Fratello schizofrenico
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21 Aprile 2017 alle 10:33 AM #937Fabiodelacroix85Partecipante
Ho 32 anni e convivo con mio fratello di anni 42 in una casa popolare non riscattata,intestata a mia madre che si trova in casa di riposo per la stessa patologia.
Sono anni e anni che mio fratello entra ed esce dal reparto psichiatrico. É un soggetto violento.
2 anni fa ho preso in affitto un monolacale. Nel frattempo mio fratello all’enesimo disastro combinato con conseguente ricovero TSO ha alloggiato presso una CTA. Nel frattempo,non potendo io più sostenere le spese di un affitto,con molta fatica ho fatto dei lavori di ristrutturazione nella casa popolare (in quel momento inabitata,poichè mia madre in RSA e mio fratello in CTA),per poterci abitare io.
Ma dopo soli 9 mesi di alloggio in comunità,mio fratello,vedendo la casa sistemata ha fatto pressioni per ritornare,con l’appoggio dell’equipe e lo psichiatra del DSM.
È durato con me appena 8 mesi,dopodichè di nuovo la ricaduta. Si ribella,non vuole prendere i farmaci,fa minacce.I deliri la notte.
La scorsa notte sono stato aggredito fisicamente e sono propenso alla denuncia.
Lui dice che questa casa,essendo intestata a nostra madre è anche sua. E purtroppo è vero.
Lo psichiatra del DSM non è molto d’aiuto. Nessuno può fare nulla.Adesso è di nuovo ricoverato al reparto psichiatrico.È in lista per il rientro in un’altra CTA,ma attualmente non ci sono posti.
Ciò significa che fra poco più di una settimana lo riavrò in casa? Sono costretto ad andare in affitto pur non potendomelo permettere?
E lui starà qui da solo con soli 289 euro di pensione che non sa gestire e distruggerà nuovamente la casa?
Avevo chiesto l’amministratore di sostegno con l’assistente sociale del comune,ma non ho saputo più nulla.
Cosa posso fare di concreto?
Grazie.27 Aprile 2017 alle 12:09 AM #938Silvia De SanctisModeratoreGentile Fabio,
Mi spiace per la difficile e complicata situazione in cui si trova…
Per chiarire un pochino:
– come già da Lei evidenziato, i “diritti” vari sono sempre in egual misura su entrambi i figli e , comunque, essendo sua madre ancora in vita e la casa intestata alla stessa non ci sono diritti sulla casa da avanzare su suo fratello;
– mi sembra di capire che suo fratello sia seguito da una struttura territorialmente competente: cosa sta facendo lo psichiatra? Segue il malato? Anche a domicilio? Mediante invio di lettere raccomandate in prima battuta e esposti in caso di insuccesso si può agire “obbligando” il medico che non cura in modo diligente il paziente a farlo;
– per eventuali strutture di ricovero: può esporre denuncia ai Carabinieri ed anche alla Procura della Repubblica spiegando e documentando tutta la situazione; il tutto verrà esaminato dal giudice che, se riterrà il malato pericoloso per se’ e/o per gli altri allora potrà disporre che venga mandato in una struttura (OPG);
– la legge disciplina l’iter procedurale per l’Amministratore di Sostegno: si attiva con un ricorso presso il giudice tutelare e non richiede l’assistenza legale. Il giudice tutelare provvede “entro 60 giorni”dalla data della richiesta alla nomina dell’AdS. Tutte le figure di protezione giuridica sono scelte preferibilmente nell’ambito familiare (coniuge, figli, fratelli…) e comunque non possono ricoprire la funzione di AdS gli operatori dei servizi pubblici che hanno in carico il beneficiario;
– non si deve mai fare problemi a chiamare subito i carabinieri in caso di necessità contingente.
Auguri per tutto.
Silvia -
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