OSSERVAZIONE….
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26 Settembre 2015 alle 12:46 AM #760cristinaPartecipante
Nel percorso che sto facendo con mio figlio affetto da schizofrenia, mi sono imbattuta spesso in psichiatri, psicologi, che anziché AIUTARE la famiglia, in questa esperienza gia’ molto difficile, PROCESSANO il modo di comportarsi, verso il proprio figlio, quasi che non sapendo cosa fare per modificare in qualche modo i suoi comportamenti, PESINO sulle persone che gli vivono intorno, per MIGLIORARE le cose…. Volevo sapere cosa ne pensate ? E’ una metodica oppure ho trovato psichiatri /psicologi sbagliati ?
28 Settembre 2015 alle 8:44 PM #761ldalbuonoAmministratore del forumCara Signora,
l’organizazione psichiatrica italiana è in mano, in larga parte, alla “psichiatria sociale” di Basaglia, che sostiene che la psicosi non è una malattia ma un disturbo causato dalle “Istituzioni della violenza”: famiglia, scuola e manicomi. O alla psicanalisi che sostiene anche lei che le psicosi nascono da un rapporto sbagliato con la madre.
Spero che non ci sia bisogno di spiegare che sono aberranti superstizioni. La scienza dice che le psicosi sono causate da alterazioni della corteccia cerebrale, spesso dovute a infezioni virali. E oggi, con la risonanza magnetica, queste alterazioni si possono vedere bene.
Peraltro è chiaro che lei, come tutte le madri, viene spesso colpevolizata da quei sanitari, a dir poco incolti, che infestano -pagati da noi – CPS e Ospedali. Cerchi qualche medico con una solida base scientifica e si affidi a lui. Purtroppo, potrà fare comunque poco, specie se suo figlio rifiuta di farsi curare.
Il problema è che se si parte da premesse non scientifiche, difficilmente una cura può essere utile. E in Italia è diventata legge di Stato in psichiatria una romantica fola, analoga al metodo Stamina in neurologia o a quello Di Bella in oncologia. E questo da ben 35 anni.29 Settembre 2015 alle 12:11 AM #762cristinaPartecipanteMi sono documentata ampiamente su queste ideologie riguardo LE COLPE di MADRI inadeguate ed altro. Mi aspetterei che queste idee fossero pero’ in medici anziani, gia’ mi stupisce molto di piu’ in Psichiatri giovani come quelli che hanno in cura mio figlio, presso una struttura ospedaliera universitaria.
Purtroppo trovare un medico adeguato con i requisiti che lei elenca, e’ molto difficile. forse rivolgendosi alle diverse associazioni che aiutano chi vive questi problemi, sara’ magari piu’ proficuo, di quello che puo’ offrire il Servizio sanitario nazionale.29 Settembre 2015 alle 10:29 AM #763ldalbuonoAmministratore del forumCara Cristina,
pensi che io e gli altri della mia generazione abbiamo visto gli ospedali psichiatrici pre-Basaglia e sappiamo benissimo, per esperienza personale, che la situazione allora era molto migliore di adesso. Non era vero che entrare in manicomio era una condanna a vita: la permanenza media di un malato era di 1 mese e mezzo. E si era – compatibilmente con i metodi di allora (vi era un solo neurolettico: l’aloperidolo. Poi l’elettroshock ed il coma insulinico) – curati bene. Il malato dopo 1-2 mesi tornava a casa in una situazione più che accettabile. Anzi sembrava guarito. A meno che non avesse una di quelle forme irreversibili e catastrofiche di psicosi, ribelli ad ogni cura.
Beh, quelli della mia generazione sono tutti ultrasettantenni. La Zardini, la fondatrice dell’Arap, la più grande associazione italiana di familiari, ha 90 anni. Fra poco scompariremo e non ci sarà più nessuno che saprà , per esperienza diretta, che le psicosi possono essere curate molto meglio di quello che non si faccia con le teorie psicanalitiche e della psichiatria sociale.
Purtroppo penso che ci vorranno altri 20-30 anni prima che la scienza riesca a riaffermarsi anche in ambito psichiatrico. Ancora adesso la sensazione epidermica dei media e dei politici è che la 180 abbia costituito un progresso nella cura della malattia mentale e sopratutto una affermazione dei diritti umani. E’ sbagliato, totalmente sbagliato: è stato un mostruoso crimine che causa ancora oggi (guardate la nostra rubrica, i delitti della 180) dai 60 ai 70 morti in Italia, più un numero innumerevole di cronici che potevano non cronicizzarsi. Ma noi della nostra generazione non siano riusciti a fare niente per eliminare o per lenire questo disastro umanitario.16 Ottobre 2015 alle 10:05 AM #767francesca mannucciPartecipanteCara Cristina,
anche nella mia esperienza di cura e assistenza con mia figlia, durata più di 12 anni, ho sempre trovato psico vari che hanno colpevolizzato la famiglia, in particolare me, madre.
