Fratello paranoico e borderline e genitori anziani
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25 Maggio 2019 alle 4:15 PM #1282innooperPartecipante
Buonasera a tutti.
Vi espongo il problema di mio fratello.
Lui ha 45 anni e da oltre 30 anni entra ed esce dal reparto psichiatria DSM. lui è paranoico ed ad aggravare la sua situazione c’è anche il comportamento borderline, cioè uso di alcool e droghe varie, che in passato abbia compreso anche la cocaina. Oggi credo sei limiti solo alla mariuana. Ad aggravare il caso clinico soffre anche di sclerosi multipla e prende interferone.
Per circa due anni e mezzo e stato ospite di una struttura protetta o rsa a pagamento ma da quasi due settimane non c’è voluto più rimanere ed e rientrato a casa dei miei.
Su suggerimento dei medici e della struttura protetta abbiamo iniziato la pratica per ads e da quel giorno e iniziato un odio feroce nei miei confronti che dovrei essere l’amministratore. i miei genitori sono troppo malati è malconci per potere essere loro gli amministratori.
La cosa più grave in questo quadro clinico e che da oltre sei mesi non fa più alcuna cura per la psicosi, non fa più la puntura perché lo rende impotente e non prende più gocce o pillole perché sta bene, infatti l’ha detto pure al giudice tutelare durante la seduta per l’ads. Il fatto che non prende terapia inoltre ha peggiorato i rapporti con la struttura che lo ospitava, la quale non l’ha più potuto tenere perché era diventato molto aggressivo verbalmente.
Come se non bastasse ha deciso di mettere un avvocato per bloccare l’assegnazione del ads però, malgrado abbia una pensione di invalidità e il reddito di cittadinanza, non ha mai un soldo in tasca per pagarlo. Lui sa bene che se alza le mani a qualcuno gli viene dato un tso, quindi esaspera le persone fino a farle sbagliare.
Come posso aiutare lui, ma soprattutto i miei genitori anziani, 82 anni mio padre è 75 mia madre?Grazie
26 Maggio 2019 alle 8:57 AM #1284Massimo Carlo MauriModeratoreSalve ! L’ha data lei la soluzione ! Gli si fa fare un TSO almeno rimettono in ordine le cure ! E se poi non segue le terapie altro TSO …..mi rendo conto che non e’ il massimo ma le assicuro che la quarta volta ci pensa prima di smettere le terapie ! L’unica cosa che non mi torna e’ che sia affetto da Sclerosi Multipla ….in genere i problemi sono un po’ diversi !! …. le problematiche fisiche e motorie rendono la situazione molto più “gestibile” sul piano comportamentale.
26 Maggio 2019 alle 10:16 AM #1285innooperPartecipanteBuongiorno
grazie per la celere risposta.
Riguardo la problematica della sclerosi multipla, approfondisco meglio l’argomento.
Lui si trovava a Londra circa 20 anni fà per lavoro, dopo essersi lasciato con la moglie con la quale viveva ad Amburgo. La moglie credo lo lasciò per i problemi legati alla sua psicosi e del comportamento borderline, però in realtà essendo un argomento molto delicato non gli e l’ho mai chiesto. So solo che all’epoca era anche manesco.
Durante la sua residenza londinese, si accorse che aveva problemi alla vista, in pratica da un occhio non vedeva più e iniziava ad avere difficoltà di locomozione. Sostanzialmente aveva perso le forze nel lato destro del suo corpo, trascinava la gamba e non riusciva a tenere oggetti nella mano. Questo lo costrinse a rientrare in italia e a ritornare a vivere con i miei genitori, visto che la sua casa l’aveva venduta e tutti i denari spesi in pochi mesi in trastulli vari.
Da indagini mediche, si riscontrò che è affetto da SM e l’equipe medica del policlinico di catania lo ha iniziato a curare.
Le sue condizioni fisiche sono migliorate e malgrado non riesce a compiere lavori gravosi, non presenta i sintomi classici dei malati di SM, tipo semiparalisi o similari. Ovviamente lui insiste dicendo che con la marijuana riesce a migliorare ulteriormente, tutto a danno della psiche aggiungo io.
Ovviamente i farmaci per la SM li prende, anzi se c’è un ritardo è molto sollecito con chi lo deve accompagnare, perchè sa benissimo che se li tralascia re-inizia il suo calvario e soprattutto perchè ha notato i grossi benefici che gli hanno apportato.
