VITTIME DELLA 180
Le testimonianze che mostrano come la 180 sia inefficienza, crudeltà, sfruttamento, superstizione

Vittime della 180

Dimostrare che la legge 180 è dannosa e, spesso, omicida

giacomo

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  • in risposta a: Avere una madre malata #1260
    giacomo
    Partecipante

    mi permetto di non essere d’accordo con i due esperti. Non si scappa dai problemi. Nella vita non si può sempre scappare. Io sopporto i miei genitori da 45 anni. Sua madre sarà malata, ma ignorante come i miei è impossibile. Ho conosciuto diversi down e ritardati in vita mia, le cui performance intellettuali erano migliori di quelle dei miei genitori. Non sono malvagi, ma non hanno alcuna capacità critica o di giudizio. Non si perdono in un bicchier d’acqua, ma casomai in una goccia d’acqua. Il primo pugno in faccia a mia mamma gliel’ho tirato a 12 anni. Per non parlare di mio fratello… coi bulli ho avuto rapporti migliori. Mio papà ad un certo punto ha ritenuto opportuno nascondere i coltelli da cucina. Le persone possono anche essere accettate così come sono, con le loro complessità. A lei piacerebbe essere abbandonata, a lottare contro la malattia? Quanti genitori ci sono coi figli autistici, che ne fanno di tutti i colori, ma continuano a farsene carico? In ogni rapporto umano, anche se con grande fatica, si può arrivare ad una reciproca compensazione, dialogando, urlando, battagliando. Mi dispiace poi, in generale, per i pazienti, che sono nelle mani di medici e di un SSN che provano solo una molecolina e se funziona bene, se no… ciao. Ci sono invece dozzine di farmaci che funzionano su quei sintomi. In farmacia, nelle farmacie di altri paesi del mondo (si possono importare), con lo strumento dell’Off-Label e addirittura (mi spiace dirlo) in tabella stupefacenti, che ho provato personalmente e che funzionano o sono molto promettenti, senza danni o dipendenza ed è un gran peccato che nessuno lo sappia. Non stanno forse usando Ketamina, MDMA, cannabis, CBD, scopolamina, metaqualone, psilocibina, in ambito psichiatrico, con eccellenti risultati e ci sono anche fior fior di ricerche che lo confermano, da parte di prestigiose università??

    in risposta a: E’ giusto il comportamento dello psichiatra? #1259
    giacomo
    Partecipante

    Credo che sarebbe opportuno avvertire l’utenza della sanità pubblica che lo stato italiano “non può offrire un servizio di igiene mentale CONGRUO con la complessità della patologia psichiatrica”[ [il mio ultimo psichiatra mi ha detto “…vai da De Maio…” ricordo era il 30 giugno del 2015 e, proprio quella mattina, mio padre era venuto a svegliarmi alle 6.00 per dirmi “…in banca non abbiamo più una lira…” in parte spesi per comprare i farmaci, che hanno funzionato e che avrebbe potuto prescrivere lui, rifiutandosi, in modo arrogante e autoritario, perchè “…lo psichiatra sono io! le medicine le prescrivo io!…” al che io replicavo “…avete avuto 17 anni di tempo per questo…” e loro si difendevano scaricando tutto sul paziente… che ha la compliance approssimativa o che, non avendo fiducia, che però nessuno ha voluto, saputo conquistarsi, parte già col piede sbagliato “…sei tu che non assumi l’antipsicotico…” “…li ho provati tutti, tipici e atipici e fanno stare molto male, perchè sono tranquillanti maggiori e sono utili, ma non sempre, solo a chi è in agitazione psicomotoria e/o deve frenare i “positivi” (che io non ho mai avuto e io, di mio, non ho mai sofferto di particolari stati di irrequietezza) “…la terapia è quella e tu devi assumerla, che faccia bene o male non importa…”. Leggendo tra le righe par che dicano “…io ho solo questo e me lo devi far funzionare… se no fuori dalle balle…”. Addirittura uno mi ha detto “…perchè vai dagli psichiatri se poi non fai funzionare i farmaci??”]]oltretutto con una legge 180 solo parzialmente applicata e che non piaceva neanche a colui che l’ha ispirata. In altri settori della sanità pubblica ci sono delle eccellenze. In psichiatria no. Mi dispiace ma su questo mi sento di essere categorico. Basterebbe porsi la domanda “perchè esiste il Telefono Viola contro gli abusi della psichiatria e non una linea di ascolto per eventuali malefatte degli otorinilaringoiatri??”.

