Salve
aggiorno la vicenda.
Dal mese di settembre 2020 mio fratello , tramite il DSG, è stato ricoverato in una CTA struttura dalla quale non può uscire liberamente e soprattutto non può alimentare i suoi vizi.
I medici della struttura dicono che lui è molto refrattario a farsi gestire, perchè d’altronte lui è sano mentre sono gli altri che lo ritengono malato, non ha motivi per curarsi. Purtroppo questa caratteristica comune agli psicotici, mi hanno spiegato, è difficilmente gestibile data anche l’età inoltrata del soggetto.
Le visite, anche a causa della situazione Covid, sono molto diradate e comunque ci si può vedere dalla finestra, nessun contatto. Ciò non toglie che le varie volte che mi sono recato a trovarlo, considerando che la struttura dista circa 30 km, non ha mancato di accusare me ed i genitori, i medici della psichiatria, di averlo chiuso li dentro (quando in realtà è stato lui a farsi ricoverare tramite il DSG perchè non aveva dove andare). Il suo ADS non si fa sentire da mesi.
Adesso è stato chiamato dal magistrato per la prima udienza preliminare e per la quale sono stati chiamati anche i genitori che lo hanno denunciato. Io spero che senza voler calcare la mano, perchè alla fine è pur sempre una persona malata, il giudice non revochi la misura personale coercitiva di stare lontano dalla casa dei genitori, molto anziani e non autosufficienti al 100%, ma lo costringa a stare in una struttura, come ad esempio la CTA attuale, dove lui è controllato e gestito.
Inoltre, tramite il legale dei genitori è stata fatta la richiesta per la nomina di un tutore, così potrà essere obbligato a curarsi e non essere lasciato da solo in autogestione.
Spero di non aver tralasciato nulla e vi ringrazio per i suggerimenti dati, aggiornerò futuri sviluppi.
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Questa risposta è stata modificata 3 anni, 9 mesi fa da innooper.