VITTIME DELLA 180
Le testimonianze che mostrano come la 180 sia inefficienza, crudeltà, sfruttamento, superstizione

Vittime della 180

Dimostrare che la legge 180 è dannosa e, spesso, omicida

Marco Faita

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  • in risposta a: richiesta #246
    Marco Faita
    Partecipante

    Buongiorno,
    Grazie per la sua domanda, mi permette di ricordare la procedura necessaria da seguire anche ad altre persone. La procedura è la seguente:
    1. Sottoporre a perizia (medico psichiatra) il paziente, le consiglio di rivolgersi ad uno specialista privato,nel caso non ne abbia uno di sua fiducia le posso segnalare il nominativo di psichiatri che collaborano con noi a costi ragionevoli.

    2. Presentare domanda di Amministrazione, allegando la perizia presso il Tribunale Giudice Tutelare, può farlo tramite un legale che si occuperà di tutta la procedura.

    3. Udienza presso il Tribunale: Lei, il paziente, il futuro Amministratore e tutti gli eventuali parenti fino al 3° di solito dopo qualche giorno si ha già la sentenza o Decreto con la quale si può incominciare ad interagire con i Servizi. E’ importante insistere con il suo Legale di inserire nel Decreto la possibilità che L’Amministratore possa rappresentare l’Amministrato difronte ai servizi. Questo per quanto riguarda l’Amministratore di sostegno.

    Oltre a questo mi sento di consigliarla anche nel cosa fare, oggi , subito.

    Intanto Lei deve sapere che è normale che un paziente schizofrenico rifiuti le cure, questo succede spesso in quanto la persona non riconosce la malattia, è una delle componenti del quadro schizofrenico il non riconoscimento della malattia. Un po’ il cane che si morde la coda: non riconosco la malattia -> non mi curo.

    Come rompere questo meccanismo?

    Ricordando ai servizi quanto stabilito dalla Corte di Cassazione. Si chiama POSIZIONE DI GARANZIA che è in capo ad ogni medico (incluso i medici psichiatri) e sostanzialmente richiama alla responsabilità che il legislatore applica al medico per la CONDOTTA che tiene e delle conseguenze che può avere tale condotta nei confronti di pazienti e terzi (famigliari,vicini,ecc)

    In concreto cosa fare?

    1) La prima cosa che le consiglio di fare è di inviare al suo CSM di riferimento una Raccomandata RR, anticipata via FAX richiedendo il PROGETTO TERAPEUTICO, nella raccomandata deve anche segnalare l’impossibilità da parte sua di non poter più seguire il suo famigliare e che lo stesso rifiuta la cura per tanto chiede l’applicazione della misura del TSO. Se desidera il testo di questa raccomandata lo possiamo predisporre noi come associazione, per farlo mi contatti via email qui: marco@mcd500.com

    2A) (caso peggiore) Attende 5 10 gg se non dovessero farsi vivi, le consiglio di inviare una seconda Raccomandata RR, anticipata via Fax in cui ricorda ai servizi la loro posizione di garanzia con riferimento alla sentenza di cassazione Sez. 4°, Sentenza n. 48292 del 27/11/2008 in cui si ribadisce che il medico è titolare di una posizione di garanzia anche quando il paziente non è sottoposto a ricovero coatto (TSO). Anche su questo testo le possiamo dare una mano.

    2B) (caso migliore) La contattano e procedono con il TSO. Un minuto dopo il ricovero sotto TSO, Lei invia una raccomandata RR, il quale testo è già stato predisposto dalla nostra associazione, per OPPOSIZIONE ALLE DIMISSIONI.

    Una volta inviata la raccomandata di opposizione alle dimissioni lei dovrà gestire la fase di ricovero, tenteranno in tutti i modi di rimandare a casa il suo famigliare, ma esiste una strategia ben precisa per evitare che ciò possa succedere. Quando arriverà a questo punto ci contatti nuovamente le daremo supporto per gestire il rapporto con i Servizi.

    Forza e coraggio
    saluti
    Marco

    in risposta a: Richiesta di consigli #220
    Marco Faita
    Partecipante

    Buonasera Marisa,
    Direi che la situzuine di sua sorella è un vero “classico”. Una delle componenti che qualificano la schizofrenia è proprio il non riconoscimento della malattia da parte del paziente. La strategia che le consiglio verte su azioni coordinate ma distinte. La prima, le consiglio di nominare il prima possibile un Amministratore di Sostegno che possa rappresentare sua sorella davanti ai servizi. Per fare ciò è sufficiente che sottoponga sua sorella a perizia psichiatrica. Chieda ad una medico psichiatra di sua fiducia, se non ne conosce mi contatti, le segnalerò dei nominativi. Dopo di questo, si avvalga di un legale per fissare l’udienza di nomina dell’Amministratore per sua sorella. Mentre attende la nomina:

    Il secondo punto le consiglio di inviare una raccomandata R/R ai servizi in cui richiede il progetto terapeutico, come previsto dal PSN2008-20010 (Piano Sanitario Nazionale), troverà il fac simile della lettera nel SURVIVAL PACK che allego a questo post. Con un progetto sanitario e con l’amministrazione di sostegno si potrà iniziare un percorso di cura.
    saluti
    Marco FAITA

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