    in risposta a: E’ giusto il comportamento dello psichiatra? #1258
    giacomo
    Partecipante

    come dice anche il DSM 5° bisogna stipulare un’alleanza terapeutica e lo si fa “spendendosi”, facendo sentire il paziente considerato e non solo “lavoro”, nonostante le spigolosità, che già dall’inizio bisogna mettere in preventivo, bisogna sopportare, “mandare giù”, con infinita resilienza, cercando punti di incontro, soppesando bene le parole, concedendo, diplomaticamente, amaramente, qualcosa. E’ necessario razionalizzare ogni parola. Galimberti ha detto a proposito della psicoanalisi “…nessuno vuole faticare per stare bene…”. Invece è questo che bisogna fare. Jung parlava ai pazienti per ore, per interi pomeriggi. Forse bisogna ricominciare a farlo e se non si fa perchè il materiale umano è scadente… si va a fare un altro mestiere. I giovani psichiatri di 30 anni non sono ancora uomini… sono solo ragazzi. Non sono all’altezza. sono totalmente inadeguati. Una Ferrari in mano ad un neopatentato. Quando vedo le specializzande coi pantaloni a vita bassa o quelle che fanno le cubiste nel weekend… provo una grande tenerezza.

    in risposta a: E’ giusto il comportamento dello psichiatra? #1255
    giacomo
    Partecipante

    Io sono malato psichiatrico dal 1996. ho 44 anni. Fino al 2012/2013 sono stato in condizioni davvero pietose, poi dal 2013 al 2018 avrò assunto, di mia iniziativa, comprandole online e nel deep web, un centinaio di farmaci e sostanze, con migliaia di euro di esborso, e adesso sto veramente alla grande, senza nessun danno o dipendenza. Arrivo a dire che, a seconda di come vuoi o vorresti essere, ci sono molecole che, parzialmente o completamente, esaudiscono, diciamo così, questa tue legittime aspirazioni che, ci tengo a precisare, non conducono a comportamenti antisociali, non essendo io mai uscito, in vita mia, dai limiti della legalità. Impossibile farsi prescrivere queste sostanze da medici di base o psichiatri. Una buona metà di queste non le hanno mai neanche sentite nominare e però funzionano. Faccio un esempio. In America, proprio in questi giorni, la FDA sta approvando la commercializzazione di uno spray nasale antidepressivo alla esketamina… io sono anni che uso questa sostanza!! Prendo anche due antidepressivi complementari, che possono essere assunti in associazione e senza rischi che sono l’agomelatina e la vortioxetina. Alcuni psichiatri neanche sanno che sono in farmacia e anche se glielo dicessi non li prescriverebbero neanche sotto tortura, ma per orgoglio, permalosità e cioè per il motivo sbagliato, perchè:”…non sei tu che devi dire a me quello che devo o non devo prescrivere!”. A dicembre è uscito il primo antipsicotico di terza generazione, cioè la cariprazina. Anche se un paziente fosse certificato psicotico e i tipici e gli atipici non avessero funzionato, non la prescriverebbero perchè:”…decido io l’antipsicotico che va bene per te!”. In sintesi “comando io!” anche se questo comporta il negare l’evidenza. Io sono arrivato ad un nonnulla dal mettergli le mani addosso e non ci sarei andato leggero ed è per questo che mi facevo accompagnare alle visite da mia madre o mio padre, perchè in caso avessi perso il controllo, loro si sarebbero frapposti tra me il medico, evitando che la situazione potesse degenerare ulteriormente. Capisco quindi perfettamente la sua situazione. Esistono le linee guida, è vero, ma, come mi ha confermato anche Massimo Mauri, nessun psichiatra le segue. La faccenda dei 5 anni è la solita sciocchezza (per non usare altri termini più coloriti…). Ne ho sentite a centinaia di stupidaggini così e spesso coi miei genitori ci siamo fatti delle grasse risate, perchè erano talmente assurde, inverosimili e fuori dal mondo, che anche mio padre con la quinta elementare, è scoppiato a ridere motu proprio. Come ho sentito dire in tv ad un famoso virologo:”…non esistono le medicine alternative, ma solo quelle che funzionano e quelle che non funzionano…”. Anche l’urino terapia è accettabile se si rivela di giovamento al paziente. Il beneficio o l’efficacia delle terapie, molto semplicemente, è l’unico obbiettivo che deve avere il clinico. Punto. Anche se sono un profano spero di esserle stato d’aiuto, dato che, a quel che sembra, non ha ottenuto risposta, da chi avrebbe dovuto fornirgliela. Le auguro tanta fortuna.

