quali obblighi?
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3 Ottobre 2011 alle 11:36 AM #365DanielaPartecipante
Buongiorno,
innanzitutto complimenti per il servizio che prestate con questo forum: la malattia mentale è un tabù che difficilmente si supera e trovare un valido supporto, anche se on line, è molto utile.
Sono la sorella minore di un ragazzo di 37 anni malato di schizzofrenia paranoide (i primi sintomi evidenti risalgono ai primi anni di università).
Io vivo in un altra casa da alcuni mesi, mia madre è rimasta con lui, mio padre è venuto a mancare improvvisamente 2 anni fa.
Premettiamo che mio fratello non ha mai accettato la malattia, ma anche se a fasi alterne, si fa seguire da uno psichiatra e assume dei farmaci. Questi farmaci gli permetotno di avere una vita quasi normale: ha anche un lavoro parttime. Il problema è che frequentando “cattive compagnie” spesso si dedica all’acool o alla droga e potete imamignare gli effetti sulla sua mente. Mia madre spesso risulta minacciata, lui grida e se lei non obbedisce a qualsiasi sua richiesta la minaccia; diventa inoltre violento e spesso ha rischiato di fare male a lei o a me. In questo periodo ha smesso di assumere i farmaci, come sapete non si può obbligarlo, e la rabbia esplode continuamente.
Mia madre non ce la fa più, nè a vivere con lui, ne a sopportare le continue richieste di denaro. Arrivo quindi al punto della mia richiesta: quando è morto mio padre io e mio fratello abbiamo firmato per lasciare tutta l’eredità (soldi, casa e dei terreni) a mia madre. Ora mio fratello continua ad insistere perchè vuole la sua parte, mia madre naturalmente sa che se gli desse una così altra cifra di denaro a disposizione la spenderebbe in pochissimo tempo (è riuscito a spendere migliaia e migliaia di euro in pochi mesi). Mia madre è obbligata a fornirgli il denaro? c’è una soluzione alternativa? (denaro dilazionato…). So che si potrebbe scegliere un tutore che gli gestisca il denaro, ma non so come si possa trovare. Inoltre se mia madre scegliesse questa strada non potrebbe più vivere con lui perchè lui uscirebbe di senno. Qui arriva la mia seconda domanda: cosa è obbligata a fare mia madre? è obbligata a vivere sotto lo stesso tetto di suo figlio? Può obbligarlo ad andare via di casa? Lei non lo vuole abbandonare, ma se continuerà a vivere con lui a breve la sua salute ne risentirà (passa le giornate a farsi insultare e minacciare) e temo per lei.
Grazie in anticipo per l’eventuale risposta.
Daniela18 Agosto 2012 alle 2:49 PM #453DanielaPartecipanteBuongiorno,
ho letto in altri topic che ha avuto problemi ad accedere al forume per questo non ha potuto rispondere a tutti. Spero riesca a rispondermi in questi giorni…
Sono passati dieci mesi dalla mia richiesta e la situazione è solo peggiorata: dopo aver assunto della mariuana è peggiorato drasticamente minacciando di morte mia madre e il mio compagno (accorso in aiuto di mia madre). è arrivato alle mani. Lo psichiatra che lo segue lo ha convinto a ricoverarsi, mio fratello, molto intelligentemente si è comportato benissimo durante il ricovero per tornare a casa in fretta. Appena rientrato ha iniziato una serie di violenze psicologiche allucinanti nei confronti di mia madre: tranne durante le ore in cui dorme, il resto della giornata lo trascorre insultandola, minacciandola di fini orribili e impedendole di vedere altre persone.
Possiamo agire legalmente per violenza psicologica oppure essendo malato psichiatrico non verrebbe considerato colpevole? Rimangono valide anche tutte le domande poste nella mia mail precedente. La ringrazio di cuore per l’aiuto che vorrà darmi.
