Luisa
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LuisaPartecipante
Grazie per le tue parole, leggo e piango…è troppo recente il dolore, ma sapere che c’è chi mi capisce, mi conforta. E leggendo la tua storia, anche se dici che negli anni’ 70 era diverso, sento la tua sofferenza a distanza di anni, e non posso che condividere il tuo pensiero.
LuisaLuisaPartecipanteil 12 maggio quindi pochi giorni fa, mio fratello si è tolto la vita, impiccandosi nella mansarda dove il giudice lo aveva fatto allontanare 9 mesi fa. Ed ora erano in corso i processi. 25 anni di richieste di aiuto, mai ascoltate, per arrivare a questo. L’allontanamento si era reso necessario per via della situazione disastrosa in cui mia madre era finita. In questo momento non so essere obiettiva e forse non lo sarò mai, ma come avevo già scritto, mi era parso da subito poco adatta quella misura cautelare. Era un malato con disturbo borderline di personalità, psicotico, ossessivo-compulsivo, ma intelligente e creativo, con 46% di disabilità mentale, mai più rivalutata nel tempo dal 2001…con un rapporto morboso amore/odio verso i genitori, (con i quali conviveva), specie mia madre, ma messo in una mansarda da solo, dopo essersi resa la necessità di un “primo” ricovero di 10 giorni in psichiatria, già all’allontanamento, per la comparsa di ansia e deflessione timica per la reazione.
In seguito, a dicembre 2018 aveva tentato il suicidio, ingoiando una dose non mortale di psicofarmaci. In quel contesto, ho parlato con medici e psichiatri che lo hanno tenuto ricoverato nel reparto psichiatrico dell’ospedale generale, assicurandomi che avrebbero trovato una soluzione più idonea…e che lì venivano fatte le perizie psichiatriche col suo dottore e quello incaricato dal giudice. 20 giorni dopo, è stato di nuovo rispedito a casa nella mansarda da solo, (metaforicamente parlando, gli hanno dato loro la corda per farlo) con unico “aiuto” quello di farlo andare un paio d’ore al CSM della zona, distante 20 minuti di macchina, offrendogli un pasto al giorno. Una misera borsa lavoro per vivere, nessun altro reddito, nessuno che controllasse cosa faceva.
Il suo psichiatra sosteneva che era tutto a posto, che stavano facendo il possibile e che lui avrebbe recuperato. Mio fratello mi disse durante un colloquio con medico e assistente a metà gennaio, che si scusava per tutto quanto con me, ma era lì in quella stanza con lo sguardo perso e assente come un automa per tutta la durata del colloquio. A parer mio, niente di quello che stavano facendo, poteva dargli un’aiuto a superare le sue dipendenze, la sua malattia. Era comunque un malato psichiatrico, allontanato a 300 mt dalla madre nel suo stesso paese, e lasciato solo a gestirsi la sua esistenza, tra psicofarmaci e corse in auto…
E così siamo arrivati a quella domenica, quel 12 maggio, dove ho trovato dopo mio cugino, il suo corpo a terra senza vita. In un attimo, mi è passata davanti una vita intera, un mixer di emozioni incontrollabili e devastanti. 25 anni, per portarlo alla morte, dopo la tragedia familiare che avevamo vissuto. Non ho più voglia di lottare, e anche io ho una vita sola, e al momento sono sopraffatta da continui pensieri alternati di …”forse avrei potuto fare di più…No! Ho fatto tanto, e ho pagato anche io e la mia attuale famiglia…tanto.
Ma come scrivevo nell’altro post, finchè non verranno presi seri provvedimenti su questa legge, modificandola in un modo che dia un serio e valido aiuto in questi casi così gravi, queste tragedie continueranno a ripetersi, e sia i malati che le famiglie ne pagheranno le conseguenze. Poi magari, lo avrebbe fatto ugualmente, ma per lo meno non ci sarebbe questo senso di impotenza, amarezza e delusione. Grazie di avermi ascoltata. LuisaLuisaPartecipante[quote=”Luisa” post=1661]Buongiorno sig. Lucio del Bono,
è passato un anno e mezzo dal mio post dove chiedevo consiglio e aiuto al vs sito, e volevo aggiornarvi… Sono riuscita, non senza difficoltà, con il sostegno di figure competenti, a fare in modo che a mio fratello da maggio, il giudice gli abbia attribuito la figura di un’amministratore di sostegno.
