Richiesta informazioni su elettroshock.
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14 Gennaio 2016 alle 1:32 PM #797tina1984Partecipante
Buongiorno.
Sono nuova del forum ma non sulla questione delle malattie mentali.
Mio fratello è malato da quando aveva 19 anni, ora ne ha 25.
Diagnosi di Schizofrenia Paranoide, già avuta dalla prima sua crisi.
Conosciamo perfettamente il problema derivante dalla Legge 180 e anche io come voi mi sto attivando per rendere questo punto il più pubblico possibile e per sensibilizzare la nostra società su questo argomento che potrebbe colpire chiunque nel corso della vita.
Siamo in un limbo da appunto 6 anni, con ben 5 ricadute e con tantissimi farmaci usati, dal Litio, Risperdal, Zyprexa, Akineton, Depakin, En, Serenase, Talofex e per finire, prima dell’ultima crisi di metà Novembre, il Leponex ovvero la Clozapina.
Ora in questi anni, si sono susseguiti l’utilizzo di questi farmaci, ovviamente non tutti insieme sia chiaro…. La sequenza esatta e l’associazione non la ricordo, ricordo molto bene tutte le medicine che ha provato in questi 6 anni.
Con l’utilizzo della Clozapina, sembrava rinato, stava veramente benissimo.
Nè noi nè i dottori non abbiamo compreso il perchè della crisi, sta di fatto che è da metà novembre che è in ospedale, ancora tutt’oggi. Si pensa ad un’interruzione costante delle pastiglie.
I dottori dell’ospedale della mia zona, provincia di Brescia, hanno optato per la puntura mensile depot di un derivato del Risperdal, ora non ricordo il nome esatto, in associazione con ben 4 pastiglie di Clozapina che come sa benissimo, non esiste una soluzione iniettabile della stessa per via della pericolosità data dalla possibile agranulocitosi del farmaco.
Il punto è questo: ieri, dopo aver riferito alla dottoressa il comportamento e le idee manifestate da mio fratello in reparto, lei insieme all’altro psichiatra (lo seguono da sempre) mi ha detto che hanno pensato, come ultima spiaggia, ad un elettroshock. Ovviamente è una soluzione che per ora non vogliono compiere ma ne hanno parlato e presa in considerazione.
Ci hanno detto che il caso di mio fratello è molto grave, una schizofrenia acuta, mai sfociata per ora in violenza verso alcun famigliare o alla casa.
Cosa ne pensate dell’elettroshock? E’ anch’essa una “cura” che varia da soggetto a soggetto? E’ ancora utilizzata in questi ultimi anni? Potrebbe comportare problemi motori?
Noi semplici famigliari non sappiamo più che pesci pigliare perchè lui, tutt’oggi, nelle nostre visite ha comportamenti riconducibili alla malattia mentre con i dottori (secondo noi) fa un pò il furbetto e sorride, si comporta egregiamente solo per farsi mandare a casa. Siamo spaventati da questa possibilità perchè ha manifestato idee di distruggere le cose di casa, odio nei confronti dell’altro nostro fratello, ripicche e altro…
Non voglio dilungarmi ancora molto; ne abbiamo provate tante per farlo star bene ma tutto quello che è stato fatto non è servito a nulla.
Vi ringrazio per le risposte che saprete darmi.14 Gennaio 2016 alle 7:55 PM #798Massimo Carlo MauriModeratoreFrancamente (Terapia Elettro Convulsiva, ECT) e’ un argomento su cui sono relativamente preparato anche perche’ in Italia ha un uso veramente ristretto, sotto tutti i punti di vista: i centri che lo applicano sono veramente pochi e le indicazioni cliniche molto ristrette. Sicuramente c’e’ un elemento culturale paradossale sfavorevole da noi, in quanto l’ha scoperto e applicato per la prima volta un italiano, Ugo Cerletti (nel 1935).
Negli USA ha sicuramente visto una certa rinascita anche per le tecnologie applicate alla metodica (non ho idea in che termini sia da noi).
In ogni caso risulta di fatto sconosciuto il meccanismo con il quale funziona. E’ vero che anche sugli psicofarmaci (soprattutto gli antipsicotici) ci sarebbe da discutere !
Inoltre per quanto io ne sappia trova una indicazione non tanto nella schizofrenia ma nei gravi disturbi depressivi, resistenti alla terapia farmacologica.
Rimane poi il fatto che comunque la terapia psicofarmacologica va’ continuata. Non e’ certo risolutivo sul lungo termine, al limite e’ efficace sul quadro acuto.Il concetto di fondo rimane purtroppo sempre lo stesso: non esiste ad oggi una terapia realmente efficace nella schizofrenia.
15 Gennaio 2016 alle 6:40 PM #799tina1984PartecipanteMa dov’è finito il mio messaggio di risposta pubblicato stamattina?
Grazie.16 Gennaio 2016 alle 8:33 PM #800ldalbuonoAmministratore del forumSi meraviglia che ho cancellato la Sua lettera? Lei ha scritto: “ Un altro passo verso il miglioramento sarebbe quello motivato da questo vostro meraviglioso sito, ovvero il proseguimento da parte dello Stato della legge 180….” Fa questa affermazione su un sito che si chiama “Vittime della 180”, dove ci sono le testimonianze di coloro – le vada a leggere – che sono stati distrutti, uccisi, martoriati da questa legge criminale. Tra questi mia moglie, che è oggi una demente irrecuperabile e che, se non ci fosse stata la 180 e ci fossero stati ancora i manicomi, sarebbe stata forse come la Merini: una delicata poetessa.