Danielap.s. abito in provincia di Verona, nel caso avesse qualche legale da consigliarmi.
p.s.s. mia madre è riuscita a registrare alcune di queste minacce, non so se servano a qualcosa ma lui nega sempre di fronte ad altri… almeno abbiamo una prova…11 Settembre 2012 alle 6:50 PM #466SamPartecipanteBuongiorno Daniela, abbiamo un familiare schizofrenico da vent’anni quindi capisco bene la sua situazione. Io sono convinto che in questi casi il malato, se maggiorenne, vada allontanato dalla casa e dalla famiglia, cambiando le chiavi di casa e facendo una diffida alle autorità. Può essere una soluzione estrema ma io non ne vedo altre, soprattutto se la persona è violenta. La violenza del malato schizofrenico è inaccettabile e, potenzialmente, può avere conseguenze definitive. La situazione di suo fratello NON migliorerà da sola. L’unica possibilità è allontanarlo forzatamente oppure sperare in un nuovo TSO (con tutti i rischi del caso), da prolungare con raccomandate e l’intervento di un legale.
13 Settembre 2012 alle 7:16 PM #467AnonimoInattivoCari Daniela e Sam,
non confondiamo le cose. La violenza è una cosa, la malattia o disturbo psichico altra cosa. Non pare comprovato che il malato o disturbato psichico esprima una violenza quantitativamente o qualitativamente più alta rispetto ai “sani”.
La violenza è inaccettabile da chiunque venga, sano o malato.
La malattia càpita, purtroppo, ed è inaccettabile non essa, ma il fatto che la società non la curi.
In tutto questo che c’entra l’avvocato, mi chiedo?
L’avvocato può consigliarvi, ma consigli di carattere generale a parte che è difficile darne, servono a poco.
Cercate, nel vostro territorio, la strada più adatta a fornire cure adeguate al “vostro” malato.
Fatelo, se ci riuscite, con amore.
Anche il “vostro” malato è una vittima. Della 180 o del sistema, o della sfortuna, non importa molto stabilirlo.
Che altro dirVi se non buona fortuna
Un abbraccio
OB13 Settembre 2012 alle 8:52 PM #468ldalbuonoAmministratore del forumMi spiace di essermi accorto solo adesso delle Vostre richieste di aiuto. Lasciatemi dire che il problema fondamentale è che la malattia non deve e non può essere gestita dai familiari, ma deve essere gestita dalle strutture a ciò preposte e pagate per questo. Come? Agendo sulla base della legislazione e del diritto. Se la struttura non risponde adeguatamente bisogna affidarsi ad un bravo (e cattivo) avvocato e fare in modo che risponda. Con raccomandate, esposti, denunce. Responsabilizzate la struttura. Non abbiate paura del TSO. Non abbiate paura di esposti e denunce. Meglio parlare chiaro prima (e soprattto scrivere) che lamentarsi dopo. Il TSO se è necessario va fatto senza alcuna esitazione ed è compito della struttura fare in modo che non si traduca in ulteriore danno per i familiari. Tenete presente che un malato che non è conscio della malattia è un malato mal curato. E’ opportuno e fondamentale fare interdire il malato o almeno fare un amministratore di sostegno. Dietro l’amministratorre di sostegno c’è il giudice tutelare ed i sanitari non gli possono rispondere invocando la legge sulla privacy: devono giustificare i provvedimenti che prendono. Io sono tutore di uno schizofrenico che ha ucciso la madre e che non ha tuttora coscienza della malattia. Due vite distrutte:la sua e quella della madre. Per non parlare dei problemi che hanno avuto le sorelle che vivevano con loro. Il torto della famiglia è stato quello di non denunciare con forza ed in maniera documentata e continuata il comportamento colpevole e criminoso dei sanitari. Dopo diventa impossibile ottenere giustizia. Infatti abbiamo perso la causa penale. Speriamo in quella civile. Ma bisogna non avere rispetto umano: questi medici sono pagati per curare i malati di mente e devono farlo. Altrimenti sono dei parassiti della società e bisogna cercare di estirparli. Denunciate, denunciate, denunciate. Specie se i malati sono violenti. La situazione può rapidamente diventare insostenibile. O può esserci -come c’è – un dramma irreversibile.
