La mia storia
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2 Ottobre 2011 alle 2:31 AM #363AnnaPartecipante
Buongiorno a tutti.
Mi chiamo Anna, da 12 anni circa sto vivendo l’inferno insieme ai miei familiari.
Mio fratello Roberto ha la schizofrenia paranoide, la mia famiglia è composta da mia mamma, mia nonna materna e i miei 2 fratelli Francesco e Roberto.
Abbiamo scoperto della malattia di mio fratello intorno al 2000, ma probabilmente ne soffriva anche prima, solo che viveva da mia nonna e lei non ha mai esplicitato quale fosse l’irruenza delle sue crisi. Quando ci siamo trasferiti da mia nonna abbiamo visto quali fossero gli effetti di alta distruzione e violenza che causava la sua malattia, quindi si è seguito l’iter del CIM in cui è entrato in cura e si erano notati dei miglioramenti, anche se le crisi c’erano comunque, però al CIM mia madre aveva cominciato ad avere dei problemi riguardanti il piano terapeutico perchè le medicine erano costose e il CIM non gli “poteva” (dicevano) rilasciare il piano terapeutico. Così mio fratello è stato spostato dal CIM al reparto di Psichiatria dell’ospedale civile, dove lo Psichiatra in questione tutt’oggi afferma di curare mio fratello “per farci un favore”.
Mio fratello fa una iniezione di aldol al mese e assume in contemporanea dei farmaci potenti, ma nonostante questo da segni che a noi risultano pericolosi, senza annoiarvi con tutto l’iter delle sue spaventose crisi, posso affermare con certezza che i familiari del malato non hanno nessuna tutela a riguardo di ciò che devono subire giornalmente, mia madre è la seconda volta che scappa di casa per la paura, lasciando anche mia nonna (difficile da poter spostare con velocità) sola con lui, io so soltanto che stiamo chiedendo aiuto a tutti, e tutti fanno scaricabarile attribuendosi le colpe a vicenda, Roberto è più volte che minaccia di morte sia mia nonna che mia mamma, mio zio non ci aiuta neanche per tenere mia nonna affinché possa allontanarsi anche mia mamma per inoltrare le denunce dovute, perchè a quanto pare alle istituzioni non viene proprio in mente che se denunci una persona che abita con te in casa, quella prima o poi ti ammazza. Addirittura io e mio fratello Francesco veniamo presi per pazzi, quando raccontiamo delle crisi di Roberto, perchè mia madre soggiogata e scioccata ha paura di denunciare o comunque si vergogna di esprimere quello che lei più di tutti deve subire… Io non voglio che mia madre venga uccisa da mio fratello per l’ignoranza e l’arroganza delle istituzioni e il totale disinteresse da parte di chi dovrebbe assumersi le proprie responsabilità rendendosi prima di tutto reperibile e disponibile. Perciò vi scrivo per esprimervi tutta la mia rabbia e il mio sconforto per tutto quello che sto soffrendo a causa di questa situazione.
Spero entro lunedì di avviare la denuncia di querela che spero firmi anche mia madre, ma so che sarà dura. Vi prego se potete di darmi dei suggerimenti riguardanti il mio caso sia di ordine emotivo che burocratico che possibilmente mi aiuti a risolvere in tempi brevi questa situazione. Grazie.25 Gennaio 2012 alle 1:29 AM #407LeonoraPartecipanteCapisco pienamente, non posso che darvi solidarietà…
11 Settembre 2012 alle 6:34 PM #463SamPartecipanteBuongiorno Anna, come si è evoluta la situazione? Ci sono state novità? Siete riusciti a fare un TSO ?
14 Settembre 2012 alle 9:06 PM #471AnnaPartecipanteDopo che ho inoltrato la denuncia firmata da me e mio fratello Francesco, suppongo si siano avviate le indagini, dopo delle quali mia madre è scappata di casa per l’ennesima volta, siamo riusciti a convincerla a firmare la denuncia, pochissimi giorni dopo, mio fratello è stato prelevato dai carabinieri, che lo hanno portato in un opg in cui è stato per 6 mesi, da aprile è in una casa di cura, ma io non riesco ad andarlo a trovare, ci ho parlato di rado con lui al telefono e non voglio mai parlargli ne vederlo, ora sto pagando tutto quello che ho patito e vorrei che non esistesse, mi dispiace dire così, anche se so che è malato, non riesco a compatirlo o giustificarlo, ci ha fatto troppo male…. Poi a casa mia madre che ogni volta che parla con lui, chiama l’avvocato per cercare di farlo uscire, è una cosa che non sopporto, perchè lei è come se fosse sotto i suoi comandi, siccome lui non vuole starci, lei invece di pensare che lui dovrebbe essere curato, cerca di darsi da fare per riportarlo a casa per rifare tutto quello che faceva o peggio, io non credo che lui migliorerà mai, e sono terrorizzata dall’idea che lui debba tornare, piuttosto mi ammazzo… Ora è tutto nelle mani dei giudici e penso dei medici… Ma per me ogni giorno che penso che lui potrebbe tornare è un giorno d’inferno. E se mia madre continua su questa via, io mi appellerò ai servizi sociali e legali, so che sembro matta, ma io ho fatto anche psicoterapia, e sulla mia documentazione emerge chiaramente che il mio male è mio fratello maggiore e la sua malattia, che è legato al fatto che io non posso più sopportare la sofferenza di mia madre durante le crisi di mio fratello. Staremo a vedere che succede… Per ora provo a riprendere un pezzo di vita che mi è stato sempre negato.
