faccio parte di una onlus per malati psichiatrici
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19 Giugno 2017 alle 10:43 PM #966lauraPartecipante
la mia domanda e’ questa: premetto che anche io ho un figlio schizofrenico paronideo dall’ eta’ di 19 anni , oggi ne ha 47, la mia domanda e’ questa : un figlio di un genitore che viene alla onlus e che ha avuto ben 24 tso da gennaio ad oggi non vuole presentarsi a visita per verificarne l’invalidita’, e stato chiamato piu’ volte , ma non va , settimana scorsa i genitori di questo ragazzo non sono riusciti ancora a portarlo perchè convinto di non avere niente, in breve le hanno dato un secondo appuntamento e se non presenterà non lo chiameranno piu’, io mi domando ma solo se uno e’ deambulato vanno a casa a visitarlo, il cervello di una persona ammalata mentale che non accetta la visita non puo’ essere visitato a casa? e perchè grazie
22 Giugno 2017 alle 4:42 PM #968Silvia De SanctisModeratoreGentile Laura,
capisco la sua rabbia di fronte ad una burocrazia che non si piega davanti alle diversità umane…
Premetto che si considerano “invalidi civili” i cittadini affetti da minorazione fisica, psichica e sensoriale che abbiano subito una riduzione permanente della capacità lavorativa non inferiore ad un terzo o, se minorenni, che abbiano difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età.
Le cause che possono provocare questa ridotta capacità possono essere riconducibili a motivi fisici e mentali.
Il soggetto interessato deve inviare apposita richiesta all’INPS tramite servizi on line, contact center o patronato e sarà poi valutato da un’apposita commissione medica.
Come da lei evidenziato, se il richiedente non si presenta alla visita verrà riconvocato in seguito; se non si presenta per due volte sarà considerato rinunciatario e la sua domanda perderà efficacia.
E’ possibile, però, richiedere la “visita domiciliare” (a casa)- tramite apposito certificato medico del medico curante – se il richiedente, per gravi motivi di salute, non è in grado di recarsi all’ASL. Sarà, poi, il Presidente della commissione ASL a valutare il merito della certificazione e a disporre o meno la visita domiciliare.
Parecchi giudici hanno riconosciuto tra i “gravi motivi di salute” per ottenere la visita domiciliare le patologie psichiatriche come quella del ragazzo della sua mail.
Un abbraccio.
Silvia23 Giugno 2017 alle 12:17 AM #969lauraPartecipanteche dirle ringraziarla non basta per la sua celerita’ e per il suggerimento datomi che portero’ subito ai genitori distrutti di questo ragazzo, tenteranno anche questo che mi creda tutti non credevano a questo possibilita’, ma io l avevo vissuta con il marito una mia amica nel 1995 pur non essendo deambulato non voleva presentarsi a visita , andarono a casa e gli fecero la visita a casa con la documentazione che sua moglie aveva e fu poi redatto successivamente il verbale d’invalidita’, per questo mi sono rivolta al vostro sito ed a lei in particolare perchè gia’ mi ha dfato altre risposte per i miei problemi, non riuscivo a credere che non si potesse adottare lo stesso procedimento che la mia amica fece per suo marito, non so come andra’ a finire ma la terro’ informata.