14 Settembre 2012 alle 8:38 AM #469SamPartecipanteGentile Osvaldo, mi permetta di dissentire. Per esperienza personale, il malato schizofrenico ha episodi di violenza, a volte imprevedibili o comunque difficilmente intercettabili, in misura nettamente superiore alla media di una persona non schizofrenica. Abbiamo un familiare con cui conviviamo da vent’anni, e la violenza verbale e fisica è insita nel suo comportamento (solo la cura farmacologica ne attenua le manifestazioni). Conosco personalmente altre esperienze simili. Inoltre, quasi tutti i commenti che leggo sul forum da parte dei familiari raccontano di quotidiani episodi di violenza da parte di malati schizofrenici. Il malato schizofrenico è potenzialmente pericoloso e va gestito partendo da questa considerazione, altrimenti le conseguenza possono essere devastanti. Convinzione personale e discutibile, evidentemente.
14 Settembre 2012 alle 8:44 AM #470SamPartecipante[quote=”Lucio Dal Buono” post=268]Mi spiace di essermi accorto solo adesso delle Vostre richieste di aiuto. Lasciatemi dire che il problema fondamentale è che la malattia non deve e non può essere gestita dai familiari, ma deve essere gestita dalle strutture a ciò preposte e pagate per questo. Come? Agendo sulla base della legislazione e del diritto. Se la struttura non risponde adeguatamente bisogna affidarsi ad un bravo (e cattivo) avvocato e fare in modo che risponda. Con raccomandate, esposti, denunce. Responsabilizzate la struttura. Non abbiate paura del TSO. Non abbiate paura di esposti e denunce. Meglio parlare chiaro prima (e soprattto scrivere) che lamentarsi dopo. Il TSO se è necessario va fatto senza alcuna esitazione ed è compito della struttura fare in modo che non si traduca in ulteriore danno per i familiari. Tenete presente che un malato che non è conscio della malattia è un malato mal curato. E’ opportuno e fondamentale fare interdire il malato o almeno fare un amministratore di sostegno. Dietro l’amministratorre di sostegno c’è il giudice tutelare ed i sanitari non gli possono rispondere invocando la legge sulla privacy: devono giustificare i provvedimenti che prendono. Io sono tutore di uno schizofrenico che ha ucciso la madre e che non ha tuttora coscienza della malattia. Due vite distrutte:la sua e quella della madre. Per non parlare dei problemi che hanno avuto le sorelle che vivevano con loro. Il torto della famiglia è stato quello di non denunciare con forza ed in maniera documentata e continuata il comportamento colpevole e criminoso dei sanitari. Dopo diventa impossibile ottenere giustizia. Infatti abbiamo perso la causa penale. Speriamo in quella civile. Ma bisogna non avere rispetto umano: questi medici sono pagati per curare i malati di mente e devono farlo. Altrimenti sono dei parassiti della società e bisogna cercare di estirparli. Denunciate, denunciate, denunciate. Specie se i malati sono violenti. La situazione può rapidamente diventare insostenibile. O può esserci -come c’è – un dramma irreversibile.[/quote]
Sono assolutamente d’accordo con tutto ciò che scrive. E’ il comportamento che la mia famiglia, personalmente, ha deciso di tenere da alcuni anni a questa parte avendo ben compreso l’atteggiamento spesso mediocre delle istituzioni preposte. L’omicidio di cui lei parla, noi l’abbiamo evitato più volte, per il rotto della cuffia, e solo per pura fortuna. Ma è una lotta continua. Che va portata avanti.
29 Maggio 2014 alle 3:36 PM #669lux900PartecipanteDavvero, non capisco.
E non capisco, in particolare, le risposte dell’Avvocato.
Mi spiego meglio: ma neanche davanti a episodi conclamati di violenza da parte del ‘malato’ è possibile allontanarlo forzatamente e DEFINITIVAMENTE dal resto del nucleo familiare?
Ma davvero una madre è condannata a vivere quotidianamente nel terrore senza che nessuno intervenga?
Ma che razza di paese e questo? -
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