RIMPALLI
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3 Agosto 2016 alle 7:10 PM #845CaterinaPartecipante
Egregio Avvocato, ma la famiglia non conta proprio nulla ? Il paziente, fratello del mio compagno dal 2014, disturbi bipolari (secondo Psichiatria ospedale), che però una volta curata la crisi, lo rimanda allo psichiatra del CPS, il quale in questi anni non ha mai mostrato nei riguardi del paziente e nemmeno verso la famiglia un minimo d’interesse. Questo paziente ha 58 anni e vive con la mamma anziana 87 che non può muoversi di casa per varie patologie, due anni fa è già stata picchiata ma questo secondo lo psichiatra non è risultata cosa così grave. Ora il mio compagno è tornato a vivere con loro proprio per evitare altri episodi del genere, ma la situazione è peggiorata tantissimo rispetto a due anni fa. Lui non si cura più da almeno un anno e questo lo psichiatra lo sa, esce tutte le notti e torna il giorno dopo sempre più tardi (questo significa che non dorme più), e continua ad andare al pronto soccorso dell’ospedale per farsi ricoverare, anche oggi è successo. Ora…. la famiglia non può obbligare i medici ad un’incontro, ma quello che vorrebbe fare suo fratello e qui vorrebbe l’aiuto dello psichiatra e dell’assistente sociale, è riuscire a farlo inserire in una comunità affinchè questa persona possa incontrare un’aiuto maggiore, un’aiuto diversificato che lo possa gradualmente aiutare a stabilizzare la malattia e a reinserirsi socialmente. Mentre le risposte dello psichiatra a questo proposito sono sempre molto vaghe, del tipo che è troppo anziano, o che non ha grandi argomenti per cui sarebbe destabilizzante per gli altri….! Vorrei sapere come possiamo intervenire affinchè questo psichiatra possa cercare di consigliare per il meglio il paziente invece di infischiarsene anche del fatto che non segue la terapia ??? grazie per la gentile risposta
8 Agosto 2016 alle 11:58 PM #846Silvia De SanctisModeratoreGentile Caterina,
Cercherò di rispondere con ordine alle sue sofferte domande:
– purtroppo, come già sottolineato dal nostro esperto Lucio Dal Buono, non è possibile costringere uno psichiatra a colloqui con i familiari, in quanto lo stesso può “riparasi” dietro la legge sulla privacy (D.Lgs n. 196 del 30/6/2003) che regola la materia della protezione dei dati personali;
– si potrebbe aggirare quanto sopra con la nomina di un Amministratore di Sostegno. L’Amministratore di sostegno ha l’obiettivo di dare aiuto alle persone che hanno bisogno di protezione anche solo momentanea; la richiesta può essere fatta dal suo compagno o dalla madre del malato. In questo modo lo psichiatra si troverebbe costretto a dare informazioni e colloqui all’Amministratore;
– per quanto riguarda il fatto che lo psichiatra continua a minimizzare il problema ed a ribaltarlo sulla famiglia, mi preme sottolineare come il CPS che non segue il malato grave e violento in modo adeguato non sta facendo il suo dovere e bisogna COSTRINGERLO a farlo con raccomandate prima e, a seguire, esposti e denunce. Non fatevi problemi a farlo: a volte basta una “minaccia” per far funzionare le cose;
– infine, riguardo ad eventuali strutture di ricovero, appoggiandovi ad un avvocato penalista, il suo compagno può esporre denuncia ai carabinieri ed anche alla Procura della Repubblica spiegando e documentando tutta la situazione; il tutto verrà poi esaminato dal Giudice che, se riterrà il malato pericoloso per se è/o per gli altri, allora potrà disporre che venga mandato in una struttura (OPG).
Buona fortuna per tutto…
Silvia de Sanctis9 Agosto 2016 alle 1:00 PM #847CaterinaPartecipanteLa ringrazio per la gentile risposta, giusto quest’oggi lo psichiatra riceverà il mio compagno, giusto perchè…. il paziente questa settimana ha raggiunto il massimo, non dormendo più da giorni, caduto (o picchiato da qualcuno), si è spaccato la faccia per ben due volte, finito in Ospedale il medico ieri lo ha trattenuto ! lo psichiatra CPS lo ha saputo (il paziente non si era presentato all’appuntamento con lo psichiatra del CPS). E meno male che quando il mio compagno gli ha detto che lo avrebbe lasciato vivere da solo (cosa non avvenuta per fortuna), lui gli aveva risposto che tanto ci avrebbero pensato loro !!!!!!!!! come !!!!??? comunque oggi saprò l’esito di questo colloquio che temo sarà come tutti gli altri, e cioè …inutile.
Per quello che riguarda l’OPG già due anni fa gli era stato consigliato proprio perchè aveva picchiato la mamma, ma il mio compagno non se la sente di rovinare suo fratello e preferirebbe riuscire a farlo inserire in una comunità di recupero. Mahh………. vedremo e speriamo in bene, anche se da quello che leggo e sento non ci sono grandi speranze d’aiuto concreto. L’ADS, è quello che sto cercando di consigliare anch’io, ma aspettiamo Settembre quando tornerà l’Avvocato che conosce il mio compagno per farsi aiutare. Intanto la ringrazio tantissimo ! -
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