15 Settembre 2012 alle 7:34 AM #472ldalbuonoAmministratore del forumCara Anna,
Ti esprimo tutta la solidarietà mia e di tutti i soci delle Vittime della 180. Purtroppo capita spesso che si formi un legame malato tra il figlio schizofrenico ed un genitore, in genere la mamma. E’ tutto il nucleo familiare, a questo punto, ad essere malato. E capita addirittura che anche la madre debba essere sottoposta a cure e a volte al TSO. Tra l’altro, come Tu hai fatto esperienza, diventa difficile curare il malato per le continue interferenze del genitore.
Voi comunque cercate di approfittare di questa pausa per rimetterVi un pò e per cercare di dare più serenità ed ordine alla Vostra vita. La vita di Vostra fratello scorre ormai sui binari di una grave malattia cronica e, oggi, inguaribile. Vostra madre vuole seguirne le sorti: è una sua libera scelta. Ma Voi avete il diritto ed il dovere di vivere la Vostra vita senza lasciarVi disrtuggere da quella stessa malattia che sta già distruggendo Vostro fratello e Vostra madre. A proposito: avete cosiderato la possibilità di creare un amministratore di sostegno sia per vostro frattello che -a questo punto – anche per la mamma? Fate presente anche all’avvocato che vostra madre ha scelto, l’inopportunità e la immoralità di cercare di fare uscire dall’OPG un malato che nell’OPG stesso almeno viene curato con efficienza. A proposito: di dove siete? Che OPG è? Cordiali Saluti. L.Dal Buono17 Settembre 2012 alle 12:17 AM #473AnnaPartecipanteBhè, diciamo che siamo più avanti dell’opg, ora è ricoverato in una struttura di cui i dati più specifici per rispetto alla privacy Vi saranno spediti, privatamente via mail, cmq io Vi ringrazio tanto per il sostegno che mi date, soprattutto morale… Si, per la richiesta dell’amministratore di sostegno ci siamo candidati sia mia madre “ovviamente” e io e mio fratello minore (27-25 anni), ma ancora non ho notizie in merito a questo, per mia madre forse l’amministrazione di sostegno è esagerata, perchè lei alla fine è una persona in soggezione del figlio, plagiata e shockata dalla vita che ha sempre vissuto subendo e soffrendo, però sono riuscita se non altro a convincerla a fare psico-terapia a un cim, di cui ha cominciato le sedute conoscitive a giugno, e di cui riprende ora a settembre, io spero che con queste sedute lei possa comprendere la giusta strada da percorrere, anche se la vedo dura, ma in caso cercherò di utilizzare la psicoterapia al fine di far capire ai giudici che lei è il soggetto meno indicato per fare l’amministratore di sostegno e sopratutto per vivere con mio fratello, perchè in realtà il mio problema è il fatto che lei debba convivere con mio fratello, perchè questo mi fa vivere costantemente in ansia, che io viva con loro o che io non viva con loro, quindi anche da lontano, io sarei soggetta ad attacchi di panico, ansia e disperazione che mi porterebbero come mi è già successo, a vivere una vita vuota, all’insegna della depressione e dell’attesa che accada l’irreparabile, difatti, secondo il mio terapeuta, se io dovessi essere sottoposta nuovamente agli stress emotivi che ho dovuto subire in tutti gli anni di convivenza con mio fratello, rischio la compromissione significativa del funzionamento globale della mia persona.