Non aiutando le cure ma distruggendo gli altri membri della famiglia hanno fatto danni anche alla figlia malata.
Potrei raccontarti per ore quante stupidaggini e cattiverie ci hanno buttato addosso.
Adesso mia figlia non c’è più: si è suicidata, l’ultima diagnosi cumulata sopra ke altre disturbo bipolare.
Aggiungo solo questo: uno psichiatra dove era andata qualche volte nell’ultimo anno, dott Somajni, mi ha scritto dopo il suicidio, in risposta a delle mie contestazioni sul suo operato: si interroghi sul suo ruolo di madre
Non credo si possa dire di peggio.
Ma alla fine tutto questo dovrà cambiare, speriamo di riuscire a vedere quel giorno.
Francesca16 Ottobre 2015 alle 10:30 AM #768Massimo Carlo MauriModeratoreIo come psichiatra lombardo non sarei cosi’ pessimista sulle strutture attuali, non parlo solo dei ricoveri in ambito ospedaliero, (SPDC), dei CPS, CRA, ma anche delle ormai innumerevoli comunita’ riabilitative (CPA, CPM) sicuramente non solo mantenute in condizioni molto piu’ dignitose ma anche in cui una attivita’ riabilitativa seria e’ possibile, strutture imparagonabili a quelle “manicomiali” tipo Limbiate (che avevo visto negli negli ’80).
Certo molto dipende dagli operatori, dai medici che si incontrano !!! … ma qs vale un po’ per tutta la medicina !…. Il problema e’ che in psichiatria ancora ognuno pensa e fa quello che vuole .. l’assurdo e’ che ci siano psichiatri che implicano la responsabilita’ della patologia alla societa’, alla famiglia alla madre (colpevole ??!!) quando invece il problema e’ assolutamente inverso, e’ la patologia psichiatrica del paziente che crea grosse, enormi, problematiche di gestione familiare, senza pensare ai (per certi versi inspiegabili, imprevedibili…) dolori che puo’ creare… !!17 Ottobre 2015 alle 1:04 AM #769cristinaPartecipanteProprio di recente andando alla visita di controllo con mio figlio dalla psichiatra, e’ venuto di nuovo fuori pesantemente, questo ruolo di me madre, che DEVE modificare atteggiamenti, abitudini e quant’altro di sbagliato, nel quotidiano di mio figlio ! E se questo non avviene, ti ricordano che STAI FACENDO DEL MALE a lui, non lo educhi alla sua autonomia ecc.ecc. Dimenticando che il quotidiano con un ragazzo con questo tipo di patologia e’ devastante, ti priva di ogni tipo di riflessione sul cosa e’ giusto o sbagliato nei tuoi comportamenti, sei troppo presa dal poter andare avanti nel migliore dei modi ogni giorno…! E in questo addirittura fanno emergere persino che anche il padre e’ succube di questa situazione pesante, dove COME MADRE non fai quello che dovresti…..Ti consigliano di andare da una psicologa per farti aiutare…..ed io sono andata da una psicologa che anche lei non ti aiuta con consigli in questo percorso, ma TI PROCESSA sul tuo modo di agire….Alla fine ti convincono che tanti problemi di tuo figlio siano proprio colpa tua….ma purtroppo non riesci a modificare mai nulla……
17 Ottobre 2015 alle 7:27 AM #770ldalbuonoAmministratore del forumNon si convinca, mi raccomando. Sia invece assolutamente certa che questa è una malattia come un’ altra e che il sollievo o la remissione dei sintomi possono essere date solo da un approccio scientifico e non da improbabili teorie psicanalitiche o sociali. Certo, come in ogni sofferenza umana la psicologia ( o, meglio, lo stile di vita) aiuta. Ma deve essere una psicologia di supporto e di rassicurazione, da buon vecchio zio, tanto per intenderci. Ed è semmai fondamentale accompagnare la farmacologia con un recupero di una normale vita sociale e lavorativa. Che è proprio quello che manca.
Io non sono così ottimista come Mauri sulla situazione attuale. Ma forse sono condizionato dal fatto che qui ci capitano solo i casi più gravi, che, con l’assistenza attuale, hanno poco o nessun giovamento.
Comunque si appelli alla Costituzione, che garantisce la libertà di cura, e -con l’aiuto di un avvocato – cambi ASL e cerchi psichiatri più validi -
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