    in risposta a: ciclo #1106
    giacomo
    Partecipante

    Scusi. Mi sono sbagliato nello scrivere. La mia domanda riguardava la cicloserina, che viene spedita solo da India e Stati Uniti e la dogana vuole che un medico (di base o specialista) firmi il nulla osta per l’importazione. Non ci sarebbe in realtà neanche necessità di comprarla online, perchè più di un farmacista mi ha detto che negli ospedali, nei reparti, la tengono. Tutti si rifiutano con due motivazioni. “Può farti male” e “sono solo ricerche”. Per quanto riguarda la prima: tutto può fare male. Quest’estate ho deciso quindi di non andare al mare, perchè potrei affogare. I medici mi hanno prescritto tanti farmaci che mi hanno fatto male e nessuno di loro ha mai neanche accennato alla remota eventualità di causare malessere con tale prescrizione. Nel 91 per il citomegalovirus di cui non avevo più nessun sintomo e tutti gli esami erano nella norma, mi prescrivono una iniezione di cortisone che mi procura un’acne, di cui ho portato i segni sulla pelle per anni. Il medico:”…è acne da cortisone…”. Bella scoperta! Non ci sarei mai arrivato! Il dosaggio di questo antibiotico è di un quinto di pillola (50 mg). Negli Stati Uniti la FDA consente la libera vendita di questo antitubercolare come nootropo, come farmaco da banco. Ho anche detto al mio medico di base, che se dovessi stare così male da finire al pronto soccorso per questo agonista del glutammato, mentirei dicendo che non l’ho assunto, ma è stato un altro farmaco (comprato online di mia iniziativa) a causare questa inverosimile indisposizione, così da metterla al riparo da ogni responsabilità… ma neanche questo ha funzionato. So di un neuropsichiatra infantile che ha somministrato questa sostanza, che poi ha funzionato, ad un bambino autistico di 7 anni, tanto che questo specialista stesso se n’è stupito. Il medico di base mi ha risposto:”…ma è uno specialista…”. Dato che io ho a lungo tentato di convincere della plausibilità di questo ragionevole tentativo gli psichiatri del locale CSM, ma senza successo, allora forse potrebbe dargli lei una telefonata per parlarne. Risposta:”figurati se vado a dire io ad uno specialista quello che deve fare…”. E siamo da capo! Lo specialista, dal canto suo, dice: “gli antipsicotici non hanno funzionato [ma… avrebbero potuto su uno che ha solo i “negativi”??]… ormai sei cronico…”. A maggior ragione che rischio c’è a fare questo tentativo? risposta:”…no e basta e poi sono solo ricerche e non è approvato ufficialmente…”. Se sommiamo tutti i pazienti psichiatrici arruolati per tali sperimentazioni sulla cicloserina da tutte le Università, che hanno poi pubblicato i risultati, anche solo consultando Google Scholar, sono ormai dozzine e dozzine, se non centinaia, se contiamo quelli che l’assumono come potenziatore cognitivo. A nessuno ha fatto male. Con psichiatri e medici di base ho sempre portato come esempio una ricerca della Ferdinando II° di Napoli del 2004, che aveva come oggetto “L’uso di farmaci non convenzionali nel trattamento dei sintomi negativi della schizofrenia”. Hanno cominciato con una iper integrazione di glicina (un grammo per Kg di peso corporeo) per poi passare alla Cicloserina subito dopo ed entrambi si sono rivelati efficaci. E’ vero che il Bitopertin ha fallito in fase di sperimentazione, ma dubito che sia stato totalmente inefficace sempre e su tutti i pazienti reclutati. Dire che ha deluso le aspettative non è come dire chè è come i Fiori di Bach. Se anche ad un solo paziente ha fatto bene una volta, essendo io della stessa specie, c’è una probabilità, anche se piccola, che procuri giovamento anche a me e dato che il medico è tenuto a provare tutte le strade possibili, è suo dovere non trascurare nessun approccio, anche se insolito. E’ vero che non è approvato ufficialmente, ma, cosa facciamo, “prima la burocrazia poi la salute”?? Dato che per approvare un farmaco vengono svolte delle “ricerche” e sulla cicloserina sono state svolte (che coincidenza!!) “ricerche”… non si può forse considerare approvata de facto?? Il medico ha diritto ad importare addirittura farmaci sperimentali. Perchè il legislatore non ha detto “potrebbero fare male…”?? Su un farmaco sperimentale qualche ragione gliela riconosco. Il primario del locale CSM mi ha detto:”…non possiamo prescrivere farmaci Off-label… è vietato per legge… abbiamo delle direttive da seguire (anche se lei mi ha detto che “nessun psichiatra le segue”). Si vede che le mosche bianche le trovo tutte io. Com’è che però, vedere Gazzetta Ufficiale, dopo il caso Di Bella, si sono moltiplicati i dispositivi di legge per regolamentare l’uso di questo strumento che è l’Off-label?? Non penso che i medici siano così stupidi da pensare che io, in modo patetico, voglia “rubargli il mestiere” o che sono uno di quelli un pò ridicoli che si fanno le diagnosi con Google. Anche se riuscissi poi ad assumere questa sostanza, dimostrando così che non ci sono rischi, placando i loro eccessivi timori, perchè questo mi è già capitato con altre sostanze, continuerebbero a fare di tutto per non aiutarmi, ripetendo che… potrebbe farti male e che Lei nel suo privato può fare quello che vuole… e, aggiungo io, non ci sono più le mezze stagioni anche.

