Sorella bipolare violenta e manipolatrice
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10 Maggio 2019 alle 6:37 PM #1275Anna CatalaniPartecipante
Salve, un paio di giorni fa ho scritto sul forum ma alla sezione ‘Lo psichiatra risponde’. Avrei bisogno comunque anche di un suggerimento legale. Sono una donna di 44 anni ed ho una sorelle bipolare che ha 49 anni. Mia sorella non e’ mai stata in cura se non per un brevissimo periodo di tempo quando era adolescente. Purtroppo la mia famiglia, per calmare i picchi di aggressivita’, l’ha sempre assecondata ed ora mia sorella ha una visione piuttosto unica del monto e della societa’. In passato purtroppo e’ stata violenta fisicamente, sia verso se stessa che verso mia madre in particolare. A parole, l’abuso e’ con tutti: incluso mio padre (che purtroppo e’ venuto a mancare l’anno scorso). Il rapporto con mia madre e’ molto problematico, e’ un rapporto di odio/amore ed e’ molto deleterio anche per me e mia sorella minore che ci troviamo a doverle separare o calmarle anche a molti km di distanza. Purtroppo la situazione e’ diventata insostenibile negli ultimi mesi, anche perche’ sia io che mia sorella minore non viviamo con loro, anzi ci troviamo geograficamente lontane e non nella stessa nazione. Da agosto dello scorso anno, si e’ trasferita con mia madre vedova perche’, come di rito ogni anno, deve prendere una decisione a riguardo degli studi universitari (e’ iscritta alla stessa facolta’ da 30 anni) e ovviamente piu’ sta con mia madre, piu’ peggiora. Ha tagliato del tutto i rapporti esterni, sia con persone amiche che con i conoscenti (e’ convinta che tutti le vogliano male e che tramino contro di lei) e decide chi far entrare in casa e chi no, chi puo’ contattare mia madre e chi no. Inoltre pretende che io e l’altra mia sorella lasciamo i nostri lavori, io mio marito e mia figlia piccola (aggiungo che non vivo piu’ in Italia da 20 anni) per trasferirci nel paese in cui vive con mia madre e per ricreare le dinamiche a cui e’ abituata. Diverse volte (ed ho i testi delle conversazioni) ho chiesto a mia sorella di trasferirsi al nord con mia madre cosi da poter essere piu’ vicine a mia sorella e relativamente anche a me (mi sarebbe piu facile volare al nord che al sud). Purtroppo negli ultimi mesi gli episodi violenti e paranoici sono aumentati e quasi quotidianamente, io in particolare ricevo sflize di messaggi psicologicamente disturbanti ed offensivi al punto da influire sulla mia vita quotidiana. Nelle ultime due settimane poi, sempre la stessa sorella si e’ trovata ad accudire mia madre per una serie di cadute (alcune non so se provocate da lei): l’ho invitata a cercare un aiuto esterno ed a trasferisi per avere anche il mio sostegno ma si e’ sempre rifiutata (non vuole mai una soluzione ai problemi). Ovviamente non ho alcuna intenzione di cambiare paese, lasciare mio marito e mia figlia per assecondare queste richieste irragionevoli ma sono preoccupata per mia madre ed il suo stato di salute. Di recente le proibisce anche di rispondere alle mie telefonate e non so cosa altro fare. Mia sorella oltre ad essere bipolare e’ anche una malata oncologica: nonostante la chemioterapia avesse avuto buon esito, sono 7 mesi che non fa alcun controllo e che lamenta dolori. E non le si puo’ imporre nessuna visita. Inoltre io per venire ogni mese in Italia a trovarla ho sviluppato un trombo alla gamba destra per cui sono ancora in cura e a febbraio di quest’anno sono stata ricoverata per una pericardite (e sono ancora in osservazione). Dati questi problemi di salute ed il fatto che temo la sua violenza ad aggessivita’ ho ridotto notevolmente le visite in italia. Sono pero’ preoccupata per mia madre che vive con lei (sono dipendenti l’una dall’altra anche se non si tollerano) e non so : se sia posssibile allertare i servizi sociali in maniera anomima (mia madre e mia sorella vivono in un paesino del sud italia dove il segreto professionale e’ un optional); che pretese legali mia sorella possa avere nei miei riguardi (economicamente mio padre le ha lasciato abbastanza per vivere agiatamente) e soprattutto cosa posso fare per impedirle di isolare mia madre anche da noi. Spero di poter ricevere qualche suggerimento. Grazie, Polvere50
9 Giugno 2019 alle 12:43 PM #1312Silvia De SanctisModeratoreGentile “Polvere 50”,
per prima cosa per il bene di sua sorella, di sua mamma e suo deve assolutamente uscire dal silenzio che ha avvolto tutta la vicenda ed “urlare” la gravità e la difficoltà della sua situazione altrimenti nessuno ascolterà o muoverà un dito!