Adesso siamo in attesa che il giudice tutelare acconsenta alla ADS malgrado lui stia cercando di opporsi con tutte le forze. Allo stato attuale e senza ADS, possiamo obbligare i medici a fare il TSO anche senza aggressioni fisiche ai danni di qualcuno? Questo è un campo dove sono molto confuso….Grazie
27 Maggio 2019 alle 7:57 AM #1287Massimo Carlo MauriModeratoreCome dico spesso il TSO e’ una procedura medica:”per necessita’ ed urgenza delle cure, rifiuto delle stesse, impossibilita’ di interventi domiciliari e/o ambulatoriali”, la pericolosita’ o l’aggressivita’ in realta non c’entrano nulla.
29 Maggio 2019 alle 4:16 PM #1290innooperPartecipanteOk
quindi in teoria, se in una delle varie volte che mio fratello rientra a casa dei miei genitori ubriaco o sotto effetto di sostanze stupefacenti sarà possibile chiamare le autorità per un TSO?
Grazie per le risposte, ripeto non ho nessuno con cui parlarne e voi mi state dando un grande aiuto.29 Maggio 2019 alle 4:50 PM #1292Massimo Carlo MauriModeratoreBe non e’ proprio cosi’! Innanzitutto i genitori devono contattare un Centro (CPS o CSM che sia) perche’ un medico lo visiti e possa fare la proposta di TSO. In alternativa ci puo’ essere un medico anche privato o il medico di medicina generale che esce e propone il TSO. Non ci puo’ essere una richiesta diretta di TSO da parte dell’utente, un parente ad es.
In caso di estrema necessita’ puo’ essere chiamato il 118 che al limite se vede la gravita’ della situazione puo’ accompagnare il pz in Pronto Soccorso per una valutazione….ma sempre con il consenso del pz. Carabinieri o polizia possono intervenire contro la volonta’ del pz in situazioni veramente estreme in cui ci sia un evidente pericolo di vita per qualcuno o una aggressione in atto.
Per complicare le cose se il tutto e’ legato ad un eccesso di alcool o droghe il TSO potrebbe anche non essere richiesto se non ci sono gravi turbe del comportamento. La patologia psichiatrica e’ una malattia ! … l’abuso di sostanze o alcool, in realta’…. (si deve distinguere da caso a caso) sono legati a delle scelte volontarie del soggetto….2 Agosto 2019 alle 3:38 PM #1329innooperPartecipanteBuonasera
mi riaggancio alla discussione per aggiornare gli eventi.
Il GT ha emesso il decreto per la nomina del amministratore di sostegno, che devo essere io perchè i genitori sono anziani ed io ho dato la disponibilità. Dovrò firmare il decreto a settembre preso il giudice. Ho ricevuto una copia del decreto ed ho visto che la gestione del paziente è quasi totale.
Mio fratello ovviamente non ha digerito la cosa, ha cercato di imporsi in tutti i modi, ha nominato un avvocato che gli avrà promesso mari e monti e spillato dei quattrini, avvocato che ha inviato una relazione al GT priva di ogni fondamento scentifico, basandola sui rapporti contrastanti in famiglia. Ovviamente il GT che aveva anche letto i referti e la cartella clinica del DSM non ha esitato a cestinare la difesa insulsa e falsa e ad emettere la nomina del AS.
Da quello che ho capito dovrò amministrare la sua vita economica, cosa che vedo complicata data la sua avversione nei miei confronti e soprattutto dovrò occuparmi della sua salute.
Aspetterò di firmare davanti al GT ma volevo capire un pò come comportarmi al suo rifiuto di curarsi la psiche.
Ho chiesto all’avvocato che sta gestendo la pratica dei miei genitori di poter chiedere al GT se è possibile obbligare il dsm a somministrare i farmaci anche contro il consenso di mio fratello, la classica iniezione quindicinale.
E’ possibile fare ciò? Il GT può obbligare i medici a curarlo anche contro la volontà del paziente?Grazie in anticipo.
2 Agosto 2019 alle 10:25 PM #1330Massimo Carlo MauriModeratoreSi certo, in accordo con i curanti. In alcuni casi si fa un TSO, o un accertamento sanitario obbligatorio solo al fine di fare l’iniezione di depot. Comunque quasi certamente dopo tre volte che il pz si rifiuta e lo si obbliga, accetta, suo malgrado la cura.
19 Settembre 2019 alle 4:46 PM #1335innooperPartecipanteIeri siamo stati dal giudice per confermare il ADS e sostituire il mio nome con quello assegnato d’ufficio, visto che la dottoressa dell’ambulatorio di psichiatria e che segue mio fratello mi ha sconsigliato di farlo io stesso, dato l’odio che lui ha nei miei confronti.