    in risposta a: invincibili perplessità #1050
    giacomo
    Partecipante

    aloperidolo, risperidone, olanzapina, aripiprazolo, ed altri che adesso non ricordo, queste molecole è come se mi volessero costringere a dormire. ma quand’è che sparisce questa sedazione?? ma poi perché fanno così?? grazie comunque

    in risposta a: ciclo #1024
    giacomo
    Partecipante

    Grazie della risposta. Gentilissima. Io sono molto contento che Lei NON sappia cosa significa essere “abili e arruolati” e finire, dopo 17 anni chiuso in casa, anche perché i miei genitori sono, come dire… il contrario di “ricchi”, invalidi al 100%, perché degli psichiatri, che tutti ti dicono essere bravissimi, hanno deciso senza farti alcuna domanda, così, a impressione, senza lasciarti aprir bocca, che il metodo da seguire per la cura, nel tuo caso, è “la fidanzata”, che ovviamente, come tutti i malati mentali, non so neanche com’è fatta e questa solitudine affettiva non creda che sia molto divertente, oppure che ti ci vuole un amico, dopo che quei pochissimi che c’erano si sono volatilizzati tempo zero, visto soprattutto il vuoto spinto del tuo portafogli. Quando poi magari dopo anni e anni si sono rassegnati, come mi ha detto il mio psichiatra storico:”Quando bacerai una ragazza… se mai succederà…”, ti somministrano un “sedativo” (l’antipsicotico), che ti lascia solo in stato comatoso e ovviamente tu te ne lamenti, perché è l’esatto contrario di quello che volevi, loro ti dicono, indispettiti,
    arrabbiati o che tu hai “un inconscio rifiuto del farmaco”, che è poi lo stesso problema che hanno in America quando devono giustiziare il condannato nella camera a gas e quest’ultimo ha “un inconscio rifiuto del cianuro” o che sei “INCURABILE”, perché ti devi sforzare di far funzionare l’antipsicotico, perché l’alternativa per loro nel mio caso è o dormire tutto il giorno o rassegnarsi a stare in questo “manicomio a domicilio”. Sono anche molto contento che lei NON sappia com’è penoso incontrare magari ex compagni di classe, che se la godono perché sei costretto a dirgli, ma vorresti sprofondare, che sei disoccupato, che sei malato o invalido. Dopo vent’anni di “manicomio” poi ti trovi un altro psichiatra, che ti propone un altro sonnifero, che si infuria perché ti rifiuti di assumerlo, che sono già 3 anni che mi prende per il cu**, negando l’evidenza e che se stai assumendo un farmaco, che però odia perché non te l’ha prescritto lui, perché lui deve comandare, perché lui non ha mai ottenuto alcun risultato, ma ti devi fidare all’infinito e se gli dici sono alcuni mesi che sto assumendo il farmaco X e mi fa benissimo, non potrebbe prescrivermelo per non farmi spendere 400 euro a botta, ti dice no, perché potrebbe farti male, ma sarebbe anche capace di dire, pur di non cedere, che l’aspirina non è testata sull’uomo, come ha detto a me per la cicloserina che è sicura al 100%, perché è stata assunta da milioni di persone per decenni sia per la tubercolosi che per motivi psichiatrici. Colgo anche l’occasione per “ringraziare” quel VIGLIACCO dello “psichiatra” che collabora con questo sito, che non ha mai avuto le palle di rispondermi e vincere un po’ la vergogna che credo lo stia attanagliando. Le pongo un quesito legale con una fattispecie estrema. Mia mamma ha la gotta e necessita per il resto della vita dell’allopurinolo. Mi chiedo: se il medico di base si rifiutasse di prescriverglielo, mia madre cosa dovrebbe fare, concretamente?? E se tutti i medici di base gli impedissero l’assunzione di questo farmaco indispensabile?? e se non avesse i fondi sufficienti per andare nel privato?? Mi sembra che la realtà sia un pochino più complessa di come la semplificate voi.
