Buongiorno. Vorrei un consiglio pratico su una questione molto spinosa, che ora sono obbligato ad affrontare.
Ho un fratello psicotico, alcolista al momento, la cui situazione sta diventando sempre più critica, insostenibile. Sempre più spesso, cioè giornalmente, già intorno alle ore 17 è ubriaco da reggersi a malapena. Allora chiama me o il nostro anziano padre per essere recuperato. Di solito a questo punto è praticamente narcolettico, ma spesso anche imprevedibile e pericoloso, per sé e per gli altri. Oggi è sceso dalla mia auto in corsa, e dopo un breve diverbio si è allontanato. Nei pochi minuti intercorsi tra questo episodio e la chiamata in cui mi chiedeva di andarlo a prendere mi sono fatto una domanda. Premetto che fin ora non ho agito in questo senso perché so benissimo che le conseguenze le patirebbe il mio anziano genitore. La domanda è la seguente :
In che misura io parente, sono responsabile della azioni di mio fratello dal momento che non riesco a controllarlo? Se decido di non rispondere alla sua chiamata per aiutarlo e lo lascio vagare solo per strada, quando a malapena barcolla? Con il rischio che finisca investito, disturbi il traffico o altre persone? O che si accasci a terra? Il mio medico curante dice che io ho la responsabilità esattamente come per un padre anziano, ma io non sono d’accordo. Anzi. Pretendo che quando dovesse succedere una cosa del genere possa chiamare una qualche forza pubblica e dichiarare : c’è una persona in queste condizioni in questa strada. Io non ho l’autorità per fermarla e non voglio essere accusato di omissione di soccorso.
Spero non mi si risponda di chiamare il 112, perché intervengono in casi di violenza, spesso non facendo nulla se non stazionando qualche minuto mentre il malato si calma per poi andarsene, o peggio, mandando avanti il parente che è vittima della situazione. Grazie per il consiglio, grazie per il servizio che fornite.