tina1984
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tina1984Partecipante
Buongiorno Sig. Andrea.
Non voglio sostituirmi ai consigli che le daranno gli esperti di questo bellissimo blog/sito ma voglio comunque esprimere il mio pensiero in merito al suo messaggio.
Premetto che anche nella mia famiglia abbiamo un giovane malato da parecchi anni di psicosi e che anche io come lei mi sono iscritta a questo forum per trarre consigli e trarre spunti su come muoversi all’interno di queste malattie ancora sconosciute e sulla schifezza di legge che ci ritroviamo in Italia.
A mio personale parere, suo figlio ha bisogno sicuramente di una cura farmacologica; io non so chi sia questo maresciallo e che titolo abbia di scalare i farmaci ma nel nostro caso, ad esempio, i farmaci non sono mai stati scalati, anzi con l’aiuto del CPS e con i dottori che seguono il mio famigliare, siamo riusciti a trovare un perfetto equilibrio con la cura e un buon stile di vita.
Sicuramente nel suo caso, sarà necessario nominare un amministratore di sostegno, date le paure che ha espresso, che avrà come compito quello di tutelare innanzitutto suo figlio e che darà certamente sollievo anche a lei che si trova ad avere paura di possibili “azioni” economiche o di altra natura, che potrebbero ledere lui e lei.
Mi spiace molto per sua moglie.
Si ricordi che il TSO non è un modo per “sbarazzarsi” della malattia di suo figlio e soprattutto anche allontanarlo da casa e mandarlo da questo zio che vive in un altro continente, non potrà di certo far star meglio suo figlio.
Io le consiglio (data la mia esperienza ormai quasi decennale) di far curare da medici capaci e competenti suo figlio, certo sa che non guarirà mai ma potrà certamente stare meglio. Noi di TSO ne abbiamo fatti quasi 10 e sinceramente, se deve tutelare lei e suo figlio minore, è l’inizio di un percorso che purtroppo ci impone la legge.
Io so che nessun famigliare può obbligare il proprio caro malato ad essere “internato” (che brutta parola). E’ compito suo DA GENITORE farlo curare al meglio e sinceramente mandarlo via di casa, non mi sembra proprio una soluzione. Si ricordi che è un figlio malato, non una bestia.Le auguro di trovare la strada più adatta per ritrovare quella serenità che anche noi, dopo vari anni, abbiamo trovato, senza allontanare nessuno ma stando vicino e comprendendo al massimo la malattia mentale.
tina1984PartecipanteCiao Giacomo e ciao Cristina.
Vi ho letto con attenzione e ritengo che, rispetto a voi, la mia famiglia e il nostro malato abbia avuto un pò più di fortuna con gli psichiatri.
Penso che come tutti i dottori, ci siano quelli meno “bravi” e quelli più “bravi”.
Diciamo che per quanto riguarda gli psichiatri, a mio parere, si trovano un pò con le mani legate, ovvero hanno studiato e conoscono un sacco di patologie che senza farmaci miracolosi non si possono definitivamente curare.
Mettiamoci anche che questi dottori dovrebbero, oltre che avere conoscenze in ambito medico, anche una grande dote di ascolto nonchè di rispetto verso i pazienti. Gli psichiatri che ad oggi hanno visitato mio fratello malato sono sempre stati rispettosi, puntuali e gentili sia con lui che con noi famigliari. Abbiamo a che fare con loro da ormai 6 anni e mai una volta si sono dimostrati maleducati o indisposti. Sempre presenti e sempre corretti di fronte a questa malattia che ci ha risucchiato tutti in un vortice.
Per quanto riguarda i sintomi positivi e negativi, caro Giacomo, posso solamente dirti che noi stiamo combattendo contro la Schizofrenia Paranoide e so già che non ce la faremo mai a sconfiggerla ma l’unica arma che abbiamo per farlo sono i farmaci e tanta tanta tanta fiducia nelle cure future. ora si sta curando con INVEGA (depot mensile) e con la Clozapina. Antidepressivi non ne sta assumendo e penso che non sia proprio indicato associare antipsicotici con antidepressivi… Non so, non sono un dottore; so solo che in 6 anni non li ha mai presi insieme e non glieli hanno mai dati nonostante la sua forte difficoltà ad uscire di casa ed a relazionarsi con gli altri che non siano della famiglia stretta.
Vi faccio ad entrambi un in bocca al lupo, vi auguro tanta e tanta fortuna.
Mi raccomando, non molliamo!!! Vogliamo un futuro migliore per noi e per i nostri cari ma se ci lasciamo andare…. Siamo perduti.
Un forte abbraccio!tina1984PartecipanteIsola felice per così dire diciamo nel senso che sarebbe felice se il nostro malato ovviamente guarisse anche se so che non sarà mai così.
E’ brutto ma bisogna rassegnarsi, anzi, accettare questa condizione e pensare che loro sono sempre le persone che erano prima e non hanno nessuna colpa nell’essere malati. Nella buona e nella cattiva sorte. Avrei potuto essere malata anche io al suo posto e avrei sicuramente voluto al mio fianco le persone a me care, proprio come stiamo facendo con lui.
A noi in reparto hanno chiesto i primi tempi se avevamo bisogno, come famigliari, di un supporto psicologico; ci hanno spiegato per bene la malattia, cosa ne comporta e tutte le varie sfaccettuture.