A Giugno ho perso mio padre, e nonostante lo strumento di ADS, dopo il suo decesso, mio fratello ha scatenato ancora di più le sue ire su nostra madre rimasta sola e lasciata in condizioni economiche precarie proprio da lui, continuando a richiedere denaro, usandole violenza, tanto da far scattare dopo le varie segnalazioni, e gli esposti in corso, una misura cautelare del giudice che lo ha allontanato dalla casa familiare. A dire il vero non so se abbia senso averlo obbligato al ricovero in psichiatria per 10 gg e poi alloggiato da solo a pochi metri da mia madre, con il divieto di avvicinamento a lei…non so fino a quando rispetterà i divieti imposti. Nel frattempo sto aspettando anche la nomina di un ADS per mia madre, che abbiamo richiesto col suo consenso, dopo una iniziale bocciatura, e spero il giudice glielo attribuisca in modo da tutelarla meglio. Con mio fratello, non so dove andremo a parare, perchè ci sono in corso tutte le valutazioni e perizie psichiatriche, decisioni dei giudici, e al momento nessuna luce si intravede in fondo al tunnel, ma credo che questo allontanamento andava fatto e abbia momentaneamente dato un po’ di tregua in questo tormento che è la vita con un malato psichiatrico in famiglia. Credo anche che tutto questo sulle spalle della famiglia non sia giusto, nè per i familiari, nè per il malato, ma…visto che la legge 180 ci ha messi in queste condizioni, sperando che prima o poi per le generazioni future qualcosa cambi, al momento nonostante le paure e le incertezze, voglio cercare di vedere il bicchiere mezzo pieno. Grazie per avermi dato i vs. consigli. Luisa[/quote]LuisaPartecipanteBuongiorno sig. Lucio del Bono,
è passato un anno e mezzo dal mio post dove chiedevo consiglio e aiuto al vs sito, e volevo aggiornarvi… Sono riuscita, non senza difficoltà, con il sostegno di figure competenti, a fare in modo che a mio fratello da maggio, il giudice gli abbia attribuito la figura di un’amministratore di sostegno.
Quest’anno ho perso mio padre, e nonostante lo strumento di ADS, dopo il suo decesso, mio fratello ha scatenato ancora di più le sue ire su nostra madre rimasta sola e lasciata in condizioni economiche precarie proprio da lui, continuando a richiedere denaro, usandole violenza, tanto da far scattare dopo le varie segnalazioni, e gli esposti in corso, una misura cautelare del giudice che lo ha allontanato dalla casa familiare. A dire il vero non so se abbia senso averlo obbligato al ricovero in psichiatria per 10 gg e poi alloggiato da solo a pochi metri da mia madre, con il divieto di avvicinamento a lei…non so fino a quando rispetterà i divieti imposti. Nel frattempo sto aspettando anche la nomina di un ADS per mia madre, che abbiamo richiesto col suo consenso, dopo una iniziale bocciatura, e spero il giudice glielo attribuisca in modo da tutelarla meglio. Con mio fratello, non so dove andremo a parare, perchè ci sono in corso tutte le valutazioni e perizie psichiatriche, decisioni dei giudici, e al momento nessuna luce si intravede in fondo al tunnel, ma credo che questo allontanamento andava fatto e abbia momentaneamente dato un po’ di tregua in questo tormento che è la vita con un malato psichiatrico in famiglia. Credo anche che tutto questo sulle spalle della famiglia non sia giusto, nè per i familiari, nè per il malato, ma…visto che la legge 180 ci ha messi in queste condizioni, sperando che prima o poi per le generazioni future qualcosa cambi, al momento nonostante le paure e le incertezze, voglio cercare di vedere il bicchiere mezzo pieno. Grazie per avermi dato i vs. consigli. LuisaLuisaPartecipanteQuindi tutto nella norma.
Visto che se decidessi di seguire le vie legali, difficilmente ci sarebbero nominativi tra i familiari disposti a fare da tutore (ci sono solo io in quanto sorella maggiore), può essere richiesto al giudice nella domanda di nominare un tutore esterno?
Grazie per la sua cortese attenzione.LuisaPartecipanteGrazie per il consiglio. Ho ricevuto tutto.
Sa cosa mi dà più fastidio? I servizi psichiatrici (chiamati in causa più volte inutilmente) che come le esponevo nel testo precedente anche ad oggi, non hanno risposto né all’avvocato, né a me, ora, dice mia madre, a breve, faranno un incontro a casa dei miei, ci sarà lo psichiatra (che ha parlato telefonicamente con mia madre) e l’educatore (che solitamente fa visita a mio fratello una volta al mese).
Ma mia madre vista l’età, un passato in gioventù di depressione, gli anni passati con mio fratello malato a cui si è aggiunta la malattia di mio padre, non è affatto affidabile, per cui non si capisce niente. Ha parlato di pensione di invalidità…
E io, non sono stata informata di nulla.. Mi chiedo se tutto questo è normale…. -
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