    Sul web ho comprato ormai negli ultimi 4 anni dozzine e dozzine di farmaci e nessuno era contraffatto (i suoi dati, probabilmente, riguardano il Sildenafil, volgarmente detto Viagra) o sprovvisto del principio attivo, in quanto mi hanno spalancato le porte verso un mondo nuovo di inaudite possibilità, opportunità, risollevandomi dall’abisso della disabilità in cui ero finito, dove non riuscivo più a parlare, uscire di casa, rispondere al telefono, aprire la porta al postino ed altre simili amenità, mettendomi in grado di fare cose prima inconcepibili, regalandomi la serenità ed in alcuni casi anche la felicità e, aggiungo, per la prima volta nella mia vita (ho 43 anni). Lo stato italiano non mi può imporre la malattia o “morire” di depressione, perché non è in grado di assumere nei CSM medici provvisti del dono dell’intelletto. Già questo paese demenziale mi ha negato la possibilità della conoscenza, mettendomi a scuola professori su cui è meglio per tutti se stendiamo un velo di pietosa ipocrisia. Penso che esattamente come un donna che vuole abortire, anche se tutti i medici abilitati d’Italia si dichiarassero obiettori di coscienza (e anche a me l’aborto fa orrore), il giudice gliene dovrebbe precettare uno per forza, perché altrimenti non siamo in uno stato di diritto e non siamo mica a Bolzaneto. Nell’aborto c’è il rischio per l’incolumità fisica della persona, ma anche nella depressione o psicosi o D.O.C. c’è e forte il rischio suicidario. I medici stanno compiendo un illecito di tipo amministrativo che si chiama “abuso d’ufficio” e aggiungo anche “interesse privato che interrompe un pubblico servizio”. Lo stato giustamente mi denuncia per violenza privata se gli rifilo gli schiaffoni che meriterebbero e quindi non lo posso fare, però mi deve dare la possibilità di far valere il mio diritto alla salute, dato anche il fatto che ho ragione al 100%. Per tutte le dozzine di farmaci che ho comprato online questo ultimo psichiatra ha ripetuto, come un disco rotto, “attento… potrebbe farti male” cosa che non è mai successa nemmeno una volta e non succederà mai. Anche perché, capisce bene, che non potrei più uscire di casa perché potrei cadere dalle scale o non potrei più camminare per strada perché un’auto potrebbe investirmi o non potrei più fare amicizia perché potrebbe essere un assassino. Perché il metilfenidato che fa benissimo, potrebbe farti male e quindi non si prescrive, mentre l’aloperidolo che fa veramente male, lo devi prendere, perché se ha lo stesso meccanismo d’azione degli altri “sedativi”, si comporterà sicuramente in maniera diversa… o no???? Inutile girarci attorno, queste persone mi stanno usando violenza, per una antipatia di fondo, perché il medico ribolle di rabbia se gli dici quello che deve fare e ti devi rassegnare ad essere il suo milionesimo fallimento. Mia madre l’estate scorsa ha telefonato ai pompieri e le è scappato detto:”Ma… forse potreste risolvere la cosa in questo modo o…” e, giustamente, si è sentita rispondere:”Lei signora non deve dire a noi quello che dobbiamo fare…”. Alla fine della fiera le dico che se non c’eravamo noi ad aiutare i pompieri ci rimanevano dentro, perché non sapevano che pesci pigliare. Con questo cosa voglio dire? Non dico che tutti dovremmo vivere inseguendo nei comportamenti o nel linguaggio una precisione matematica, ma non si può neanche vivere all’estremo opposto solo basandosi su pregiudizi, senza verificare mai e dando per scontato che tutti gli altri siano stupidi, ignoranti ed altri invece infallibili come il Papa. Scusi il poema.

