Gli obblighi dei familiari vs. un malato di mente
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29 Maggio 2014 alle 1:39 PM #666AntonyPartecipante
Provo a spiegarmi in modo diverso.
Se hai parecchi soldi te la cavi perchè prendi ad esempio un bilocale (compri o affitti), e se questo familiare malato ha diritto a ricevere una dimora dai genitori, il problema è bello che risolto: quel bilocale è a disposizione, se non ci vuole vivere, vada dove preferisce. Idem per gli alimenti e l’aiuto economico. E’ chiaro che non si risolve il problema delle cure, ma almeno sei in condizione di vivere senza temere per la tua incolumità.
Se può decidere di fissare la residenza in altri luoghi (ha una casa sua o è sposato) non penso che i genitori sono obbligati a tenerlo in casa propria.Come dici tu i genitori non sono adibiti alle cure, il problema è che i servizi deputati a farlo lo fanno male.
Già il fatto che non è violento è molto, credimi. Io ho di recente subito un’aggressione con 8 gg di prognosi e questo mio familiare viene ancora curato con terapia per bocca.
…..29 Maggio 2014 alle 2:30 PM #667lux900PartecipanteL’esempio citato non è proprio edificante perchè alla fine è finito in tragedia a dispetto dei soldi.
Tornando alla mia vicenda, il problema è che abbiamo timore di richiedere il TSO proprio per il terrore che poi, concluso il trattamento obbligatorio, il “malato” venga restituito ai suoi familiari.
E allora, una situazione che adesso è molto, molto complicata, potrebbe diventare drammatica per il rischio di rivalse od altro.
Non sappiamo davvero come muoverci.29 Maggio 2014 alle 2:48 PM #668lux900PartecipanteIntendevo dire che l’esempio citato da Dal Buono non è proprio edificante perchè alla fine è finito in tragedia a dispetto dei soldi.
Se uno è “malato” poi, dovrebbe avere diritto alle relative provvidenze economiche (pensione, accompagnamento) e allora il bilocale, come scrive Antony, può benissimo affittarselo da solo.
L’altra cosa preoccupante, poi, è che lo stesso Antony (cui sono davvero molto vicino) non è riuscito ancora a risolvere il problema dato che è stato, come lui scrive, recentemente vittima di un’aggressione.
Sembra proprio che non ci sia via d’uscita.
Al diavolo la legge 18029 Maggio 2014 alle 7:00 PM #674AntonyPartecipantelux900 ti rispondo in modo schietto perchè la situazione lo richiede, non certo per diletto personale: se il tuo familiare ha disturbi di tipo delirante, paranoideo, depressivo (grave) o simili, al TSO ci arriva comunque! Se è grave, aspettare è solo un inutile agonia.
I medici sono obbligati a fare quantomeno un accertamento sanitario obbligatorio (venire a casa a visitarlo).
Terminato il TSO il malato viene dimesso ma deve stare bene realmente e questo dovete farlo presente alle strutture che l’avranno in cura (torniamo al discorso dell’avvocato).
Se non sapete come muovervi sappiate che questo è l’unico modo.29 Maggio 2014 alle 8:01 PM #675lux900Partecipantecaro Antony, ti ringrazio ma il timore è che il TSO possa solo peggiorare la situazione.
D’altronde, nel tuo caso la situazione non si è purtroppo risolta.
Il ns. “malato” è aggressivo, urla, è dispotico, rende la vita a tutti impossibile, ma non usa violenza fisica e questa è stata sempre la ns. remora.1 Giugno 2014 alle 2:11 PM #683lux900PartecipanteCerco di formulare in maniera più sistematica e precisa la mia domanda sperando di avere una risposta dall’Avvocato e utenti del forum.
L’art. 433 del codice civile prevede l’obbligo di mantenimento a carico di alcuni soggetti (coniuge, genitore, ecc.) in favore di chi versi in stato di bisogno e sia impossibilitato a provvedere a se stesso.
Quindi, 2 sono le condizioni (che devono essere entrambe presenti) affinchè scatti l’obbligo:
– lo stato di bisogno
– l’impossibilità a provvedere a se stessiLe domande che pongo, allora, sono le seguenti:
1) se una persona non è oggettivamente in grado di provvedere a se stessa (perchè, ad esempio, psicolabile), dovrebbe, in conseguenza di ciò, percepire un assegno/pensione di invalidità che è, sostanzialmente, lo “stipendio” che lo Stato eroga a chi non è in grado di lavorare. Se queste persone, allora, percepiscono già uno “stipendio” dallo Stato, “stipendio” che dovrebbe loro garantire una vita libera e dignitosa, come fa a configurarsi uno stato di bisogno?
2) in cosa consiste esattamente l’obbligo al mantenimento/alimenti? E’ sufficiente versare alla persona bisognosa un assegno mensile oppure la legge obbliga anche a fare altro? Esempio:
– se una persona non è in grado di cucinare per problemi fisici/mentali, è necessario, materialmente, preparargli i pasti?
– se una persona, per gli stessi motivi di cui sopra, non è in grado di lavarsi, è necessario, materialmente, provvedere alla sua igiene personale?
– se una persona non può essere lasciata sola in casa, è necessario conviverci insieme?3) come viene calcolato l’assegno di mantenimento/alimenti? Sulla base delle possibilità dell’obbligato oppure sulla base delle esigenze del malato?
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