Ulteriore precisazione. mio padre, con il dolore che può dare a un genitore questa anmissione, non ha più intenzione di vivere con mia sorella, provato dalla morte di sua moglie e dall’ictus. Era in casa con lui, mia sorella, quando ebbe l’ictus e rimase 12 ore a letto chiedendo aiuto senza che lei controllasse la stanza dove giaceva perché non gli rivolge la parola. Non vuole più vivere con lei, sia nel caso le venga riconosciuta l’amministrazione di sostegno (che l’avvocato mi ha detto essere di natura soltanto economica in ogni caso, e cmq che vorremmo affidata a un terzo e non a noi), sia nel caso che questa non venga riconosciuta a mia sorella, nel qual caso se il tribunale giudicasse mia sorella sana procederemmo per richiedere che lei vada a vivere per conto suo e che si cerchi un lavoro (cosa che ovviamente la abbandonerebbe a se stessa e a chiunque voglia approfittare di lei, come sta già avvenendo).