grazie ed un abbraccio a tutti voi
Laura17 Ottobre 2017 alle 6:50 PM #1017lauraPartecipanteBuongiorno Avv.to Silvia De Santis, a distanza di mesi la porto a conoscenza dell ‘evolversi , sempre riferito al caso di cui le ho portato a conoscenza tempo fa e di cui lei ha già gentilmente mi ha risposto.: .Proprio oggi 17 ottobre c.a. con una piccola bugia bianca suggerita dalla nostra onlus siamo riusciti a convincere il ragazzo ammalato a presentarsi insieme ai genitori alla 2° visita ed ultima per l’ asl /commissione/ (per la domanda di invalidità) perchè non presentandosi tutto sarebbe stato annullato sia domanda ed anni pari a 2 di arretrati se tutto fosse in porto, pertanto il ragazzo e’ andato, ma e’ successa una cosa che ci ha colpito come onlus e come comportamento delle istituzioni, ossia presentatosi insieme dentro in visita solo con un genitore in questo caso il padre, il ragazzo che chiamo Roberto per privacy, ha detto subito che rifiutava l’invalidità , i medici senza pensarci due volte , gli hanno chiesto per due volte LEI INTENDE RINUNCIARE AL DIRITTO DI INVALIDITA’ ? ALLA SECONDA DOMANDA e riposta di Roberto SI : ALLORA FIRMI …. Roberto ha firmato e’ tutto contento se ne andato, tra lo sgomento dei genitori che dopo ripetuti interventi 25 tso dall’inizio dell’anno e due ultimi in questo mese per non accettazione della cura, (gli viene somministrata una puntura) ed un lungo papiro di lettere del CPS e del medico che lo ha in cura con specifiche da cui io penso un medico che valuta una eventuale invalidità non può sottovalutare e non prendere in considerazione, il tutto e’ durato 3 minuti di orologio, guardati dal padre esterefatto, in breve tutto ciò e’ possibile? le chiedo se lei sa cosa potrebbe accadere adesso , scriveranno per visita effettuata oppure per rifiuto d’invalidità, i genitori devono questo caso specifico o aspettare una risposta dalla asl e poi appellarci ossia fare ricorso ed il ricorso da chi deve essere fatto, ? se i genitori non hanno capitolo??, puo’ suggerirmi cortesemente se e’ il caso dopo la risposta CHE DOVREBBE ARRIVARE PER FORZA’ PENSO? dalle strutture della commissione , portare tutto ad un avvocato? per fare decidere un tribunale ? di dare potere ai genitori di fare ricorso? grazie mille, (suggerimento che Lei mi diede e che i genitori non potendo spendere soldi,hanno aspettato con pazienza la seconda ed ultima visita , visto che non ha mai voluto presentarsi e rifiuta catogoricamente di essere ammalato, ed adesso che eravamo riusciti a farlo andare in visita hanno chiuso la pratica cosi? ma allora cosa servono tutti gli incartamenti di medici e di ricoveri ? grazie se puo’ dirmi i genitori cosa possono fare?, noi come piccola onlus non abbiamo un avvocato ed io solo per casi come questi gravi mi permetto di chiedere il suo aiuto. grazie attendo appena possibile da parte sua una risposta. Grazie ancora Laura
18 Ottobre 2017 alle 12:34 AM #1019Silvia De SanctisModeratoreCara Laura,
anch’io non ho parole…
lasciando i commenti da parte… la Commissione Sanitaria, all’esito della visita rilascia un verbale che verrà spedito al domicilio del paziente mediante raccomandata a/r entro 120 giorni (4 mesi) dalla visita.
Entro sei mesi dalla notifica del verbale sanitario si può procedere alla contestazione.
Qualora si voglia contestare il verbale ci sono due vie: presentare la domanda di revisione (non è il nostro caso, posto che questo è il caso con cui si chiede all’INPS di essere sottoposti a nuova visita) o chiedere l’Accertamento Tecnico Preventivo.
L’accertamento tecnico preventivo è una fase antecedente al giudizio vero e proprio: esso rappresenta una condizione di procedibilità (cioè un passaggio obbligato) per poter impugnare il verbale della commissione medica avanti al Giudice.
Nonostante la natura di fase pre-processuale dell’ATP và anch’esso sottoposto con RICORSO e si traduce in una causa innanzi al Giudice, benché con tempi ridotti.
Mediante questa procedura il ricorrente chiede al giudice di nominare un Consulente Tecnico d’Ufficio (in altre parole un medico esperto nella patologia da esaminare) il quale ha l compito di accertare la correttezza o meno della valutazione compiuta dalla commissione sanitaria.
Qualora la relazione del CTU sia favorevole alle richieste del ricorrente(e l’Inps non faccia opposizione)il giudice emetterà decreto di omologa; nel caso contrario sarà possibile impugnare il provvedimento conclusivo ed avviare una vera e propria causa di primo grado.
Per proporre questo ricorso, purtroppo, sarà necessario rivolgersi ad un avvocato esperto di diritto previdenziale (il ricorso si propone in Tribunale).
Mi spiace per tutta l’evoluzione… buona fortuna…
un abbraccio.
Silvia25 Ottobre 2017 alle 10:27 PM #1020lauraPartecipanteLa Ringrazio , ho letto la sua risposta , più che esaustiva, mi sono già’ messa in contatto con i genitori della nostra onlus, la terrò’ informata (anche se i tempi non saranno brevi ) perchè e’ un problema che potrebbe interessare ad altri ed i suoi suggerimenti li ritengo validissimi.
Grazie Ancora e buon lavoro (missione la chiamerei)
cordialmente Laura
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