Entrando nel merito della questione, sia il medico di base che lo psichiatra del CPS competente territorialmente (tutti i paesi, anche i più piccolini, fanno capo ad una Asl ed un CPS) hanno il dovere di assegnare, curare, seguire con visite anche a domicilio il paziente.
Spiegate ed inoltrate tutta la documentazione (visite, certificati, testi delle conversazioni…) al CPS più vicino a casa di sua sorella e, qualora dovessero disinteressarsi al vostro caso, cominciate a mandare raccomandate ed esposti per costringerli a farlo.
Lo psichiatra stesso potrebbe poi disporre il ricovero forzato (TSO) presso il reparto di psichiatria dell’ospedale pubblico predisponendo, così, un approccio anche farmacologico che aiuterebbe tutti a “respirare” un po’…
Chiaramente, quanto sopra, non è possibile restando “in anonimato”
e in silenzio.
Infine, per quanto riguarda eventuali pretese di sua sorella la legge stabilisce che, nel momento in cui una persona si trova in condizioni economiche precarie può chiedere – e pretendere – gli alimenti dai familiari più stretti che sono, nell’ordine: il coniuge, i figli, i nipoti, i genitori, i generi e le nuore, il suocero e suocera, i fratelli e sorelle.
Chi chiede gli alimenti deve dimostrare di trovarsi in reale stato di bisogno fisico e/o economico e di non essere in grado di provvedere, in tutto o massima parte, al proprio sostentamento.
Gli alimenti devono essere rapportati per prima cosa alle condizioni economiche di chi li versa e, in secondo luogo, devono tenere conto dei bisogni del richiedente.
Un augurio, per tutto…
Silvia16 Giugno 2019 alle 6:35 PM #1319Anna CatalaniPartecipanteSalve e grazie per la risposta al mio messaggio. Se dipendesse solo da me, avrei gia’ allertato i servizi sociali o contattato come suggerisce lei il CPS e la ASL. E’ una situazione insostenibile. Purtoppo mia madre e mia sorella piccola non vogliono nessun intervento perche’ temono la reazione di mia sorella – che puo’ diventare molto violenta. In piu’ mia sorella piccola teme di dover diventare la tutrice di mia sorella se dovessimo far ricorso alla ASL o al CPS. Verso meta’ luglio ho intenzione di scendere per tre giorni perche’ vorrei trascorrere un po’ di tempo con mia madre ma temo l’incontro con mia sorella bipolare: di sicuro cerchera’ di isolarmi per ricoprirmi di insulti ed aggressioni. Mio marito sara’ con me e spero che possa limitare l’impatto. Inoltre non staremo nella stessa casa, ma in un B&B. E’ possibile che per allora mia sorella cambi umore ma non ricordo mai un periodo di odio focalizzato come questo. Grazie anche per avermi spiegato quali sono i doveri economici verso mia sorella.
Polovere50 -
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