degli altri sarà Lei, marito e per quel che mi consta convivente.
    La saluto e Le faccio gli auguri, restando a disposizione. O. Bonzio

    #267
    maurizio1981
    Partecipante

    posso avere dei problemi con l’ads????se si quali?? se io mi muovo x l’accompagno cosa viene a sapere mia moglie di preciso????io ho un po’di incertezza sul fare questa domanda……ho paura che lei si arrabbi,e visto che le cose ora vanno benino, ho paura di rovinare tutto il lavoro che da agosto 2010 porto avanti,io sto cercando di tirarla fuori dal pozzo nero in cui si trova,anzi ci sto pure io….sto dando l’anima x aiutare la persona che amo,i soldi non mi interessano piu’ di tanto ma se ne ho diritto xche’ non prenderli???di sicuro sarebbero un aiutino alle mille sofferenze di entrambi,io non mi riconosco piu’sto soffrendo in silenzio,e invece di trovare un barlume di speranza da chi e’ retribuito profumatamente coi nostri soldi,trovo solo menefreghismo,io ho 1 attivita’ e se non mi muovo non guadagno, se rispondo male perdo clienti e perdo tutto,questi ai csm oggi stavano a parlare,a fumare,e coi termosifoni accesi e porte aperte…..poi ci domandiamo xche l’italia va male……..e io intanto aspettavo il dottore,uno mi dice che arriva subito sta prendendo 1 caffe’….un’altra mi diceva che e’ andato in citta’……..grazie italia ci facciamo sempre riconoscere…….scusate se ho sconfinato ma sono indignato anche con me stesso,e posso solo ringraziare chi comprende e si adopera xnoi….tanto di cappello

    #280
    ldalbuono
    Amministratore del forum

    Rispondo io in quanto le Sue domande non si rivolgono più alla specialità dell’avvocato, ma sono più relative a quei comportamenti umani che sono sempre un problema per chi -come noi – deve interagire con questi malati. Ovviamente, se Lei fa la domanda di accompagnamento, sua moglie verrà a saperlo. Così come verrà a sapere, se Lei o altri faranno -come noi sempre suggeriamo – la richiesta per la nomina di un amministratore di sostegno. Detto questo mi permetta di darLe due consigli:
    – Il malato va comunque semre messo di fronte al suo stato, anche se lo rifiuta. Con calma, senza insistere, ma bisogna dirgli che è malato e che quindi ha bisogno dell’accompagnamento e di altro
    – Lei si deve comunque ritagliare uno spazio per sè. Tenga presente che alla lunga non è possibile vivere con un malato grave. Una delle gravi conseguenze di questa legge criminale, è che spesso diventa patologica tutta la famiglia. Non è che lei corre il rischio di diventare schizofrenico: non è contagiosa. Però di avere disturbi vari, attacchi di ansia, paure, fobie, questo sì. Quindi Lei deve trovarsi ampi spazi di vita e di lavoro, che poi Le permetteranno anche di assistere sua moglie con maggiore efficienza.
    Se crede mi telefoni. Il mio numero è nel sito. Cordiali Saluti. Lucio Dal Buono

    #284
    maurizio1981
    Partecipante

    la ringrazio molto sign.lucio……devo dire che sono nervoso a volte e mi sfogo coi familiari e questo e’ sbagliato….in che senso che mi devo ritagliare uno spazio x me??sono legato mani e piedi….ora lei e’ molto stabile e non vorrei sbagliare niente,xcio prima di procedere a qualcosa devo pensarci molto bene…oggi mi sono informato in comune mi hanno consigliato di sentire l’assistente sociale……cordiali saluti

    #285
    maurizio1981
    Partecipante

    la ringrazio per avermi risposto,ma cosa gli dico a una persona malata che appena tocco il tasto mi dice che la devo lasciare in pace,che mi devo fare gli affari miei e che non mi devo intromettere nella vita spirituale…. e che scappa se gli rompo………..?????????????io cercavo a fargli prendere una pensione se ne ha diritto…a risentirci cordiali saluti

    #302
    maurizio1981
    Partecipante

    lo psichiatra dice che bisogna farla interdire………mi ha detto che c’e una specie di amministratore di sostegno che gestisce il tutto….potete spiegarmi meglio?????grazie

    #311
    Anonimo
    Inattivo

    L’interdizione (414 e segg. C. Civile) è un istituto vecchio, che comporta grave discredito per la persona, e viene tuttora usato in casi gravi, e, diciamola giusta, quando ci sono di mezzo grossi patrimoni. Non credo sia questo il Suo caso.
    L’Amministrazione di Sostegno è un istituto abbastanza nuovo, del 2004, si propone la tutela di disabili sia fisici che psichici, è imperniato sulla figura dell’Amministratore di sostegno che è nominato, sentito il coniuge e i parenti più stretti, dal Giudice Tutelare (c’è presso ogni Tribunale). L’ADS non toglie tutte le capacità all’amministrato, ma solo alcune (determinate al momento della nomina dallo stesso Giudice tutelare) e quindi fa meno “macchia” sulla figura del disabile.
    In sette anni di applicazione della legge Le posso dire un mio sommario parere. L’ADS è buona cosa? Dipende da chi è nominato ADS, può essere anche un parente o il coniuge se dimostra di averne la capacità e l’equilibrio necessari. Ripeto se la scelta è buona e viene nominata una persona capace, collaborativa con i più stretti congiunti, può dare buona riuscita. NB: va pagato (poco o tanto dipende da varie cose, fra cui il luogo).
    Vada, se interessato, al Tribunale più vicino, chieda alla segreteria del G. Tutelare spiegazioni e moduli necessari, e capirà meglio.
    Il percorso comunque è sempre da fare con la consapevolezza del soggetto da sostenere.
    Saluti Bonzio O.

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