L’avvocato che ha assunto mio fratello ha fatto una scena penosa, perchè voleva fare ricorso, però il giudice gli ha ricordato che il ricorso ha avuto tutto il tempo di farlo prima e non adesso. Inoltre il giudice gli ha ricordato che il ricorso deve farlo con un certificato medico che attesti la totale guarigione del paziente, cosa che ha ripetuto anche a mio fratello che era presente. Dunque occorre uno psichiatra che certifichi e si assume la responsabilità che il paziente è guarito.
Adesso speriamo, col supporto dell’ADS, di poter procedere con una terapia coatta che lo riporti ai ranghi, visto che ormai spende tutti i soldi che ha in marijuana ed alcoolici, oltre a frequentare gli spacciatori della zona quasi quotidianamente.20 Settembre 2019 alle 3:40 PM #1336Massimo Carlo MauriModeratoreInnanzitutto l’amministratore di sostegno non fa un ricorso contro il mandato, molto semplicemente dice no al giudice, e’ un suo diritto se non se la sente, ce ne sono altri 20 a sostituirlo, non e’ un problema se non si trova con suo fratello: il giudice tutelare ne nominera’ un’altro.
Be’ uno dei primi compiti dell’amministrazione di sostegno e’ quello di monitorare le uscite economiche: se decide di dargli 10 euro al giorno difficile che la cocaina possa acquistarla, anche se decide di morire di fame. E se se la procura illegalmente andra’ incontro a problemi con la giustizia.
Poi l’amministratore di sostegno si rivolgera’ ai curanti per provvedere alle terapie adeguate e se non le vuole assumere i medici provvederanno ad un TSO finche’ non capira’ che le medicine e’ meglio assumerle, se non altro per non finire ogni volta in reparto psichiatrico contro la sua volonta’.
Oltre a cio’ dovra’ frequentare i centri per le dipendenze (SERT a Milano) visto che e’ un abusatore.
Non dovesse funzionare c’e’ sempre la possibilita’ di inserirlo in una comunita’ a doppi diagnosi (deve avere meno di 50 aa)…. questo pero’ sempre che suo fratello lo accetti.Ma in genre alla fine lo accettano tutti o quasi.23 Settembre 2019 alle 1:58 PM #1337innooperPartecipanteGrazie per la risposta.
In settimana contatterò il legale che sta seguendo la pratica per conto della mia famiglia. Le cure occorrono eccome, visto che mio fratello vive con i nostri genitori e quotidianamente devono assistere alle sue sfuriate di nervi e minacce, cose che per due ottantenni non migliorano questa delicata parte della loro vita.
Aggiornerò questo thread dei futuri sviluppi.
24 Gennaio 2020 alle 7:01 PM #1354innooperPartecipanteSalve
La situazione, nella scorsa settimana è precipitata. Mio padre, 82 enne, è stato aggredito al solito per delle richieste che ha cercato di non corrispondere. L’ha afferrato per il collo tentando di strangolarlo, e mia madre è intervenuta per separarli.
Dopo un po lui ha desistito ed è andato dall’altra stanza a prepararsi un caffè. I miei genitori se la sono cavata con 10 gg per mio padre ed un collare per addrizzare la cervicale e mia madre con una frattura alla falange guaribile in 15 gg.
Mio fratello ha chiamato i carabinieri dicendo che suo padre lo voleva uccidere, (mio padre ha delle vecchie armi da caccia che ha prontamente consegnato ai cc per la rottamazione).
Quando sono arrivati i carabinieri però, mio fratello è rimasto deluso perchè invece di portare via mio padre dolorante, hanno portato via lui e gli hanno fatto immediatamente un TSO consegnandolo al reparto psichiatria dove adesso è da oltre una settimana.
Nel pomeriggio i miei genitori hanno effettuato la denuncia per aggressione presso i CC, cosa tra l’altro difficile da fare perchè il maresciallo cercava di dissuaderli essendo comunque loro i genitori, ma alla fine si è persuaso e la denuncia è stata fatta.
In questa settimana ho saputo che nel reparto dove è ricoverato ha pure minacciato e rivolto una serie di parolacce anche ai medici che l’hanno in cura.
Il primo giorno che lo hanno ricoverato gli hanno fatto la iniezione di rito e poi gli hanno dato la terapia, sperando che lui la faccia perchè è bravo a non prendere le pillole. Spero che gli infermieri siano attenti a questo.
Io ho documentato tutto al suo amministratore di sostegno che ho informato quasi a cadenza giornaliera di tutto quello che succede, inviando copia dei verbali e delle denunce.