    in risposta a: sintomi negativi #832
    giacomo
    Partecipante

    Guardi, io sono mesi, anni che sto cercando risposta, in estrema sintesi, a questo corto circuito comunicativo: IO:”con l’Abilify non riesco a tenere aperte le palpebre” PSICHIATRA:”Riprovalo!” IO:”Ma sono in stato comatoso!” PSICHIATRA:”Ancora!” IO:”Guardi, mi scusi, non posso…” PSICHIATRA silenzio, volto impassibile, lo sguardo si perde nello schermo del pc. Cosa fai? Perdi il controllo? C’è la denuncia Te ne vai? A casa ti aspettano i soliti problemi insoluti. Ci parli? come parlare al muro Cambi psichiatri? gli ho già cambiati dieci volte e non ho notato differenze. Se non mi crede sono dispostissimo ad incontrarmi con lei e portarla a fare due illuminanti chiacchiere con Ruiu o Affaticati del CSM di Fidenza

    in risposta a: sintomi negativi #827
    giacomo
    Partecipante

    La ringrazio per aver letto la mia testimonianza. Come altri gentili signori incontrati in rete è riuscita a capirmi e ad entrare in empatia con le mie vicissitudini sanitarie. Proprio oggi parlavo con un medico, invece, degli ultimi sviluppi della mia travagliata esperienza e ho notato, per l’ennesima volta, un atteggiamento di poca partecipazione seguito dalle solite raccomandazioni, per cui avrei riso 15 anni fa, mentre oggi sono più in grado di farmele scivolare addosso. So bene che loro sono convinti che l’Abilify sia in grado di migliorare la sintomatologia negativa, cosiddetta delle 5A (astenia, apatia, abulia, alogia, anedonia) e spero fortemente che abbiano ragione per suo figlio. A me sembra di aver intuito, oltre al fatto che tutta la letteratura riporta l’estrema difficoltà di trattare i negativi (e si vada a vedere il sito del national institut of mental health americano, per rendersi conto di quante ricerche sono state condotte per curare i negativi, che hanno per protagonista sostanze che non sono antipsicotici, questo proprio a testimoniare il fatto, che questi ultimi è risaputo che abbiano scarso successo con questi sintomi) che certe volte siano a rimorchio dei positivi e scomparsi questi li seguano (forse è questo che trae in inganno gli psichiatri) ed altre volte ne siano indipendenti e la faccenda si complichi. So però che alcuni farmaci per i negativi sono in preparazione con un meccanismo diverso dagli antipsicotici attuali e ancor di più ce ne sono in fase di studio per i cognitivi, che dovrebbero aumentare l’acetilcolina (anche se per questo ci sono già quelli per l’Alzheimer, il piracetam e i suoi derivati, la galantamina, la memantina). Nel 2013 ero abbastanza contento e speranzoso perchè era uscita questa notizia:”Attesa per Bitopertin (roche) primo farmaco efficace sui sintomi negativi” ma purtroppo un anno dopo la Roche ha fatto sapere che il farmaco (inibitore del trasportatore di tipo 1 della glicina) non aveva superato i test. [nonostante il fallimento so però che in qualche modo si può comprare su internet…] Mi auguro che a suo figlio non rubino i 30 anni come hanno fatto con me, che ne ho 42 e sono ancora lontano da un miglioramento decisivo, che forse nemmeno c’è.
    Giacomo
    P.S: scusi, mi chiedevo, per curiosità, che antidepressivi ha provato suo figlio? perchè so che a volte sono prescritti per i negativi.