In più nella mia zona non esistono dei servizi efficienti che ci aiutano, tanto per dirne una, l’assistente sociale che si occupa del nostro caso, non ci chiama per chiederci se abbiamo bisogno, non viene a casa se non strettamente contattata da noi, spesso se ne lava le mani, ad esempio quando le ho chiesto aiuto per cercare un bravo terapeuta a mia madre, mi ha dato un numero di telefono a cui non mi hanno risposto, dopo di chè mi è stato detto che questo era l’unico recapito conosciuto e me la sono dovuta vedere da sola, da allora ossia metà aprile, questa persona non si è degnata di chiamare, venire o altro, e se la chiamo io per chiederle consulenza lei mi dice che di tante cose non era al corrente, perchè la devo chiamare io ad aggiornarla secondo lei… Questo ci sta, ma a cosa mi serve, se io le ho chiesto più volte di redigere una relazione ufficiale sullo stato della mia famiglia che è impossibilitata a vivere con un malato di una malattia grave e delicata quale quella di mio fratello, e a lei da un’orecchio le entra e dall’altro le esce?
Cmq sia, spero di trovare il modo per tutelare i miei familiari.Grazie.
17 Settembre 2012 alle 6:08 PM #474SamPartecipanteAnna, per la mia esperienza familiare il malato è un “vampiro” psichico, sua madre ne è psicologicamente succube e non si libererà finchè non tornerà a vivere una vita SENZA DI LUI. Quello che mi sorprende è che con l’haldol ha ancora reazioni violente, posso chiederle quanti milligrammi assume? Non potete fargli alzare la dose? Per la mia situazione familiare, questo farmaco finora ha funzionato abbastanza bene, eliminando le manifestazioni aggressive.
18 Settembre 2012 alle 3:05 PM #475ldalbuonoAmministratore del forumSe Tuo fratello ha crisi violente, nonostante l’haldol, immagino che i farmaci supplementari che gli danno li prenda molto poco. Come sicuramente sai questi malati fanno di tutto per non assumere le medicine. Uno dei miei tutelati mi ha confessato che riusciva a sputare anche quello che gli davano nell’OPG. Ovviamente tutto è legato allo scarsissimo senso di responsabilità dei sanitari.
Sono comunque sempre del parere che è fondamenale cercare di obbligare la struttura a lavorare con esposti, denunce ecc. Con tutto quanto la legge ed il diritto ci mettono a disposizione.18 Settembre 2012 alle 3:31 PM #477AnnaPartecipanteL’aldhol lo assumeva tramite iniezione all’ospedale con dose massima consentita mi sembra da 100 ma lasciatemi il beneficio del dubbio perchè di queste cose se ne è sempre occupata mia madre e i medici per cui lo so proprio per sentito dire e in più mia madre ha sempre affermato che c’erano momenti in cui mio fratello anche se prendeva le medicine sembrava che avesse bevuto acqua, cioè non facevano effetto durante le crisi, ma questo si ricolloca al 2011, ultimo anno in cui ho visto mio fratello, ad agosto, da allora io non lo vedo, non so molto su di lui sulle cure dell’opg e di quelle in comunità, perchè mi fa paura la sua persona, ma questo è proprio un mio problema psicologico di come reagisco a tutto ciò che stato.
Per quel che so da quando a novembre è stato portato in opg e in comunità dove risiede tutt’ora, i medici dicono che non ha mai avuto crisi ed è sempre stato tranquillo, a parte il lamentarsi costantemente di non volere stare in questi posti e voler tornare a casa. Questo è quello che mi terrorizza di più, perchè quando era a casa minacciava di morte mia madre e mia nonna, delle volte ha tentato di picchiarle, lanciava oggetti, spaccava porte, ha lanciato una sedia a mia madre… Per cui se lui non fa nulla di questo nelle comunità, ho il terrore che lo rimandano a casa. Io è questo che voglio fermamente evitare, perchè se torna, o farà cose eclatanti per vendicarsi, o cmq con mia madre in casa con lui io non mi sentirò MAI tranquilla di vivere una vita mia, neanche se vivessi con loro, perchè difronte alla sua malattia sono impotente di reagire sia fisicamente che moralmente.20 Settembre 2012 alle 9:40 AM #481ldalbuonoAmministratore del forumA quanto mi dice dovrebbe porsi due obbiettivi:
– fare un amministratore di sostegno per suo fratello
– mettere suo fratello in una casa diversa da quella di sua madreCerto dipende molto dalla struttura. Però si può fare lo stesso: Per l’amministratore di sostegno si può chiedere la perizia di uno psichiatra privato e poi presentare la richiesta in tribunale, tramite avvocato. Per la casa bisogna anche in questo caso fare una istanza in cui si dimostra – possibilmente con episodi antecedenti e numerosi – come la situazione nuoccia alla madre ed al malato. Ovviamente è sempre opportuno e molto più facile avere l’appoggio della struttura pubblica. E questa la si può ottenere operando senza timore riverenziale di nessun tipo per i medici, eventualmente con raccomandate. esposti e denunce. Più Vi darete da fare, più avrete possibilità di ottenere qualche cosa.
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