Domani avremo un incontro con l’amministratore per decidere come proseguire.
i nostri genitori sono terrorizzati e non rispondono più neanche al telefono, perchè li minaccia di dar fuoco la casa con loro dentro. Loro non vogliono più averlo a casa. In questi mesi ha minacciato tutta la parentela, dalla nonna 97 enne agli zii, cugini e conoscenti vari, infatti quasi nessuno andava a trovarli per paura.
Non so come si potrà proseguire per la sua cura perchè lui se lasciato solo ricade immediatamente nell’abuso di cannabis e alcool che in base alla sua teoria lo hanno fatto guarire da tutte le sue malattie, sclerosi multipla compresa e non si può neppure lasciare con i miei genitori perchè adesso più che mai li odia, me compreso, e gli farebbe passare questi anni di vecchiaia come il peggiore degli incubi.
Mio padre ha iniziato a ricorrere alle vistite neurologiche perchè ultimamente il suo umore è molto giù, dimentica le cose e fa molta tenerezza. Comunque la settimana senza mio fratello in casa lo ha aiutato tantissimo. Mia madre fortunatamente è un pò più forte di lui e entrambi si compensano.25 Gennaio 2020 alle 5:10 PM #1355Massimo Carlo MauriModeratoreSalve ! L’unica possibilita’ e’ che i medici del reparto inoltrino una lettera al giudice competente segnalando la “pericolosità’ sociale” della persona. E la denuncia in corso e’ indispensabile perché si possa inoltrare la richiesta. Cosi’ facendo…chiaramente sempre a discrezione del giudice.. potrà’ essere inviato in una REMS, la comunità’ chiusa che sostituisce gli OPG dove dovrà’ rimanere per un tempo stabilito…in genre non meno di 2 o tre anni. L’importante e’ sollecitare i medici del reparto ad inoltrare tale richiesta anche spiegando bene tutta la precaria condizione !!
6 Marzo 2020 alle 2:08 PM #1356innooperPartecipanteBuongiorno
Dopo il primo ricovero per aggressione e TSO a gennaio, nel mese di febbraio una ulteriore aggressione e quindi ulteriore TSO. Questa volta anche grazie all’AS è stato trattenuto in reparto per circa 20 giorni.
Nel frattempo, dietro suggerimento anche dei medici del reparto, si è cercato di trovare una casa in affitto, cosa non semplice quando si dice che la persona è gestita da un amministratore di sostegno, infatti quando tutto sembrava concluso, anticipo compreso, il proprietario s’è tirato indietro. L’AS, che comunque è un avvocato del foro locale, ha continuato la trattativa e pare che nei prossimi giorni si riuscirà ad avere la casa.
Ma nel frattempo appena uscito dal reparto, inizia a bere ed a drogarsi al punto che l’indomani mi telefonano i genitori e mi vedo costretto ad avvisare i vigili ed il dsm per un ulteriori tso (tuttora in corso da martedì 3 marzo). A giorni i miei genitori, refertati al PS, faranno l’ennesima querela dai CC.
Durante le telefonate per avviare il TSO la dottoressa che l’aveva dimesso il giorno prima dal reparto, mi chiede al telefono: ma suo fratello assume cocaina? Io le rispondo che non lo so, ovviamente, l’ho visto solo bere e fumare marijuana.
Questo mi fa riflettere a questo punto sul fatto che loro non gli hanno mai fatto delle analisi durante i TSO visto che non sanno che sostanze assume. Ma è normale questa procedura in un reparto ospedaliero che cura disturbi mentali? come si possono prescrivere degli psicofarmaci se non conoscono le droghe assunte dal paziente? Negli ambienti di lavoro si effettua il drug test anche all’autista del furgone…
A questo punto, fermo restando che stiamo affittando la casa per farlo vivere da solo in un’altra città, vorrei capire se ci sono delle procedure da avviare con l’AS per far in modo di poterlo gestire e sopratutto curare, perchè quando è lasciato da solo è quasi sempre perennemente ubriaco e/o drogato e questo potrebbe essere un pericolo per se stesso e per i vicini di casa o conoscenti.
Grazie per l’eventuale risposta.6 Marzo 2020 alle 11:32 PM #1357Massimo Carlo MauriModeratoreSulla faccenda della cocaina può’ essere stata una domanda per sapere se voi ne sapevate qualche cosa ….si, in genere si fanno i test per le sostanze …ma se il pz lo nega decisamente spesso non si fa il test…inoltre forse i medici non vi hanno semplicemente informato sui valori del test …in effetti se il pz nel consenso informato firma di non comunicare nulla ai parenti i medici non possono comunicare nulla
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