    in risposta a: sintomi negativi #816
    giacomo
    Partecipante

    frequento psichiatri dal 96 e da allora ad oggi le diagnosi che si sono succedute sono state di borderline-anancastico prima e doc+sintomi negativi (mai avuto i positivi e cognitivi) oggi. le mie esperienze sono state pessime. ho iniziato con uno psicologo che non mi ha lasciato dire quasi niente e che mi propinava un’ora di lezione a pappardella di cui non capivo nulla e non ricordo niente. ricordo molto bene invece l’imbarazzo che provavo nel dover lottare per tener aperte le palpebre e soffocare gli sbadigli. se ne sarà accorto no? era ad un metro e mezzo da me, ma lui niente, imperterrito. l’ultima volta che ci siamo visti sono stato 55 minuti della mia ora ad aspettare davanti alla porta nel totale silenzio dell’ambiente circostante, fino a che non se ne è uscito con una ragazza, mi fa entrare 3-4 minuti, parla solo lui e mi congeda, per far spazio al paziente successivo. mi reco quindi, a pagamento nel privato, da uno psichiatra consigliatomi dal mio medico di base, che mi prescrive una paroxetina, che infatti un pò mi fa star meglio. mi prescrive poi il mellerette ma, riflettendoci oggi con quello che so, per quali sintomi non capisco. la mia vita scorreva ordinata, niente amici, studio o lavoro. sempre in casa, dove tutti i giorni sono uguali e non succede praticamente niente. avrò avuto la dopamina alta… poi il risperdal per qualche litigio con i miei genitori, perchè si sa che i litigi sono causati dalla dopamina alta. lo frequento poi nel pubblico per sei anni, durante i quali ripete come un mantra che ci vuole la fidanzata. applicare farmacoterapia e psicoterapia alla sua diagnosi invece no. io non lavoro, non ho amici, dove la trovo la fidanzata? risposta: sei tu che ti rifiuti di averla per paura. precisa in seguito infatti che “siamo nati per amare” e “gira tutto intorno alla figa”. definiva il nostro un rapporto psicoterapico, che consisteva in me che parlavo degli argomenti a lui graditi, altrimenti il suo sguardo si perdeva nel vuoto del disinteresse, e lui che sgranava gli occhi o si riassopiva a seconda del tenore delle mie parole sulle donne, che erano però solo immaginarie, non avendo avuto, in età adulta, occasioni di incontro. nel 2003, furioso e con la paura di perdere il controllo e dare in escandescenze, chiudo un rapporto mai cominciato. nel 2004-2005 iniziano poi ad ingigantirsi una opprimente sintomatologia negativa e un fastidiosissimo doc. se chiedo aiuto la risposta è, ça va sans dire, dormire con l’abilify o niente, perchè tutti i miei guai sono dovuti a fantomatici livelli di dopamina, come se non dovessero essere loro ad applicarsi al mio caso, ma io a sforzarmi di avere un disturbo trattabile con un antagonista della dopamina. ci tengo poi nel mio racconto, a parlare dell’ennesimo tentativo psichiatrico del 2010, che è stato particolarmente significativo. lo psichiatra, più giovane di me, si accorge di un mio momento di distrazione (guardavo fuori dalla finestra) e mi dice che ho la pelle di carta velina anche se cosa significa non è dato sapere. mi lamento degli sbadigli dello psichiatra dei sei anni e mi dice che sbadigliare in faccia ai pazienti che ti parlano dei loro sintomi è normale e che succede anche a lui. gli comunico che con l’abilify non riesco a tenere aperte le palpebre e, prima mi dice che anche per lui se non riuscisse a tenere aperte le palpebre non sarebbe accettabile, poi però mi invita a riprovarlo, perchè, si sa, se il meccanismo d’azione è lo stesso