Buongiorno avvocato,
la ringrazio per la celere risposta che ho letto con molta attenzione. Posso dedurne quindi che al di là della questione alimenti nessuno può vincolarmi a occuparmi del caso di mio fratello quando i miei non ci saranno più perché rientra in una dimensione esclusivamente morale senza obbligo giuridico, ho capito bene?
Ovvero: se un domani mio fratello dovesse avere delle crisi, attuare episodi di violenza o qualunque altra cosa, nessuno mi sveglierà alle tre di notte per dirmi “vieni, stiamo ricoverando tuo fratello, ecc” o cose di questo tipo; nessuno mi convocherà per discutere di piani di cura, progetti terapeutici, terapie farmacologiche, ecc. e soprattutto nessuno potrà obbligarmi alla eventualità di doverlo ospitare in casa mia, posso stare giuridicamente tranquillo su questo piano?
Posto che i miei stanno provvedendo a fornirgli una abitazione proprio per queste eventualità future, la questione alimenti mi preoccupa meno perché in primis il suo orgoglio non gli consentirà mai di chiedermi alimenti, e in secondo luogo resta il fatto che il suo è un rifiuto volontario di cercarsi un lavoro quando è perfettamente in grado di farlo, e soprattutto quando i medici hanno sempre ritenuto che sia più che perfettamente in grado tanto di lavorare quanto di riprendere gli studi interrotti. La ringrazio se vorrà confermarmi questa ulteriore precisazione. Cordiali saluti.