Non ci siamo mai sentiti colpevolizzati, anche perchè non ne vedrei il motivo. E’ una malattia che può capitare a tutti, è ancora sconosciuta, subdola (perchè i nostri malati non si riconoscono tali), incomprensibile per chi non la conosce.
Più che colpevolizzati noi ci sentiamo “abbandonati” dallo Stato con sta legge Basaglia (che non merita nemmeno la maiuscola). Ci sentiamo impotenti perchè lo vorremmo aiutare a stare meglio ma nello stesso tempo non abbiamo “armi” se non il fatidico TSO.
Oggi finalmente dopo due mesi lo rimettono dall’ospedale.
Provo sentimenti contrastanti ma ritengo che sia ovviamente un suo diritto tornare da noi e costruirsi una vita, in base alle sue capacità.
Ha un sacco di progetti, vuole migliorarsi e stare bene.
Lo spero con tutto il cuore. Stavolta ha ammesso di avere qualcosa, ovviamente non la schizofrenia ma piano piano ce l’ha farà e quando ammetterà la sua patologia verrà a stare bene.
Cristina devi avere fiducia; noi trasmettiamo ai nostri malati indirettamente anche quello che sentiamo. Prima di pensare di far star bene loro dobbiamo domandarci se stiamo bene noi, accettare la malattia per aiutarli nel miglior dei modi.
Se ti serve un consiglio o sapere qualcosa della mia esperienza basta chiedere…
Sì, io voglio essere positiva. Stiamo già soffrendo abbastanza, perchè tirarsi a terra e magari ammalarsi? Noi dobbiamo essere forti!!!!!tina1984PartecipanteCiao Cristina.
Anche noi con il nostro malato siamo nelle mani di psichiatri della Sanità Pubblica.
La sua psichiatra lo sta seguendo tutt’ora anche in reparto dove è ricoverato da circa 2 mesi. Anche lui verrà poi seguito, con controlli inizialmente ogni settimana, presso il CPS. Io trovo questa psichiatra molto determinata nelle scelte della terapia che ha scelto, ci da consigli su come comportarci con lui ed è sempre disponibile. Come dici tu il suo compito principale è quello di dare farmaci ma io non lo limiterei solo a questo; aggiungerei anche che, nel nostro caso, cerca il più possibile di colloquiare col mio famigliare per capire se la strada che lei ha deciso di percorrere tramite la terapia è quella giusta. Inoltre, per affiancarla, c’è anche la psicologa del CPS che integra la terapia farmacologica con quella psicologica.
Questo secondo me potrebbe essere un “sistema” in più che possa aiutare i nostri famigliari.
Posso assicurarti che nel mio caso la psichiatra ci sta aiutando e penso che di più non possa fare.
Su questo sito ho letto un sacco di messaggi dove si denuncia l’assenza dei medici soprattutto della Sanità Pubblica e la non responsabilità degli stessi.
Io sono estranea a questa problematica perchè da 6 anni a questa parte non ci siamo mai sentiti abbandonati e non potrei far altro che ringraziare tutti gli specialisti che nel loro piccolo ci hanno sempre aiutato.
In bocca al lupo Cristina.
Ti sono molto vicina.tina1984PartecipanteCerto che mi meraviglio che Lei esperto me l’habbia cancellata!
A casa mia la frase che Lei ha riportato del mio messaggio è stata intesa in modo sbagliato! Innanzitutto non si è domandato come mai mi sono iscritta in un forum di questo genere? Non ha rispetto per chi come me (e come Lei) ha in famiglia un malato? Le mie parole “proseguimento da parte dello Stato della legge 180” è inteso come un modo per dire che lo Stato non deve fossilizzarsi su questa legge SBAGLIATA ma che con gli anni possa rendersi conto di che schifezza di legge esiste e che possano PROSEGUIRE CON MIGLIORAMENTI anzi con CAMBIAMENTI di tale legge.
Ora mi scuso se non era proprio il termine appropriato ma non aveva di certo il senso che ha inteso Lei esperto Lucio.
Ho letto per filo e per segno questo sito e Le assicuro che non era inteso come l’ha capito Lei innanzitutto perchè non mi sarei mai iscritta se la pensassi all’opposto di tutti Voi e seconda cosa sto provando anche io sulla mia pelle tutto quello che non va di questa legge.
Inoltre Le faccio presente che, se ha letto con attenzione il mio messaggio che ha cancellato, avevo scritto una bellissima testimonianza di un paziente affetto da schizofrenia da tanti anni e poteva sicuramente servire a dare una speranza a chi come me sta affrontando questa malattia.
Prima di cancellare una risposta di questo genere avrebbe potuto chiedermi spiegazioni, dato che, ripeto, ha inteso il significato opposto di quello che volevo scrivere!
Non ho bisogno di insegnamenti sulla legge 180 perchè in 6 anni mi creda Esperto che ne so quanto Lei; non ho conosciuto i manicomi perchè sono nata dopo ma ho testimonianze di un mio famigliare (che si è tolto la vita dopo averli frequentati) e quindi non sono estranea neppure io.
La ringrazio per la Sua risposta derivata dal mio quesito iniziale sull’elettroshock.
Mi scuso ancora se ho usato una terminologia sbagliata nel mio messaggio cancellato, mi creda che non era da intendere come pensa Lei.
Arrivederci!tina1984PartecipanteMa dov’è finito il mio messaggio di risposta pubblicato stamattina?
Grazie. -
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