Ha mai sentito parlare di Di Bella, di Stamina, di Hamer? Tutti truffatori che sostenevano che una malattia inguaribile poteva essere guarita con le loro mirabolanti scoperte. E così è stato Basaglia. Sosteneva che la malattia mentale non fosse una malattia, ma un disturbo dovuto alla società capitalista. Abolendo i manicomi e facendo delle adatte comunità aperte tale disturbo sarebbe scomparso. Ebbene questa criminale superstizione è diventata In Italia -unico paese al mondo – legge di Stato. Gli Ospedali psichiatrici sono stati aboliti. La malattia (che è una malattia cerebrale con una degenerazione della corteccia visibile alla RM) è stata negata. Come conseguenza in Italia la percentuale di morti per malattia mentale, dopo la 180,è aumentata di 6 volte (statistiche dell’OMS). Con un mostruoso codazzo di dolori, di vite stroncate, di cronicizzazioni evitabili. Insomma con tutte le tragedie che l’abbandonare la scienza porta con sé. Legga la nostra rubrica, “I delitti della 180”.Io sono uno dei pochi superstiti che sanno cosa era l’Ospedale Psichiatrico. E si ricorda che mio fratello, che veniva ricoverato là per schizofrenia, lo chiamava “Oasi di pace e di serenità”. E non voleva gli psicofarmaci, che ottundevano le facoltà intellettive. Non voleva l’elettroshock, che faceva vuoti nella memoria a breve termine. Preferiva il coma insulinico, oggi stupidamente non più utilizzato, che gli dava dei risultati miracolosi.
E mi ricordo che quando Basaglia è stato stroncato da un ictus cerebrale, l’ho visto come un segno della Provvidenza di Dio, che aveva voluto eliminare, in maniera clamorosa, la vita di chi aveva così crudelmente distrutto le speranze e spesso l’esistenza di una intera categoria di malati. Adesso purtroppo non sono più così sicuro della esistenza della Provvidenza: i Basagliani hanno vinto. La realtà è che in natura vincono i più forti, non i più giusti. La scienza – checchè ne dica l’amico Mauri – sussiste ancora nelle Università dove lui lavora. Ma è completamente abbandonata nel territorio. Insomma: la superstizione, la cattiveria, la crudeltà e l’indifferenza hanno vinto. Ma almeno a noi – galline destinate al macello – rimane ancora una possibilità: strillare prima che ci tirino il collo e rivendicare, anche se invano, la giustizia, che se non ci viene data da Dio, dovrebbe almeno venirci data dai nostri fratelli.
Infine: l’elettroshock è la cura più diffusa al mondo per le psicosi, perchè ha il vantaggio di essere facile, comoda e non dare effetti collaterali, salvo la perdita di memoria (che, ovviamente, può essere molto spiacevole). Certo che, come dice Mauri e come è evidente per ogni terapia, può essere utile o no. Però se io avessi un figlio malato, prima di iniziare con gli psicofarmaci, inizierei con l’elettroshock, che non altera la qualità di vita di un ragazzo giovane E comunque in Italia non viene usato per puri motivi ideologici, anche quando sarebbe più che indicato.
18 Gennaio 2016 alle 10:37 AM #802tina1984PartecipanteCerto che mi meraviglio che Lei esperto me l’habbia cancellata!
A casa mia la frase che Lei ha riportato del mio messaggio è stata intesa in modo sbagliato! Innanzitutto non si è domandato come mai mi sono iscritta in un forum di questo genere? Non ha rispetto per chi come me (e come Lei) ha in famiglia un malato? Le mie parole “proseguimento da parte dello Stato della legge 180” è inteso come un modo per dire che lo Stato non deve fossilizzarsi su questa legge SBAGLIATA ma che con gli anni possa rendersi conto di che schifezza di legge esiste e che possano PROSEGUIRE CON MIGLIORAMENTI anzi con CAMBIAMENTI di tale legge.
Ora mi scuso se non era proprio il termine appropriato ma non aveva di certo il senso che ha inteso Lei esperto Lucio.
Ho letto per filo e per segno questo sito e Le assicuro che non era inteso come l’ha capito Lei innanzitutto perchè non mi sarei mai iscritta se la pensassi all’opposto di tutti Voi e seconda cosa sto provando anche io sulla mia pelle tutto quello che non va di questa legge.
Inoltre Le faccio presente che, se ha letto con attenzione il mio messaggio che ha cancellato, avevo scritto una bellissima testimonianza di un paziente affetto da schizofrenia da tanti anni e poteva sicuramente servire a dare una speranza a chi come me sta affrontando questa malattia.
Prima di cancellare una risposta di questo genere avrebbe potuto chiedermi spiegazioni, dato che, ripeto, ha inteso il significato opposto di quello che volevo scrivere!
Non ho bisogno di insegnamenti sulla legge 180 perchè in 6 anni mi creda Esperto che ne so quanto Lei; non ho conosciuto i manicomi perchè sono nata dopo ma ho testimonianze di un mio famigliare (che si è tolto la vita dopo averli frequentati) e quindi non sono estranea neppure io.
La ringrazio per la Sua risposta derivata dal mio quesito iniziale sull’elettroshock.
Mi scuso ancora se ho usato una terminologia sbagliata nel mio messaggio cancellato, mi creda che non era da intendere come pensa Lei.
Arrivederci! -
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