NON SAPPIAMO PIU CHE FARE……..
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11 Ottobre 2017 alle 11:51 AM #1015MaricaPartecipante
Buon giorno, mi chiamo Marica e scrivo questo topic perché non so più a chi rivolgermi, il problema riguarda il mio ragazzo.
La sua famiglia è stata sfasciata dal fatto che il padre non ha mai voluto lavorare, da quello che so, picchiava anche la moglie e maltrattava i figli…senza contare che in tutto l’arco della vita ha sempre fumato mariuana e allucinogeni a gogo…mia suocera forse per paura non ha mai voluto farlo curare o denunciare, e adesso questo problema è completamente sulle spalle del mio ragazzo,visto che mia suocera è deceduta in quanto ai fratelli, uno è sposato con due figlie, mentre l’altro è disabile e fortunatamente sono riusciti a metterlo in una struttura,dato che prende l’invalidità e forse avrà anche l’aggravamento.
Il problema attuale è che questa persona sta rendendo la vita impossibile al mio ragazzo, visto che non ha una pensione, non paga l’affitto, ha distrutto la casa, a tal punto che il mio ragazzo deve andare alla Caritas per mangiare, visto che in casa non si può cucinare….di notte non fa dormire nessuno, alcune volte ha minacciato di far saltare il palazzo dove vivono con una bombola e un accendino, viene alle mani con tutti,(già ha fatto qualche mese in prigione per rissa)….tutti i soldi che gli passano per le mani li spende in fumo e chissà in che altre attività poco lecite, visto che spesso esce e sparisce per 2,3 giorni di fila, distrugge tutto quello che trova, anche gli effetti personali del mio ragazzo, il quale adesso ha preso l’abitudine di chiudere tutte le sue cose a chiave e anche la sua stanza quando esce, e sicuramente ci sarà anche dell’altro, perché sicuramente il mio ragazzo non mi racconta tutto tutto…..abbiamo provato a segnalarlo al centro di igiene mentale, dove questa persona ha fatto degli accertamenti ma non abbiamo risolto nulla, in quanto ci hanno detto che non possono dirci nulla, perché il padre non ha acconsentito a far sapere al figlio la sua diagnosi (sempre se c’e stata)….avevo detto al mio ragazzo di dire al medico di famiglia di farsi mandare la cartella clinica ma nulla anche qui…….. l’assistente sociale conosce tutta la situazione, ma non ha mai mosso un dito, ne per trovare una soluzione per questa persona, ne per aiutare il mio ragazzo ad inserirsi nel lavoro….abbiamo chiesto a varie associazioni, ma è tutto un palleggio da una parte all’altra….anche le forze dell’ordine sanno tutto, ma niente…..tutti si appellano al fatto che deve essere lui a decidere se curarsi o meno…anche nei momenti descritti sopra nessuno fa nulla, si limitano a chiamare il mio ragazzo e dirgli di fare qualcosa, perché il padre rende la vita insopportabile a tutti….il mio ragazzo vorrebbe trovarsi un lavoro,(al momento non lavora) e andarsene, perché è veramente esaurito e sull’orlo del collasso, e io non vorrei che andasse a finire che invece di curare il padre, mettano lui sotto tso…..dato che non capiscono che sono 30 anni che questo ragazzo sopporta questo genitore, e ormai è arrivato al limite, visto che non solo deve sopportare lui, ma tutta la gente che si lamenta, e visto che non lavora, deve pensare anche a come sopravvivere….una volta sono persino arrivati a casa i carabinieri con il medico della asl, ma non hanno fatto nulla, perché da quello che ho capito, lui è veramente scaltro, e davanti a loro si fa vedere lucido e calmissimo, e a nulla serve la testimonianza del mio ragazzo…..adesso vorrei capire cosa si può fare, per avere giustizia e un po’ di aiuto…..altrimenti sarà il mio ragazzo a farne le spese, e non se lo merita, perché è un ragazzo tranquillo, dolce, e con tanta voglia di fare,e soprattutto generoso….aiutateci…..17 Ottobre 2017 alle 11:40 PM #1018Silvia De SanctisModeratoreGentile Marika,
capisco la complicata e delicata situazione in cui si trova il suo ragazzo (di cui non specifica l’età, forse 30 anni) e lei di conseguenza…
Cerchiamo di capire:
– per quanto riguarda le “notizie mediche”, gli aventi diritto al rilascio di cartella clinica e/o materiale sanitario sono: il paziente stesso, soggetto munito di delega scritta del paziente, il medico curante, l’autorità giudiziaria, il tutore/curatore in caso di interdizione e l’amministratore di sostegno.
Sicuramente il suo ragazzo potrà tentare, come già fatto, di parlare con i medici ma, in generale, non si può obbligare un medico a ciò in quanto esiste la legge sulla privacy (D.Lgs 196/2003);
– per quanto riguarda lo “sperpero” economico (soldi spesi in fumo ecc.) il figlio potrebbe presentare un ricorso per chiedere la nomina di un amministratore di sostegno (che, in teoria, potrebbe essere anche lo stesso figlio) che abbia cura della persona e del patrimonio del malato (lo stesso amministratore, nel suo caso, potrebbe poi “costringere” il medico a farsi dare tutte le informazioni sanitarie).
A questo proposito ricordo solamente che il Giudice provvede alla nomina di persona idonea per caratteristica, professionalità e predisposizione a garantire una adeguata protezione e sostegno del soggetto fragile (il padre del ragazzo)… al momento, da quanto leggo nella sua mail, il figlio non mi sembra nella posizione adatta ad assumere lui stesso questo ruolo ma ben potrebbe chiedere la nomina di un terzo soggetto…;
– qualora ne avesse la possibilità, consiglio sicuramente al suo ragazzo di trovare una sistemazione autonoma allontanandosi dal padre in quanto la vicinanza tra i due soggetti non mi pare porti nulla di buono ad entrambi…
– qualora, come mi sembra di aver capito, non vi fossero invece alternative alla convivenza con il padre non deve esitare a chiedere aiuto, come mi sembra abbia già fatto, al CPS di zona, anche minacciando con lettere raccomandate ed esposti in quanto il medico competente deve prendersi cura e seguire il malato anche a domicilio;
– non fatevi mai problemi, e lo stesso vale per i “vicini” o altre persone coinvolte, a chiamare sempre in caso di necessità i carabinieri o le forze dell’ordine in caso di pericolo imminente alla vostra sicurezza o alla sicurezza del malato;
– per ultimo, ma forse più importante in quanto renderebbe “autonomo” il suo ragazzo e, quindi, in grado di uscire dalla casa del padre spezzando questo legame “insano”, faccio presente che esiste lo stato di disoccupazione.
Il lavoratore in cerca di prima occupazione può iscriversi al Centro per l’Impiego per ottenere lo stato di disoccupazione e un aiuto concreto al collocamento sul mercato del lavoro.
Quindi, per acquisire formalmente lo stato di disoccupato il soggetto interessato deve presentarsi al Centro per l’Impiego competente territorialmente (cioè il più vicino a casa) e firmare la Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro (DID).
Al momento del rilascio da parte di chi cerca lavoro della DID riceve il Certificato di disoccupazione che serve per ottenere:
– indennità di disoccupazione;
– esenzione ticket sanitario;
– agevolazioni aziende;
– possibilità di candidature alle offerte di lavoro del Centro per l’Impiego
…
Buona fortuna.
Un abbraccio.
Silvia -
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