la risposta del corpo sarà sicuramente diversa…o no? mi chiede anche, provocatoriamente, perchè vado dagli psichiatri, come a dire che o stai in stato comatoso con l’abilify oppure non ha senso presentarsi qui. nel 2013 poi commetto il sacrilegio più grande, la profanazione, l’insubordinazione, l’ammutinamento, insomma qualcosa che li fa incazzare come delle bisce e spero non debba capitare anche qui e premetto che non voglio sapere niente e non mi permetto niente e mi inchino alla scienza di chiunque, l’ho fatto per necessità, perchè costretto, perchè nessuno mi ha voluto aiutare. comincio cioè a googlare e a leggere su libri e online a proposito dei miei problemi, di neurotrasmettitori, di SNC, di malattie varie e delle ultime ricerche su sostanze che si sono rivelate efficaci nel trattare doc e sintomi negativi. mi prescrivo poi delle sostanze (per es. 3 paroxetine, bupropione, DHEA, mucuna pruriens, yohimbina ed altre) che mi fanno bene ed ottengo dei miglioramenti con nessun effetto collaterale, a parte un pò di anorgasmia data dalle tre paroxetine, che si sarebbe risolta con 300 mg di bupropione, ma dato che medici e psichiatri si rifiutano di prescrivermi il wellbutrin e io non ho i soldi per comprarlo, me la sono dovuta riprendere indietro. da quando ho lamentato la sintomatologia negativo non capisco poi perchè non mi è stata detta la verità e cioè che un farmaco per i sintomi negativi a tutt’oggi non esiste. non si può proprio dire che gli atipici siano efficaci per i negativi e se lo sono stati, lo sono per coloro che hanno anche i positivi. ci sono tante sostanze utilizzate per i negativi che non sono antipsicotici come, per esempio, la d-cicloserina (antibiotico, 50 mg) di cui si dicono meraviglie per autismo, ansia e fobia sociale, doc, fobie, alcolismo, sintomi negativi e cognitivi e che però non si può provare, non so se per totale ignoranza degli psichiatri, se perchè non ti devi permettere di sapere qualcosa di tecnico oppure perchè è un farmaco che costa troppo e so che in Italia è un farmaco ospedaliero, che tengono solo in reparto. ci sono poi anche altre sostanze usate con successo sui negativi come il modafinil, la minociclina, il vyvanse, la levodopa e addirittura la ketamina. ho provato a proporre agli psichiatri di collaborare e ragionare insieme a proposito di un orizzonte farmacologico più vasto, ma evidentemente sono uno stupido e non ho capito che esiste solo l’aloperidolo (l’ultimo proposto con allegata bugia che trattasi di farmaco nuovo, invece è del 1953) o niente. forse sono io che sono troppo esigente e non sono tanto i miei vent’anni rubati, i miei trent’anni negati, le prese in giro, l’esclusione sociale e tutte le sofferenze della mia disabilità in una vita che è diventata solo attesa della morte, ma quello che più trovo sconvolgente è che nessuno si indigni o si scandalizzi per come sono stato trattato, andando così a confermare ciò che spesso ha ripetuto Cristicchi nelle sue canzoni e cioè che i “matti” sono solo spazzatura.
    P.S: questa è l’ennesima lettera che mando, ultima di una serie che non ha smosso nessuna coscienza, quindi se lo psichiatra che mi risponderà deve, per solidarietà verso i colleghi, come per rispettare una legge non scritta quasi nonnistica, basarsi su una indulgenza preconcetta, che fa diventare gli psichiatri anche loro un muro di gomma, della serie “Ma sai…poverini” o “Ma sai…devi capire che…” non rispondetemi proprio, mi arrabbio di meno.
    Giacomo da Parma.

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