perchè non ci abbandonino di nuovo
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21 Giugno 2019 alle 2:00 AM #1321Rosa GambardellaPartecipante
salve, forse trascuro informazioni presenti nei file ma ho poco tempo a disposizione per leggere e tante domande che nascono una dietro l’altra.
Fratello di 48 anni affetto da schizofrenia paranoica da 30 anni. Prima si curava “volontariamente” con alti e bassi, negli ultimi 12 anni curato da mia mamma con haldol 80 gocce al giorno a sua insaputa nel cibo.
Csm mai intervenuto sebbene fosse loro paziente, unica risposta alle nostre richieste “aggiungete gocce noi non possiamo venire se lui non è favorevole”.
Il tumore di mia mamma riparte, lei perde le forze, lui ha episodio di forte violenza al limite del fisico. Su ennesima richiesta di mia mamma il CSM decide finalmente per una domiciliare programmata, ipotizzando eventuale tso.
Visita effettuata il 17 giugno immediata richiesta di TSO.prima domanda: un tso si può programmare e quindi organizzare nelle varie fasi (prima durante e dopo)? (ambulanza arrivata alle 11,30 ricovero ore 21,45 perchè non c’era destinazione disponibile, avrebbero potuto cercarla prima?) (dopo ore di attesa, il TSO è stato trasformato in ASO, mio fratello è stato trasporto in ospedale di Cosenza e il TSO è stato convalidato a seguito di dimissione forzata di altro paziente).
L’ospedale di Cosenza si rifiuta di tenerlo oltre i 14 giorni pattuiti. Sarebbero stati 8 ma ho strappato 14: NON sono comunque sufficienti ad avere la garanzia che messo in lista d’attesa possa avere un successivo ricovero in una struttura sanitaria ad elevata integrazione.
seconda domanda:: la raccomandata per l’opposizione alle dimissioni si può mandare anche in caso di TSO? Esiste la possibilità di forzare la lista d’attesa da parte del CSM vista la gravità della situazione (impossibilità di mia madre di occuparsi di mio fratello dovendo affrontare nuova chemio/sua incapacità di provvedere a se stesso/io abito a 900 km di distanza)A chi posso rivolgermi per avere garanzia che i diritti di mio fratello non vengano ignorati?
grazie anticipatamente28 Giugno 2019 alle 11:04 PM #1322Rosa GambardellaPartecipanteGentilissimi,
ho fatto la diffida alle dimissioni ma sembra che non sortirà alcun effetto positivo. Pare che in ogni caso martedì, 15 esimo giorno lo manderanno a casa.
Cosa posso fare? qualcuno che voglia raccontarmi le sue esperienze? grazie2 Luglio 2019 alle 11:16 AM #1326Silvia De SanctisModeratoreGentilissimo,
Purtroppo la situazione non è facile e non ci sono molte soluzioni semplici o immediate…
Il TSO ha, per legge, la durata di 7 giorni ma può essere prorogato di altri 7 su richiesta del responsabile del reparto e così via. La legge, cioè, non fissa un limite massimo di numero di proroghe; in pratica, però, si tende a non superare mai i 15 giorni di durata del TSO in quanto è stato concepito come provvedimento di urgenza e, come tale, deve essere temporalmente limitato.
A seguito di un TSO di 15 giorni è il CPS territorialmente competente a doversi occupare del paziente dimesso, anche con visite e terapie a domicilio. Il CPS DEVE ATTIVARSI E FARSI CARICO DI SUO FRATELLO! In caso di disinteresse, dovrete mandare raccomandate ed esposti in cui documentare tutta la situazione, sottolineando la grave malattia della mamma e la sua lontananza con conseguente impossibilità di essere materialmente d’aiuto.
Non conosco modi per “forzare” la lista d’attesa al CSM ma, con l’aiuto di un avvocato penalista, potrà fare denuncia ai Carabinieri ed anche alla Procura della Repubblica spiegando e documentando nel migliore dei modi tutta la situazione; il tutto verrà poi esaminato dal giudice che, se dedurrà che in effetti il comportamento del malato può essere pericoloso per se e/o per gli altri allora potrà disporre che venga mandato in una struttura.
Continuate a chiamare sempre le forze dell’ordine in caso di azioni violente o anche solo di gravi minacce.
Rinnovo l’invito già fatto da “roouse74” agli utenti di questo forum a fare sentire la loro voce e raccontare la loro esperienza perché, si sa, in Italia in modo particolare, da una parte c’è la teoria e dall’altra, a volte ben distante, la pratica…
Grazie
Silvia -
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