Gentile Avvocato,
Ringrazio Lei e l’associazione per la pronta risposta e per la solidarietà. Finora sono pervenute soltanto delle fatture con la descrizione “Retta casa protetta”. Risponderò come Lei mi ha suggerito, poi vedremo.
Riguardo al danno subito, nonostante il mio desiderio di chiedere un risarcimento sia forte, Le assicuro che sono perfettamente consapevole del fatto che provare il nesso ed il danno stesso sarebbe difficile se non impossibile e, fatto ben peggiore, mi costringerebbe ad un’ulteriore lotta estenuante e forse infinita che, al momento, non posso permettermi di affrontare visto che tutte le mie energie sono impegnate, giorno e notte, nella gestione di una realtà difficilissima che non prescinde dall’obbligo di dover comunque compiere tutte le altre attività che fanno parte della vita (lavoro, casa, altra figlia, ecc.). Ma una delle cose che mi fa ancora più arrabbiare è che so, con certezza, che quasi tutti i pazienti del DSM sono stati e vengono tuttora inviati in quella stessa identica struttura indipendentemente dalla patologia, come se fosse l’unica in Italia o, come dicono, l’unica convenzionata. E’ possibile questo visto che in Italia le strutture sanitarie psichiatriche sono migliaia, a quali norme occorre far riferimento per sapere come è disciplinata la materia? La ringrazio di nuovo e mi scuso per l’ulteriore disturbo. Cordiali saluti.