Sono la figlia di una donna a cui negli anni 80 da uno psichiatra è stata fatta diagnosi di “psicosi paranoide con deliri di riferimento”, ovviamente si è curata solo per qualche mese e poi basta minacciando il suicidio. Lo stesso psichiatra ha detto poi che era troppo colta e intelligente per riuscire a curarla convincendola o “agendo d’astuzia”. Di fatto la mia famiglia è stata lasciata allo sbando da tutti: dallo psichiatra , dalla Asl, dai medici di base nonostante ci fossero due minori in casa. Attualmente mia madre ha 58 anni ed è malata da circa 28 anni ed è a completo carico di mio padre che non si è diviso. Non è possibile parlare con mia madre della sua malattia perché lei nega completamente e la discussione in tal senso acuisce notevolmente le sue crisi (allucinazioni uditive spesso a sfondo sessuale, ma non solo, e paranoie persecutorie nei confronti anche di parenti stretti). Da qualche anno crede di essere in contatto anche con i fantasmi.
Volevo sapere se, come sembra forse viene cambiata la legge 180, e magari sarà possibile obbligarla a una cura, se una cura così tardiva possa sortire qualche effetto oppure è inutile…